«Abbiamo avuto notizia che ieri la Guardia costiera di Portoferraio ha effettuato un’attività di sequestro incomprensibile e confusa presso l’area in concessione dello stabilimento “Il Capriccio” di Campo dell’Elba. Il sequestro ha riguardato, nello specifico, pochi oggetti tra ombrelloni, frigovetrine, tavoli e sedie che, nel verbale redatto dalla Guardia costiera, vengono definite testualmente “cose mobili e cose difficilmente trasportabili”». Lo dichiara una nota di Federbalneari Italia.
«Pur sorvolando sull’approssimazione di questa descrizione, abbiamo deciso di intervenire con i nostri uffici a difesa del concessionario, poiché riteniamo ci siano dei lati oscuri in questa strana vicenda su cui è necessario far luce», annuncia Federbalneari. «Si tratta, infatti, di una regolare area scoperta in concessione sulla quale vi è la possibilità di sedersi ed effettuare consumazioni. L’assurdità è che questo spazio si trova a ridosso di un locale, anch’esso oggetto di regolare concessione, del quale viene impedita l’apertura».
Secondo la versione del concessionario dell’area Tommaso Lo Coco, «la Guardia costiera di Portoferraio è intervenuta mentre svolgevamo regolare servizio all’interno del nostro storico impianto. Non riusciamo a comprendere quale sia la reale volontà alla base di queste verifiche».
Aggiunge inoltre Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia: «Questa è una vicenda che ha troppi lati oscuri e che ci appaiono strumentali anche da parte dell’Agenzia del demanio di Livorno, il cui atteggiamento di chiusura pare a dir poco paradossale. Ci auguriamo la massima collaborazione di tutti gli enti per chiarire quanto prima questa strana vicenda».
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