di Alex Giuzio
Si è tenuto sabato scorso a Lido di Camaiore l’incontro organizzato da Fiba Toscana per presentare le recenti linee guida che la Regione Toscana ha varato per la procedura di atto formale – che consente al singolo imprenditore balneare di ottenere fino a 20 anni di concessione in base alla presentazione di un piano di investimenti.
«Dopo mesi di incontri e riunioni sul territorio con tecnici e amministratori – spiega un comunicato di Fiba Toscana – lo scorso 16 febbraio la Regione Toscana ha recepito gran parte delle richieste pervenute dalla categoria. Finalmente grazie a un ottimo lavoro sindacale siamo riusciti a far normare a livello regionale la procedura di atto formale con la quale è possibile avere una proroga della concessione da 6 a 20 anni in base agli investimenti. Troppe erano le disparità nell’applicarla tra Comune e Comune. Invece, così facendo, oltre a garantire un equo trattamento ai balneari di tutta la Toscana che volessero intraprendere questa strada, abbiamo introdotto anche il concetto fondamentale del valore commerciale delle nostre aziende, già nostro cavallo di battaglia con i ricorsi iniziati a livello giuridico».
L’incontro è stato inoltre un’occasione per presentare i due importanti ricorsi che Fiba Toscana ha portato avanti contro l’articolo 49 del Codice della Navigazione e contro la direttiva Bolkestein (ne abbiamo in parte parlato in una recente intervista con il presidente Fabrizio Lotti, vedi articolo). Quest’ultimo atto, in particolare, è stato condotto dagli avvocati Ettore Nesi e Roberto Righi e si tratta del primo e unico ricorso fatto finora contro la direttiva Bolkestein. A parteciparvi sono state oltre 350 imprese balneari, ma è ancora possibile unirsi: basta inviare una mail a ricorsoart49@gmail.com.
Visto l’interesse per l’argomento, l’incontro è stato molto partecipato. E vista la complessità e la delicatezza degli argomenti trattati, anziché riportarli in maniera per forza incompleta, invitiamo a guardare i video integrali di tutti gli interventi che Fiba Toscana ha pubblicato sulla sua pagina facebook. Per chi volesse ascoltare in prima persona, Fiba Toscana organizza un secondo convegno per domani, mercoledì 24 febbraio, alle ore 15.30 alla Camera di commercio di Grosseto.
«Siamo molto soddisfatti dell’esito e la riuscita del convegno organizzato sabato a Lido di Camaiore – dichiara il presidente di Fiba Toscana, Fabrizio Lotti – come presenza di contenuti e per l’importante e qualificata partecipazione. Un ringraziamento particolare lo devo al presidente Fiba Toscana Nord Stefano Gazzoli che "giocando in casa" ha organizzato tutto alla perfezione. Abbiamo sentito la necessità di organizzare questi due convegni (il prossimo sarà il 24 febbraio a Grosseto) per fare il punto con iscritti e simpatizzanti sulle nostre molteplici azioni e condividerne i risultati assieme. Questo è il "basso" profilo di Fiba Toscana: non stare fermi, ma nemmeno continuare con slogan fini a se stessi. I quattro punti della piattaforma sindacale sono stati aggrediti e portati avanti convintamente. Con la "class action" con cui abbiamo riunito più di 350 aziende appartenenti anche a consorzi e associazioni di tutta la costa Toscana, stiamo portando avanti il ricorso contro l’articolo 49. Non è un caso che la regione abbia inserito il riconoscimento del valore commerciale dei nostri stabilimenti: se si comincia a parlarne concretamente in tutta Italia, buona parte del merito è di Fiba Toscana. Per giustificare il periodo transitorio, sempre con il gruppo di balbeari creato con l’operazione NoArt.49 abbiamo, anche qui per la prima volta in Italia, fatto ricorso contro la Commissione europea sull’applicazione della direttiva Bolkestein presso il Tribunale europeo e sempre con lo studio legale Morbidelli grazie agli avvocati Righi e Nesi. Per la sdemanializzazione abbiamo spronato la Regione ad adempiere alla richiesta del governo per la ricognizione della costa e la ridefinizione della dividende demaniale partecipando a svariati incontri con i tecnici regionali. Per i pertinenziali siamo quelli che hanno partecipato attivamente alla stesura della legge sulla facile e difficile rimozione e ultimamente abbiamo imposto alla regione lo stop all’aumento lineare dei canoni proprio perché avrebbe colpito principalmente i concessionari pertinenziali. Purtroppo i canoni sono competenza nazionale e ci vorrebbe un’azione più decisa delle organizzazioni sindacali nazionali. Aggiungiamoci, non ultimo, il "salvagente" dell’atto formale e avrete il quadro completo del gran lavoro che ha portato avanti Fiba Toscana: ringrazio quindi ancora una volta il gruppo dirigente, compreso quello di Confesercenti Toscana, e tutti gli associati che apprezzando il nostro lavoro aumentano ogni giorno».
