RIMINI – «La legge-delega per la riforma delle concessioni balneari sarà votata entro due settimane alla Camera e approderà in Senato il prossimo novembre». Lo ha annunciato il deputato Sergio Pizzolante (Ap), relatore del ddl che vuole introdurre le procedure di evidenza pubblica sulle spiagge italiane, intervenendo all’assemblea di Federbalneari tenutasi stamane alla “Mondo Balneare Arena” durante la fiera Sun di Rimini, punto di riferimento del settore.
L’associazione di Papagni ha confermato il suo totale favore nei confronti del disegno di legge (al contrario di altre sigle che ne hanno invece contestato i contenuti, e su cui torneremo nei prossimi articoli). «Siamo convinti che quella tracciata dal governo sia la strada giusta per salvaguardare il settore – ha detto Papagni – e non tutti i colleghi lo hanno ancora compreso. Le evidenze pubbliche sono l’unica strada legittima per avere un orizzonte temporale certo ed effettuare i necessari investimenti. Purtroppo i tempi per l’approvazione sono stretti e lo scoglio del Senato non sarà facile da superare, ma abbiamo già predisposto un “piano B”».
I dettagli di questo piano li ha illustrati il vicepresidente Antonio Cecoro: «Mi auguro che il governo riesca a rispettare i tempi per l’approvazione – ha esordito – ma nella malaugurata ipotesi che il disegno di legge non dovesse andare in porto, siamo pronti a sfruttare una legge esistente, la 296/2006, per affrontare le evidenze pubbliche presentando un piano di investimenti e ottenendo così un nuovo titolo ventennale».
Per quanto riguarda le tempistiche del disegno di legge, che il prossimo lunedì inizierà il suo iter di approvazione alla Camera dei deputati, Pizzolante è convinto che «andando a votare tra marzo e aprile, i tempi sono sufficienti per farcela». E sui contenuti, il deputato ha sottolineato che «il provvedimento è migliorato rispetto alla stesura originaria presentata lo scorso gennaio in consiglio dei ministri, grazie alle proposte di tutte le associazioni di categoria e delle forze politiche. La situazione è molto complicata e ci sono delle sentenze di cui non si può non tenere conto, a meno che non si vogliano prendere in giro i balneari – e alcune associazioni di categoria e giunte regionali purtroppo lo fanno, promettendo o chiedendo proroghe trentennali che sono in contrasto con la sentenza della Corte di giustizia europea del 14 luglio 2016».
«Le imprese balneari sono nate in base a un affidamento legittimo – ha aggiunto Pizzolante – e questo può piacere o non piacere, ma è un dato di fatto. Pertanto saranno tutelati gli investimenti effettuati in base al precedente contratto di rinnovo automatico della concessione, sia attraverso un periodo transitorio e il riconoscimento di un indennizzo e del valore commerciale, sia tramite il riconoscimento della professionalità acquisita quando poi si arriverà alle gare. Sappiamo che l’UE storce il naso davanti a questi aspetti, ma ci siamo presi la responsabilità di inserirli e li porteremo fino in fondo, insieme alla piena attuazione dell’articolo 12 comma 3 della Bolkestein che tutela le questioni di interesse nazionale, proprio come le imprese balneari che per l’Italia svolgono funzioni pubbliche come la pulizia degli arenili e il servizio di salvamento, e pertanto saranno riconosciute in favore degli attuali concessionari».
Nelle prossime ore pubblicheremo altri articoli sulla giornata di oggi, in particolare sull’assemblea di Cna Balneatori che ha visto la partecipazione dell’altro relatore della legge, il deputato Tiziano Arlotti, e delle associazioni Itb Italia, Comitato salvataggio imprese e turismo e Donnedamare. Domani alle ore 10.30 al Sun di Rimini si terrà invece l’assemblea dei sindacati Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Oasi-Confartigianato (Sala Sisto Neri).
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