Attualità

Riforma spiagge, arriva il ddl a firma Saggese (Pd)

Periodo transitorio di 30 anni e canoni fino a 28 euro/mq: questi i principali contenuti della bozza.

La senatrice Angelica Saggese (Pd) ha predisposto un disegno di legge per la riforma delle concessioni balneari che ricalca le proposte chieste dalla maggior parte delle associazioni di categoria, cioè un periodo transitorio di 30 anni prima delle evidenze pubbliche delle attuali concessioni e il riconoscimento di un indennizzo in caso di perdita della propria impresa.

Il ddl dispone che le concessioni già in essere siano prorogate fino al 31 dicembre 2050, mentre per le spiagge libere sarebbero immediate le procedure di comparazione. Riformata anche la disciplina dei canoni, con cifre fino a 28 euro al metro quadro a seconda del tipo di concessione.

Spiega la senatrice Saggese nella relazione illustrativa della bozza di legge: «Come si evince dalla nota direttiva c.d. Bolkestein, l’obiettivo di eliminare gli ostacoli alla libertà di stabilimento dei prestatori negli Stati membri e alla libera circolazione dei servizi tra Stati membri, nonché quello di garantire ai destinatari e ai prestatori la certezza che l’effettivo esercizio di queste due libertà sia garantito, rispondono alle logiche intrinseche dei Trattati europei e della normativa di attuazione degli stessi. Il presente disegno di legge, a tal fine, stabilisce che le concessioni di beni demaniali marittimi per finalità turistico-ricreative siano affidate mediante procedure competitive di selezione. Un’apposita disposizione transitoria, tuttavia, fa salve le concessioni in essere alla data di entrata in vigore della stessa legge, le quali vengono ulteriormente prorogate fino al 31 dicembre 2050. Il necessario bilanciamento tra l’esigenza di tutelare le concessioni in essere e quella di rendere effettivi i principi di libertà di stabilimento e libertà di circolazione dei servizi è assicurata, pertanto, dalla norma che prevede che ogni ente territoriale chiamato in causa debba individuare gli spazi demaniali, non utilizzati per finalità turistico-ricreative, per i quali attivare le procedure competitive di selezione. Le proporzioni tra le aree riservate alle procedure comparative e quelle destinate alle concessioni già in essere dovranno essere fissate da un regolamento del governo, da emanarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge».

Il disegno di legge integrale è scaricabile in pdf: >> CLICCA QUI

Riassumento, l’articolo 1 del disegno di legge fissa le finalità del provvedimento, che sono quelle di disciplinare le concessioni dei beni demaniali marittimi con l’obiettivo di incrementare l’efficienza del sistema turistico italiano, riqualificando e rilanciando l’offerta turistica, e di promuovere la pianificazione e la gestione integrata della zona costiera come strumento essenziale per la sua conservazione e il suo sviluppo sostenibile, tutelando il mantenimento delle identità delle aree costiere storicamente antropizzate e valorizzando i sistemi di micro e piccole imprese ivi insediate nel rispetto dei principi posti a tutela della concorrenza e del mercato.

L’articolo 4 definisce la durata delle nuove concessioni, che non può essere inferiore a sei anni né superiore a venti; mentre l’art. 5 fissa le modalità di affidamento delle concessioni, vale a dire l’attivazione di procedure competitive di selezione nella quali saranno valutati, in particolare, la misura degli investimenti di carattere durevole, gli strumenti di finanziamento, la natura e gli standard qualitativi dei servizi offerti, la qualità degli impianti, la previsione di misure per la fruibilità degli impianti e dei servizi per i soggetti diversamente abili, la previsione progettuale di occupazione con manufatti amovibili e a basso impatto ambientale, di utilizzazione di materiali ecocompatibili nella propria attività e di impiego di energie rinnovabili, l’impegno ad assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali, la capacità di interazione dei servizi offerti con il sistema turistico nell’ambito territoriale di riferimento, le competenze acquisite, l’implementazione di soluzioni tecniche che supportino l’accessibilità e la fruibilità della battigia, l’aver conseguito il rating di legalità, la natura degli impianti e dei manufatti da realizzare nel corso della concessione, l’impatto occupazionale, la valorizzazione di reti.

L’articolo 7 detta norme per la determinazione dei canoni, dividendoli tra le concessioni ad “alta valenza turistica” (categoria A) e quelle a “normale valenza turistica” (categoria B), con cifre che vanno da 2,80 euro al metro quadro per le aree scoperte della categoria B a 28 euro al metro quadro per le aree occupate da impianti nelle concessioni di categoria A.

Gli articoli 9 e 10 dettano misure in materia di indennizzo in favore del concessionario uscente e a carico del cocnessionario subentrante, con una disciplina ad hoc per la fase transitoria. L’articolo 13 stabilisce il subingresso nella relativa concessione del cessionario o dell’affittuario in caso di cessione o affitto delle aziende, purché questi siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge; mentre l’articolo 15 dà il compito all’Autorità garante della concorrenza e del mercato di procedere, in raccordo con i Ministeri della giustizia e dell’interno, all’elaborazione e attribuzione di un rating di legalità per le imprese che intendano partecipare a procedure di selezione per le concessioni demaniali marittime.

Infine l’articolo 16, al fine di favorire e diffondere le pratiche volte alla sostenibilità balneare, rinvia a un decreto del Ministro dell’ambiente la definizione di un sistema di premialità per le aziende balneari che dimostrino di aver promosso azioni di tutela ambientale, sociale ed economica nei confronti dei territori di appartenenza negli ultimi cinque anni.

Soddisfatto per la redazione del ddl è Raffaele Esposito, presidente Fiba-Confesercenti Cilento: «Con il disegno di legge della senatrice Saggese viene ribadita la vicinanza al comparto balneare italiano: nonostante le reiterate pressioni europee e interne a sfavore di un eventuale periodo transitorio, all’interno del ddl viene ribadita la necessità di garantire una proroga tecnica per ammortizzare gli investimenti sostenuti dal mondo dell’impresa balneare. Altro aspetto innovativo è quello inerente al sistema di “premialitá” per le imprese balneari che operano in aree particolarmente vincolate dal punto di vista ambientale e per le quali è appunto previsto un sistema di tutela e riconoscimento legato alla sostenibilità. Attraverso la presidenza di Fiba Cilento abbiamo potuto costantemente seguire il lavoro svolto dalla senatrice, alla quale vanno i nostri personali ringraziamenti per la sensibilità dimostrata verso tutto il comparto balneare e turistico nazionale. Speriamo adesso che il testo possa raccogliere il più alto consenso e/o essere integrato con altre proposte in linea con le richieste del mondo imprenditoriale balneare italiano. Mai come in questo periodo c’è la necessità di avere una linea chiara condivisa ed ufficiale per tutelare la categoria».

© Riproduzione Riservata

Mondo Balneare

Dal 2010, il portale degli stabilimenti balneari italiani: notizie quotidiane, servizi gratuiti, eventi di settore e molto altro.
Seguilo sui social: