Anche Federbalneari Italia ha reso noto il collegio di tecnici che prenderà parte al tavolo interministeriale di lavoro sulla direttiva Bolkestein e le concessioni demaniali marittime. In una lettera inviata ieri al ministro del turismo Gian Marco Centinaio, Federbalneari indica questi tre nomi:
- Avv. Pier Luigi Portaluri, professore ordinario di diritto amministrativo presso il dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università del Salento.
- Avv. Vincenzo Cellamare, avvocato aderente allo Studio Legale Zunarelli e associati. Formazione in diritto della navigazione con particolare riferimento alle questioni del demanio marittimo e dei porti, nonché dottore di ricerca in diritto dei trasporti europeo. Componente del collegio legale di Federbalneari Italia.
- Avv. Luigi Roma, consulente di primarie istituzioni pubbliche e particolarmente attivo nei settori di ricerca accademici di diritto amministrativo, diritto della navigazione pubblico-privata e diritto delle politiche pubbliche e delle relazioni industriali del dipartimento di Economia dell’Università della Campania “L. Vanvitelli”. Componente del collegio legale di Federbalneari Italia.
«Riteniamo inoltre necessario – aggiunge il presidente di Federbalneari Renato Papagni nella lettera inviata al ministro – promuovere alla tua attenzione la necessità di un riordino dei canoni di concessione demaniale, questione molto dibattuta e mai affrontata compiutamente, per una riforma organica del sistema concessorio demaniale. La questione dei canoni in Italia, come è noto, assume oggi particolare rilevanza per il “mondo pertinenziale” e siamo fermamente convinti che sia necessario promuovere anche l’organizzazione di un gruppo di lavoro tecnico volto alla determinazione e risoluzione della questione dei canoni demaniali, per dare compiutezza alla materia anche in vista di una semplificazione procedurale e tenendo in debito conto del bilancio dello Stato. Si evidenzia altresì la necessità di avere certezze nei valori da corrispondere nonché di eliminare definitamente le migliaia di contenziosi in corso».
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