È stata presentata ieri nella sala stampa della Camera dei Deputati la proposta di legge "Più Turismo Italia" di Fratelli d’Italia, elaborata dal deputato Riccardo Zucconi (nella foto). Oltre a Zucconi sono intervenuti Francesco Lollobrigida (capogruppo Fratelli d’Italia alla Camera), Marco Silvestroni (capogruppo commissione Attività produttive), Walter Rizzetto (componente commissione Lavoro pubblico e privato), Gianluca Caramanna (responsabile dipartimento Turismo Fratelli d’Italia) e Daniela Santanchè (componente commissione Industria, commercio, turismo al Senato).
«In una sala gremita – spiega una nota di Fratelli d’Italia – Zucconi ha esposto la sua idea di turismo, vera e propria leva per rilanciare l’economia italiana: il turismo in Italia vale ben 171 miliardi di euro, ossia l’11,8% del Pil. Una cifra importante, che per giunta è in continua crescita. E il settore contribuisce anche all’occupazione: sono circa 2,5 milioni gli addetti del comparto, che rappresentano quasi il 15% degli occupati a livello nazionale ed è uno di quei settori strategici che portano valuta estera nel nostro Paese».
«Lavorando da sempre in questo settore – dichiara Zucconi – ho potuto constatare per anni i suoi gravi difetti, e cioè lo spreco di risorse, l’intollerabile pressione fiscale sulle aziende operanti nel comparto e le asfissianti burocrazie. È proprio dalla mia esperienza pluriennale che nasce questa proposta di legge, nella quale si prevede innanzitutto un progetto di ricostituzione del Ministero del turismo, più agile, autonomo e dotato di risorse proprie; e poi tutta una serie di iniziative come l’istituzione di un fondo per il sostegno dell’offerta turistica, l’istituzione di una scuola nazionale di alta formazione turistica, finanziamenti per il miglioramento dell’offerta formativa degli istituti professionali di Stato del settore, semplificazione del rilascio dei visti di ingresso per turismo».
«Recentemente ho partecipato all’assemblea nazionale di Federalberghi – conclude Zucconi – dove ho potuto constatare che la volontà di far ripartire la macchina turistica c’è: adesso dobbiamo agire. Il cambiamento però deve passare prima di tutto per una riforma costituzionale che, consentendo di recuperare una competenza concorrente fra Stato e Regioni in materia di turismo, permetta di attuare una vera a fattiva politica nazionale per il turismo».
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