I balneari toscani, tra l’altro, stanno vivendo un momento di particolare agitazione. Non si sono ancora calmati gli animi dopo il tavolo interregionale tra gli assessori al demanio marittimo, tenutosi lo scorso 17 febbraio a Roma, durante il quale le Regioni non avrebbero raggiunto una posizione unitaria proprio a causa dei rappresentanti della Toscana, che si sarebbero opposti alla richiesta di un periodo transitorio minimo di 30 anni. Il governatore Enrico Rossi in persona ha poi provato a smentire queste indiscrezioni con un comunicato: «Intendo fare di tutto – ha spiegato Rossi – per salvaguardare il tessuto sociale rappresentato dai bagni, evitando l’assalto delle multinazionali e gli intenti speculativi. Ai balneari offro la disponibilità a rivedere il regolamento regionale tenendo conto dei loro suggerimenti e arrivare a un patto reciproco. Noi abbiamo predisposto il ‘binario’ parallelo dell’atto formale con cui cerchiamo di metterli al riparo dal pericolo delle aste. Rifletteremo insieme su come considerare il valore rappresentato dall’avviamento delle attività balneari e offriamo un accesso agevolato al credito, attraverso un bando per ottenere finanziamenti fino a 25 mila euro restituibili in sette anni a tasso zero. Per chi invece volesse accedere a cifre maggiori dovrà ricorrere a Fidi Toscana. Lotteremo contro l’Europa liberista che ha fatto una legge all’insaputa dei parlamentari e dei governi italiani, che dal 2006 si trascina con pericolose proroghe. Insomma, la Regione è in prima fila sul treno del no alle aste e sta predisponendo un piccolo binario parallelo che potrebbe portare a risultati positivi».
A chiarire la vicenda ci ha pensato anche Fiba Toscana, che così si è espressa sabato in un comunicato: «Dopo l’incontro di Roma tra le regioni, sembra sia emersa da parte della nostra regione la volontà di portare avanti, come soluzione al problema "Bolkestein", la procedura appena normata con le linee guida regionali riguardanti l’atto formale. Nonostante abbiamo creduto e partecipato attivamente alla stesura delle linee guida, e apprezzato la volontà dei nostri amministratori di recepire le istanze della categoria – tra cui su tutte l’importante riconoscimento del valore aziendale – non siamo però assolutamente d’accordo che questa possa essere la soluzione definitiva al problema "Bolkestein" e che possa andare bene a tutti i balneari soprattutto a livello nazionale. Riteniamo l’atto formale una soluzione tecnica, un "salvagente" per alcuni e solo con l’attuale normativa, ma purtroppo non quella "nave" che può salvare l’intero comparto balneare italiano in vista dell’imminente riforma del demanio, che deve per forza prevedere un congruo periodo transitorio per compensare il danno subito con la perdita del diritto d’insistenza. Fiba Toscana è decisamente ferma e convinta che la trattativa con il governo nazionale debba continuare con la piattaforma stabilita e la previsione del doppio binario. Per questo chiediamo ai nostri amministratori regionali di incontrarci al più presto per confrontarci e chiarire le rispettive posizioni».
Anche Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari-Confindustria, interviene sulla vicenda della Toscana: «Ho partecipato all’incontro organizzato da Fiba Toscana, che doveva vedere tra i protagonisti l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, che tuttavia non si è presentato. L’incontro era finalizzato soprattutto all’illustrazione delle linee guida per la procedura dell’atto formale, che ritengo un ottimo salvagente qualora ci trovassimo ad annegare con l’acqua che sta arrivando nel naso, ma che non è la strada attravero cui oggi possiamo raggiungere la terraferma e metterci in sicurezza. Ringraziamo la Regione Toscana che si è attivata per varare questo provvedimento, che parte da una legge nazionale e tenta di inserire dei correttivi a cui tutte le associazioni balneari lavorano da tempo (come il riconoscimento del valore commerciale); ma è un altro ora il lavoro su cui gli imprenditori balneari devono concentrarsi».
«Ma la mia partecipazione all’incontro – aggiunge Licordari – era dovuta soprattutto alla volontà di incontrare l’assessore Ciuoffo e chiedergli chiarimenti sulla posizione presa in Conferenza Stato-Regioni, che si è messa di traverso rispetto alle altre e ha impedito così l’approvazione di un nuovo documento congiunto. Mi è infatti stato riferito che una delle espressioni utilizzate quel giorno dai rappresentanti della Regione Toscana è stata "è ora di finira con questi privilegi". Se questo fosse vero me ne rammarico, perché ritengo di non rappresentare una categoria di privilegiati, ma anzi un settore che è in sofferenza profonda ormai dal 2008. Mi sarebbe piaciuto che il governatore Enrico Rossi, che in quel momento si trovava poco distante a Viareggio, si fosse presentato davanti a un’assemblea così folta per chiarire la sua posizione, anziché affidarla a un comunicato stampa. Invece nemmeno il suo assessore si è presentato. È ora di finire le ambiguità politiche che stiamo riscontrando a tutti i livelli: dal palco sembra che tutti ci vogliano salvare, mentre quando sono nella stanza dei bottoni, i nostri amministratori lanciano i siluri contro di noi. Ricordo che siamo imprenditori e che abbiamo bisogno di pianificare nostro lavoro, anche per i nostri dipendenti, invece a oggi non possiamo garantire certezze a nessuno. Come sindacati, ci siamo attivati per avere un incontro con Rossi e Ciuoffo per sapere di prima persona qual è la loro posizione, in un confronto che auspichiamo sereno ma sincero».
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