Ieri pomeriggio, al centro congressi Principe di Piemonte di Viareggio, si è tenuta l’assemblea generale del Comitato Salvataggio Imprese e Turismo: è stata l’ennesima conferma che la Toscana con le aste non ci sta, che la fermezza per ottenere la deroga è imbattibile, che i sacrifici che i balneari sono disposti a compiere per superare la direttiva Bolkestein sono enormi. Questa volta, abbiamo deciso di riassumere la riunione di ieri attraverso le parole dei partecipanti, che le hanno postate su Facebook (gruppi ‘La spiaggia si… cura’ e ‘Movimento Balneare’). Ma prima, una lettera del sindaco di Capalbio Luigi Bellumori che ha anticipato la riunione e che costituisce un interessante preludio:
Gentili Operatori Balneari / Cari Amici – poiché tali vi considero tutti -, purtroppo un lutto che ha colpito ieri la nostra comunità e persone a me care non mi permette oggi (ieri, NdR) di essere presente all’importante appuntamento di Viareggio del quale ho ricevuto l’invito, e vi ringrazio per questa considerazione. Per l’impegno che ho assunto nei confronti degli operatori di Capalbio e di quelli del più ampio movimento dei balneari, mi sento però nel dovere di lasciare a questa mia nota una riflessione aperta e parteciparvi di un pensiero che credo saprete e spero vorrete soprattutto cogliere. In questa delicatissima fase nella quale l’Italia sta riaffermando la sua spiccata vena europeista è quanto mai necessario che sul tema che ci interessa e ci sta a cuore, vi sia unicità e determinazioni di intenti e di azioni. Ritengo quindi che non sia oltremodo rinviabile la riapertura di un confronto in sede di Conferenza delle Regioni sul tema, per poter arrivare in Conferenza Stato-Regioni ad una condivisione di un documento da sottoporre al presidente del Consiglio Monti per porre con definitiva chiarezza la vicenda, ormai annosa che ha generato e genera tanta incertezza, preoccupazione a voi operatori del settore balneare, all’intera filiera economico-produttiva a voi collegata ed agli amministratori locali che guardano con attenzione ed interesse la qualità delle imprese che operano nei propri confini ed i servizi di qualità che le stesse sono in grado di fornire. In questo senso come ben sapete sono orientate le azioni di più regioni: Abruzzo, Marche, Liguria e Toscana sostenute anche dalle azioni e dagli ordini del giorno dei consigli comunali e provinciali. In buona sostanza, penso che il Governo Italiano – anche con l’ausilio di quanto contenuto nella risoluzione della Commissione Europea del 27 settembre 2011 sull’attenzionamento alle Piccole e Medie imprese dei paesi comunitari costieri – debba essere convinto ad agire, in sede comunitaria, per sensibilizzare l’Unione sulle peculiarità che caratterizzano le imprese del settore turistico-balneare nel nostro paese e per le quali potrebbero essere individuate soluzioni differenti rispetto a quelle previste dalla "direttiva servizi", proponendo alla Commissione europea stessa modifiche volte a escludere le concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo dalla "direttiva servizi" o a prevedere per esse una diversa applicazione della direttiva medesima, in virtù della specificità del settore, caratterizzato da rilevanti investimenti materiali e occupazionali, della sua unicità a livello europeo, dei motivi di interesse generale, di sicurezza e tutela ambientale previsti dalla direttiva stessa quali fattori di esclusione. Al di là delle discussioni, del diletto di ognuno di fare esercizio di conoscenza giuridico/amministrativa, della lezioncina del professore di turno è necessario – a mio avviso – che risulti sostenuto in maniera convinta il contenuto finale di quanto contenuto nell’accordo siglato da Fiba-Confesercenti, Assobalneari-Confindustria, Cna Balneatori e Sib-Confcommercio in data 21.10.2011 che di seguito e per opportunità trascrivo (omissis): “Nel contempo chiediamo che il Governo italiano senza indugio, utilizzando la normativa di recepimento della Direttiva Servizi, dichiari con decreto interministeriale ex articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 59/2010, l’esclusione dalla evidenza pubblica delle imprese turistico- ricreative, previa immediata richiesta di DEROGA all’Unione Europea e adotti ogni ulteriore provvedimento idoneo ad evitare la distruzione di un settore economico vitale e competitivo che conta 30.000 piccole e medie imprese con oltre 100.000 addetti diretti, artefici, sino ad oggi, di sviluppo ed eccellenza per il nostro Paese”. In conclusione, l’azione congiunta delle Regioni su quanto contenuto negli atti dei rispettivi consigli, il contenuto dell’o.d.g. di impegno per il Governo già approvato al Senato e che sarà discusso ed approvato quanto prima anche alla Camera, quanto sostenuto in ogni sede dai sindacati di categoria per quanto contenuto nel documento unitario e l’importante unione di pensiero dei movimenti dei balneari sarà dirompente e determinante per definire come negli auspici di tutti noi, la questione in senso positivo. E questo sarà ribadito anche il 18 gennaio p.v. in occasione dell’incontro con la regione Toscana. Tuttavia ad ogni livello, seppur legittime le fughe in avanti, le dottrine di pensatori estemporanei, il cercare percorsi tortuosi nelle pieghe in un federalismo ancora tutto da capire prima ancora che da scrivere o il pour parler di quanti cercano un posto al sole, potrebbero rivelarsi atteggiamenti ed azioni, estremamente dannosi e compromettenti del percorso intrapreso. Capaci forse di produrre confusione, incertezze e senso di sfiducia. E non è questo ciò che vogliamo!!!! Con l’augurio di essere stato sufficientemente chiaro, saluto con stima Manuela Granaiola che so oggi essere presente e un caro abbraccio a tutti voi mondo di imprenditori operosi, decisi e consapevoli che avete scritto pagine importanti dello sviluppo economico, sociale, turistico e dell’accoglienza dei nostri comuni, della nostra Regione e di questo splendido paese che è l’Italia. Non dividiamo queste nostre forze e se ciò a cui teniamo davvero è quello per cui è stata intrapresa la battaglia ed il lavoro e l’investimento di una vita, sono convinto che ci potrà che essere unanimità di azioni e di pensiero. Buon lavoro a tutti noi!
