La Regione Abruzzo si è schierata ufficialmente a favore del doppio binario di riforma delle concessioni balneari marittime: subito all’asta le spiagge libere, lunga proroga per le concessioni già in essere. