di Alex Giuzio
Il governo ha presentato alle Regioni le linee guida per la riforma delle concessioni balneari, annunciando che chiederà la delega al parlamento per legiferare direttamente in materia. Queste le principali novità emerse ieri, durante l’incontro convocato a Roma dal ministro agli affari regionali Enrico Costa, a cui hanno partecipato il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta, il responsabile Anci Turismo Andrea Gnassi e i rappresentanti delle Regioni Liguria, Emilia-Romagna e Abruzzo.
Ancora non esistono tuttavia documenti scritti: il ministro Costa ha infatti solo letto ad alta voce il testo, che in base alle informazioni in nostro possesso parla di "adeguato periodo transitorio" per le attuali imprese prima dell’applicazione delle evidenze pubbliche, ma non definisce ancora il numero di anni. La riforma vorrebbe inoltre stabilire una durata variabile delle nuove concessioni in base agli investimenti, fissare un indennizzo per chi perderà la propria impresa e consentire in tutta Italia l’apertura annuale degli stabilimenti. Sono invece ancora vaghe le proposte sul riconoscimento del valore commerciale, che sarà sicuramente un aspetto su cui continuare a lavorare.
È certo però che queste linee guida, annunciate solo tre settimane fa dal ministro (vedi notizia), hanno preso finalmente corpo, seppure in maniera generica. Il governo sta lavorando su una questione non più rimandabile, e lo sta facendo confrontandosi con gli enti locali che sono tra i più diretti interessati sul tema. I rappresentanti delle Regioni non sono ancora del tutto d’accordo su alcuni aspetti, ma nei prossimi giorni il tavolo sarà di nuovo riconvocato in maniera allargata per proseguire la discussione: un nuovo appuntamento è già fissato per mercoledì 4 maggio tra il ministro Costa e i parlamentari di maggioranza più competenti in materia. L’intento è ormai chiaro: mandare gli stabilimenti balneari a evidenza pubblica nella volontà di adeguarsi alla direttiva europea "Bolkestein" sulla liberalizzazione dei servizi, tentando allo stesso tempo di risarcire chi ha effettuato investimenti in base al precedente contratto di rinnovo automatico, tramite un periodo transitorio e un indennizzo ancora tutti da definire, e su cui le associazioni balneari continueranno a trattare.
«Molto soddisfatto» per l’incontro si è detto il sottosegretario Pier Paolo Baretta, interpellato da Mondo Balneare. «L’incontro è stato molto positivo e il dialogo con le Regioni costruttivo. Le linee guida che il ministro Costa ha presentato sono il percorso più valido per affrontare il problema delle concessioni balneari».
Così Andrea Corsini, assessore al turismo della Regione Emilia-Romagna, riferisce gli esiti dell’incontro a cui ha preso parte: «Finalmente, dopo le nostre continue richieste, il governo ha convocato le Regioni per discutere la riforma delle concessioni balneari. Il ministro Costa ci ha letto le linee guida della nuova legge, che rispecchiano i contenuti da lui stesso già annunciati in pubblico, e ci ha proposto un metodo di lavoro ben strutturato. Abbiamo già fatto qualche osservazione sui contenuti, ma aspettiamo di ricevere il testo scritto per comunicare le nostre osservazioni e dare maggiore concretezza alle linee guida, in modo che il governo possa chiedere al parlamento la delega per legiferare in materia: questo è infatti l’intento del ministro».
Per quanto riguarda i contenuti della legge, così li riassume Corsini: «Si tratta di linee guida ancora generiche, che parlano di "adeguato periodo transitorio" senza specificarne la durata, da negoziare con la Commissione europea. Il testo propone inoltre un indennizzo e una diversa durata delle nuova concessioni in base agli investimenti e ad altri criteri che andranno definiti nella nuova legge o nei decreti attuativi. Personalmente, ho osservato che oltre all’indennizzo occorre stabilire il riconoscimento del valore commerciale, ma soprattutto ho invitato ad accelerare i tempi: occorre trovare una soluzione definitiva nel giro di qualche mese, perché il settore balneare non può più rimanere in questo stato di incertezza. Il governo è consapevole di questo problema, ma è sempre importante ribadirlo».
Marco Scajola, assessore della Regione Liguria e coordinatore del tavolo interregionale sul demanio marittimo, ha affidato il suo commento a un comunicato: «Apprezzo molto l’impegno e la disponibilità del ministro Enrico Costa, che si confronta spesso con le Regioni e ha ben compreso la delicatezza del tema. Dal governo italiano mi aspetto però una posizione più chiara. Il governo ha voluto presentare alle Regioni alcuni principi guida generali che saranno utilizzati come parametri di riferimento nella realizzazione di un testo di legge nazionale in materia di demanio e Bolkestein, ma serve una posizione più netta e chiara soprattutto sui tavoli europei, per tutelare le aziende italiane e valorizzarle con una legge ad hoc, in cui si chiede una proroga di almeno 30 anni».
L’assessore ligure ha chiesto al governo che «si continui a sostenere almeno il doppio binario, come era stato concordato tra le Regioni già nel 2015, e che si rivendichi nelle sedi istituzionali nazionali ed europee il ruolo fondamentale che le nostre aziende balneari ricoprono per l’economia del Paese».
Infine, si dice «soddisfatto per metà» Luciano Monticelli, consigliere della Regione Abruzzo, che ha partecipato all’incontro al posto del governatore Giovanni Lolli: «Il governo si sta muovendo e questo è positivo, anche perché intende varare una legge delega prima della sentenza della Corte europea sulla proroga al 2020. Tuttavia, il testo non contiene ancora alcuni aspetti fondamentali per l’economia balneare. Essendoci stato letto ad alta voce, faccio fatica a valutarlo, ma evidenzio la nostra volontà a proseguire sulla strada del doppio binario che è rimasta bloccata».
© Riproduzione Riservata