Questo invece è l’emotivo riassunto scritto da Anna Acconci sulla pagina del Movimento Balneare:
Ieri al Principe di Piemonte a Viareggio erano presenti i balneari d’Italia, giunti dalle regioni Abruzzo, Marche, Liguria e naturalmente Toscana, con il suo Comitato No alle Aste. Abbiamo respirato e percepito, soprattutto dopo l’accorato appello della grande senatrice Manuela Granaiola, che siamo alla vigilia del grande appuntamento del nostro futuro. Il Governo richiede da parte di tutti noi un impegno tramite le associazioni di categoria e il Comitato (ben rappresentato dai nostri tecnici, l’avvocato Laila Di Carlo e il dottor Piero Bellandi), ed è per questo che NON E’ POSSIBILE SBAGLIARE, MA OCCORRE RIPARTIRE TUTTI INSIEME DALL’ACCORDO DI RIMINI PER RICHIEDERE DEROGA E REGIME AUTORIZZATORIO. Sono due anni che giriamo l’Italia in lungo e in largo con manifestazioni, incontri, presidi, studi di avvocati che mai hanno percepito un euro, ma con la caparbietà che siamo dalla parte della ragione e vogliamo essere ascoltati. Ora il Governo chiede di incontrare la categoria: con una proposta che dovrà essere "la più intelligente possibile", dobbiamo essere pronti ad eventuali cambiamenti, come oggi ricordava l’avvocato Di Carlo, ma l’importante è che la categoria sia compatta e unita in un solo obiettivo. SOLO COSI’ DOBBIAMO PRESENTARCI davanti al Governo, per chiudere questa partita una volta per tutte!!!
Durante l’assemblea, l’intervento dell’avvocato Gianluca Tiozzo (tecnico incaricato da Assobalneari Toscana) è stato filmato e caricato su YouTube:
Infine, ecco le importanti riflessioni della balneare ligure Vicky Ratto, come Anna Acconci una figura da sempre molto attiva nella protesta anti Bolkestein:
Sono contenta che ieri si sia precisato che l’unico nostro vero scopo sia la deroga, ma permettetemi una considerazione. A quanti è piaciuto sentir parlare di "agenzia lobbistica"?A me per niente. Apprezzo tutti i tentativi, le strade e le diverse opinioni che ognuno decide di scegliere e avere per salvare la nostra categoria, ma, come pubblicamente espresso da me in un’assemblea ,bisogna prestare molta attenzione al messaggio che si fa passare… "Lobbistico" è dà l’idea che noi siamo una lobby, cosa che rifiuto e che ,come balneare, non mi appartiene. La gente di mare vive con i calli sulle mani, la fatica di notti insonni, il vento e il sole che ti consumano la pelle…. Noi non siamo fighetti da lobby, ma persone toste, vere, sempre in perenne movimento, gente che si spacca la schiena. Perdonatemi se dissento, ma io non mi riconosco in certe "agenzie". Rispetto il lavoro di tutti, ma talvolta occorre pesare bene le parole o dare spiegazioni più esaustive possibili, quando si comunica con platee numerose come quella di ieri. Detto ciò, spero di aver dato stimoli ad ottimizzare i metodi di comunicazione più che tirarmi addosso eventualmente critiche o musi di qualche collega. Io sono per l’unitarietà, e mi piacerebbe poter confrontarmi prima con chi ha certe proposte, e non subirle a cose fatte; anche perchè scatenano una certa disapprovazione, e non solo in me. Apprezzo gli sforzi ed il lavoro di chiunque, ma per favore, fate attenzione… C’è un intero comparto in ballo, non solo singole associazioni!
L’assemblea di Viareggio è stato il primo, importante appuntamento avvenuto in seguito alla notizia del prossimo incontro con il governo, fissato per il 23 febbraio a Roma con i ministri Moavero e Gnudi. Entro il 31 gennaio occorrerà preparare un documento unitario, che verrà appunto discusso nella capitale. Ora l’attenzione si sposta invece a Cervia, per l’incontro di martedì ‘Spiagge, aste e proposte‘ organizzato da Mondo Balneare, quando una delegazione dei balneari toscani verrà ad aggiornare i colleghi romagnoli sugli ultimi sviluppi: in questa parte del litorale adriatico la situazione è ancora molto indietro.
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