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Sib: ‘Noi balneari abbandonati e umiliati dal nostro governo’

Una dura lettera del presidente regionale Cappelli accusa i ministri italiani di inefficienza. 'Prima di un'intesa Stato-Regioni occorre che Gnudi si rechi a Bruxelles'

di Giancarlo Cappelli

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La V commissione parlamentare del Senato ha dato parere negativo sugli emendamenti presentati dal Pdl e Idv sulla proroga dei trent’anni delle concessioni demaniali marittime (vedi notizia). Ne rimangano altri due, presentati da D’Alia e altri (numero 34.192) e da La Torre e altri (numero 34.011) che verranno visionati dalla X commissione industria, commercio e turismo, che analogamente chiedono una proroga di 30 anni delle concessioni in essere.

Il parere della V commissione non è una vera esclusione dell’emendamento, ma comunque è sempre un parere negativo dopo la manifestazione di Bologna, che in qualche modo ha dato una chiara posizione della Regione Emilia-Romagna di parificare la concessione della Spagna, a 75 anni, anche all’Italia.

Da quando il governo italiano ha presentato una bozza di decreto legislativo sulle concessioni demaniali, non accettabile, le Regioni hanno espresso una pregiudiziale al governo, e lo invitano a promuovere un incontro a Bruxelles insieme alle Regioni, e perché no anche ai sindacati nazionali balneari, per chiedere una deroga onde evitare l’evidenza pubblica il 1° gennaio 2016. L’applicazione della direttiva Bolkestein avrebbe un impatto negativo sulla qualità dell’offerta turistica italiana e porterebbe enormi difficoltà alle imprese, eliminando investimenti e professionalità.

Riteniamo sia prioritario, prima di un’intesa Stato e Regioni, informare le competenti strutture dell’Unione europea fornendo ogni elemento utile a far comprendere la specificità del caso italiano. Noi abbiamo il legittimo sospetto che i nostri ministri non abbiano mai affrontato con convinzione, nelle sedi della Comunità europea, il problema dei balneari italiani, e oggi chiediamo che le Regioni e i sindacati siano presenti al prossimo incontro.

Con i più svariati motivi, ci hanno sempre fatto credere che non si poteva sfuggire alle aste, perché questo era scritto nella normativa europea. Scoprendo oggi che la stessa Comunità europea ha dato pareri diversi alla Spagna, ci sentiamo abbandonati e umiliati dal nostro stesso governo, che non vuole capire che noi difendiamo 30.000 aziende e il lavoro di 300.000 addetti. E ricordiamo che noi siamo operatori turistici che hanno investito con leggi che ci garantivano il futuro, e costruito con normative comunali e regionali. Non siamo degli abusivi. 

Abbiamo notizia che il 28 novembre le Regioni hanno fissato una conferenza unificata turismo e demanio per uscire con un documento unitario. Attendiamo notizie in merito.

Giancarlo Cappelli (presidente Sib Emilia-Romagna)

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Sib Confcommercio

Il Sindacato italiano balneari si è formalmente costituito il 14 dicembre 1960 e, attraverso la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), aderisce alla Confcommercio - Confturismo.
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