RICCIONE – «Ci sono le condizioni perché il governo approvi il progetto di riforma delle concessioni balneari entro il mese di settembre. Ci eravamo impegnati a farlo entro agosto, è vero, ma l’ultimo consiglio di ministri è stato troppo occupato a gestire la crisi del sisma in centro Italia». Lo ha detto il deputato Tiziano Arlotti (Partito democratico), intervenendo ieri sera a un incontro sulla riforma delle concessioni balneari tenutosi alla Festa dell’Unità di Riccione.
Arlotti ha confermato che in questa prima fase si varerà una legge-delega «per stabilire i vincoli fondamentali dei successivi decreti attuativi del governo, evitando così il far west in parlamento in fase di approvazione». Tali vincoli stabiliranno «i criteri per il valore delle imprese, le procedure di evidenza pubblica, l’entità del periodo transitorio, il riconoscimento della professionalità e dell’esperienza acquisite e la clausola sociale per garantire i posti di lavoro anche in caso di ricambio dei titolari».
«Inaspettatamente, la sentenza della Corte di giustizia europea ha stabilito che occorre garantire il diritto di insistenza per gli imprenditori che hanno investito sulle loro concessioni – ha sottolineato Arlotti – e il governo italiano non trascurerà questo aspetto nel dare un nuovo assetto normativo al settore balneare che faccia ripartire gli investimenti e le innovazioni, di cui c’è bisogno soprattutto nei distretti turistici maturi. Su questo l’Europa non può dirci niente, è il governo italiano che ha piena libertà nel definire la propria strategia nazionale».
Molto importante anche la revisione dei canoni concessori: «L’applicazione dei valori Omi è stata un fallimento – ha constatato Arlotti – con appena 100 milioni di euro incassati anziché i 380 previsti, ma soprattutto con situazioni di grave squilibrio tra i concessionari. Risolveremo questo aspetto rendendo la gestione dei canoni meno centralizzata e tenendo la questione separata dalle evidenze pubbliche per evitare battaglie al rialzo che favorirebbero solo i più potenti economicamente».
All’incontro sono intervenuti anche l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini e il presidente di Sib-Confcommercio Emilia-Romagna Simone Battistoni.
Corsini, nel ricordare «la compatta azione di pungolo svolta dalle regioni per attivare il governo a risolvere questa annosa situazione», ha sottolineato che «non c’è più tempo da perdere» e ha invitato a «trovare una soluzione definitiva e concordata con le associazioni balneari, le Regioni e l’Europa» che «faccia ripartire gli investimenti fondamentali per il nostro turismo». Secondo l’assessore, la legge dovrà però avere «delle maglie molto larghe» per rispecchiare «la grande diversità di regimi concessori tra località costiere, lasciando la massima autonomia di scelta alle Regioni».
Battistoni, da parte sua, pur riconoscendo «la positiva azione del governo nell’avere prodotto celermente una legge-delega con dei contenuti che trovano l’accordo delle associazioni di categoria», ha lamentato «alcuni aspetti ancora troppo equivoci, come il valore commerciale che dovrà assolutamente coincidere con l’intero valore dell’azienda e non solo con i beni da ammortizzare. L’ossatura della legge, insomma, è buona ma deve ancora essere riempita a dovere. Noi abbiamo voglia di migliorare e di investire, ma ci occorrono certezze per tornare a essere ottimisti: la politica deve riprendere il suo primato e far riconoscere i nostri diritti in Europa, facendosi valere con decisione e senza timidezza».
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