È caos per le tasse sui rifiuti applicate alle spiagge del Lazio: il Tar di Latina ha respinto il ricorso di alcuni imprenditori balneari che si erano opposti all’aumento della Tari del 300%, ma nonostante ciò, la loro amministrazione comunale ha comunque ritoccato le tariffe al ribasso rispetto alle scelte della precedente consiliatura. Scatenando però le proteste dell’opposizione.
La sentenza Tar: ”Ricorso inammissibile”
Tutto ha avuto inizio con il ricorso, da parte di un nutrito gruppo di operatori balneari di San Felice Circeo e dalla società cooperativa “Circeo I” che gestisce il porto turistico della località, contro l’aumento della Tari ritenuto immotivatamente penalizzante per i balneari rispetto ad altre categorie come albergatori, ristoratori e commercianti. Nel tentativo di risparmiare sulla tassa, gli imprenditori si sono opposti alla delibera del consiglio comunale di San Felice Circeo n. 8 del 30 aprile 2016, con la quale erano state approvate le tariffe per la tassa sui rifiuti, ma il Tar di Latina – con una sentenza depositata lo scorso 27 marzo – ha dichiarato inammissibile il ricorso, non entrando tuttavia nel merito della questione. Il collegio del Tar, presieduto da Antonio Vinciguerra, ha infatti rilevato l’inammissibilità a causa del difetto di presupposto per la proposizione del ricorso collettivo. Questo un estratto della sentenza:
«Il ricorso giurisdizionale collettivo, presentato da una pluralità di soggetti con un unico atto, è ammissibile nel caso in cui sussistano, cumulativamente, i requisiti dell’identità di situazioni sostanziali e processuali – ossia, alla condizione che le domande giudiziali siano identiche nell’oggetto e gli atti impugnati abbiano lo stesso contenuto e vengano censurati per gli stessi motivi – e l’assenza di un conflitto di interessi tra le parti’ (ex multis Consiglio di Stato sez. III 10 agosto 2017 n. 3990). Nel caso di specie, il ricorso è stato proposto da un gruppo di concessionari di stabilimenti demaniali che hanno lo specifico interesse ad annullare la tariffa nella parte che interessa la loro categoria (Cod. punto 5 della tabella attività produttive allegata alla deliberazione n. 11 del 30.4.2016) unitamente alla Soc. coop. Circeo I che, invece, è la concessionaria demaniale per la gestione del porto turistico e ha interesse all’annullamento della tariffa nella parte che la riguarda (cod. punto 4 campeggi, impianti sportivi) affatto autonoma e differente da quella afferente gli stabilimenti balneari. Pertanto, come rilevato dal Comune resistente, posto che il legislatore ha prescritto che la tariffa TARI deve coprire l’intero costo del servizio, ne deriva che in caso di accoglimento della impugnativa limitatamente a una delle due distinte tabelle, la relativa categoria avrebbe una riduzione della tariffa ma il conseguente minore gettito dovrebbe essere coperto, con maggiore esborso, da tutti gli altri operatori economici, compresi alcuni degli odierni ricorrenti».
La sentenza, inoltre, sottolinea che «la tesi del Comune – che sullo specifico punto non è stata contestata in ricorso – è che l’ente sarebbe libero nella propria discrezionalità di scegliere il coefficiente per l’applicazione del metodo normalizzato purché si mantenga all’interno del range previsto dalle tabelle allegate al D.P.R. e, poiché i coefficienti scelti si collocano in un ambito intermedio, la tariffa non sarebbe sindacabile, trattandosi di scelte rientranti nel merito della discrezionalità amministrativa».
Gli imprenditori balneari ricorrenti sono stati così condannati al pagamento delle spese legali (3.000 euro più spese generali, ex art. 14 tariffario forense, cpa e Iva).
Ma il Comune ribassa lo stesso la Tari
Subito dopo la sentenza, tuttavia, l’amministrazione comunale di San Felice Circeo ha ritoccato al ribasso le tariffe Tari per i balneari, scatenando le polemiche dell’opposizione che hanno sollevato la questione di inopportunità.
L’approvazione delle nuove tariffe Tari è avvenuta lo scorso venerdì 30 marzo, mentre il ricorso dei balneari era riferito alla scelta della precedente consiliatura, eppure l’opposizione del gruppo “Verso il domani” ha osservato che le categorie beneficiate dal ribasso della Tari solo le stesse categorie che hanno i loro rappresentanti in seno alla giunta (gestori di stabilimenti balneari e gestori del porto) e a cui il Tar ha dato torto.
L’operazione Tari, inoltre, è avvenuta con una certa urgenza: il 27 marzo il pronunciamento del Tar, il 28 la convocazione del consiglio comunale, il 30 la seduta che ha deliberato le nuove tariffe. «Ma il regolamento del consiglio comunale – spiega il gruppo Verso il domani – stabilisce che “sono sedute urgenti quelle che richiedono la sollecita trattazione di affari che non consentono in modo assoluto l’osservanza dei termini per la convocazione straordinaria“. Ci siamo chiesti quali fossero queste cose tanto improvvise e imprevedibili. Infatti tutti sanno che, dovendo approvare il bilancio di previsione, bisognava anche approvare le varie tariffe che ne fanno parte integrante. E tutti sanno da mesi che il bilancio andava approvato entro il 31 marzo. Quindi, dove sta tutta questa urgenza? Non vorremmo pensar male, ma all’ordine del giorno c’era anche la modifica delle tariffe per la tassa sui rifiuti con una diminuzione per alcune categorie, i gestori degli stabilimenti balneari e il gestore del porto con rappresentanti in giunta».
La replica dell’amministrazione comunale
Di tutt’altro avviso è la maggioranza del sindaco di San Felice Circeo Giuseppe Schiboni, che ha replicato alle accuse dell’opposizione con una nota firmata dal Comune: «Gli sconti in bolletta per la Tari nel 2018 non sono solo per alcune categorie di utenze non domestiche, ma anche e soprattutto per le famiglie, specie quelle più numerose. Il primo bilancio della amministrazione Schiboni inizia con una serie di modifiche alla Tari e va verso l’abbassamento delle pressione fiscale il cui impegno è sancito all’interno del programma di governo».
«Per le famiglie – dicono dal Comune – si è proceduto a un abbattimento della tariffa con sconti che partono dal 2% per arrivare fino al 15% della tariffa del 2017, mentre per le altre utenze non domestiche si è proceduto ad un riequilibro generale anche in funzione delle aree occupate e dei volumi di rifiuti prodotti. E per fare questo gli uffici hanno analizzato diversi dati e hanno proceduto anche a un confronto con il vicino Comune di Sabaudia, ottenendo un risultato che dimostra come le tariffe applicate anche nel 2018 saranno sempre inferiori alla media del vicino Comune»
«Se a San Felice Circeo – spiega ancora l’amministrazione Schiboni – sono state ritoccate in aumento le tariffe per i banchi del mercato di generi alimentari lo è stato fatto proprio perché rispetto a Sabaudia la tariffa era estremamente bassa e il nuovo tributo di € 22,38 risulta ancora distante all’attuale € 35,12 di Sabaudia. Gli sconti applicati invece per gli studi professionali, con un abbattimento del 28%, dimostrano invece come la nostra tariffa è ancora troppo alta rispetto a Sabaudia, dove il dato è fermo ad € 2,16 contro il nostro che arriva ad € 3,30. Per gli stabilimenti balneari, infine, lo sconto previsto nel 2018 si allinea il dato con Sabaudia, nella circostanza che questa ultima categoria nei cinque anni precedenti si è vista aumentare la tariffa del 300%».
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