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Vacanze balneari in calo: il turismo è sempre più nomade

La ricerca di Jfc evidenzia il -6% di italiani che quest'anno trascorreranno le ferie in spiaggia. E fa la classifica tra le località più apprezzate.

Il trend delle presenze negli stabilimenti balneari italiani è in negativo. Lo afferma una ricerca di Jfc, società di consulenza turistica che ha divulgato i risultati di un’approfondita analisi sulle vacanze al mare. Oltre al maltempo di maggio che ha fatto crollare i fatturati (vedi notizia), a incidere in negativo sulle previsioni dei prossimi mesi ci sono da una parte la concorrenza sempre più agguerrita di Spagna, Grecia, Egitto e Turchia, e dall’altra il budget delle famiglie che è sempre più risicato.

«La durata media della vacanza balneare, intesa come quella principale, è scesa a 9,2 giorni contro i 10,3 dello scorso anno», afferma Massimo Feruzzi di Jfc nel commentare l’indagine. «Per la prima volta negli ultimi cinque anni siamo sotto i dieci giorni, è il trionfo del nomadismo: il 67,8% degli italiani che intendono quest’estate fare una vacanza in una località balneare è disposto a cambiare scelta all’ultimo minuto se ha la certezza di trovare un’opzione “light & hight”. Nasce da qui l’altissima quota dei nuovi turisti nomadi, altamente infedeli a qualsiasi località».

Sempre secondo l’autorevole ricerca di Jfc, effettuata su un campione di 7mila operatori del settore, sono diminuiti gli italiani che hanno intenzione di trascorrere la propria vacanza principale al mare (53,7%, la scorsa estate erano il 6% in più) e la responsabilità principale starebbe nella mancanza di soldi (38,4% dei casi, contro il 18,4% del 2018). D’altronde, Jfc fa emergere un generale aumento dei prezzi di listino degli alberghi (+2,2% al centro-nord e +4,1% al sud), che si ripercuoterà in negativo sul fatturato degli stabilimenti balneari (stimato nel -3,3% rispetto allo scorso anno).

Le spiagge più apprezzate dai turisti

La ricerca di Jfc ha anche tutta una parte dedicata alla reputazione delle località balneari italiane. Per l’offerta mare nel suo complesso l’Emilia-Romagna è in cima alla classifica, seguita da Sardegna e Veneto. L’isola è però percepita come area balneare più famosa e più trendy, seguita da Sicilia e Puglia. Per quanto riguarda l’area balneare con la migliore ricettività, vince ancora l’Emilia-Romagna seguita da Sardegna e Toscana; mentre le spiagge più belle secondo i turisti si trovano in Sardegna, Calabria e Sicilia.

Tra le singole località, Rimini vince come destinazione più accogliente e ospitale, seguita da Jesolo e San Benedetto del Tronto; Riccione è considerata la località più di tendenza e alla moda, seguita da Forte dei Marmi e Cervia-Milano Marittima. La località valutata come la più rilassante e tranquilla è Sabaudia, seguita da Budoni e dalle Isole Egadi; quella più divertente e giovanile è Gallipoli, seguita da Porto Cesareo e da Cervia-Milano Marittima; le più convenienti sono Alba Adriatica, Francavilla a Mare e San Benedetto del Tronto; la località considerata più “costosa” è Porto Cervo, seguita da Portofino e Capri; infine la località balneare più comunicata e vista in tv e in pubblicità è Riccione, seguita da Rimini e Arbatax.

Il trend delle presenze regione per regione

Secondo le statistiche Jfc, le aree che otterranno i migliori risultati sia di presenze che di fatturati sono Calabria, Sicilia e Basilicata. Le destinazioni della Calabria che segnano i migliori indici di crescita sono quelle dell’area che va da Amantea-Tropea a Reggio Calabria (+2,6% di presenze e +3,1% di fatturato) e l’area balneare sud del Mar Ionio, fino a Isola di Capo Rizzuto (rispettivamente +2,1% e +2,9%). Bene anche le località nord del Tirreno e l’area balneare della Basilicata (+0,8% di presenze e +1,5% di fatturato), mentre sono stabili le presenze nell’area nord del Mar Ionio sopra Crotone, ma con il fatturato in crescita del +1,1%. In Sicilia, invece, si raggiungono incrementi variabili tra il 2% e il 4%, sia per la costa che va da Palermo a Messina (+4,2% di presenze e +4,0% di fatturato) che per quella che va da Marina di Ragusa a San Vito lo Capo (+3%) e pure per il litorale siciliano da Taormina a Pachino (+2,2% di presenze e + 2,3% di fatturato).

Sono poche le altre aree con indici in positivo: l’area sud-ovest della Sardegna con il +1,8% di presenze e il +2,3% di fatturato; le isole toscane (+1,9% di presenze e +2,3% di fatturato); l’area sud del Lazio (+1,8% di presenze e +2,2% di fatturato) e la riviera veneta, che segna un +1,2% di presenze e +1,4% di fatturato. Con leggeri indici di crescita troviamo infine le località della costa friulana (presenze stabili e +0,6% di fatturato) e della riviera romagnola (+0,8% di presenze e fatturato stabile).

Tutte le restanti aree segnano indici negativi, a partire dalla Puglia che, dopo anni di incessante crescita a doppia cifra, nell’estate 2019 si stima che perderà fino al 13,6% di presenze e fatturato. Questo anche per quel che riguarda il Salento, minacciato dal -11% di presenze e dal -14% di fatturato. Altre aree in forte sofferenza saranno la Sardegna (a eccezione del sudovest), il nord del Lazio (-2,8% di presenze e -3,3% di fatturato) e il levante ligure (-2,2% di presenze e -2,4% di fatturato).

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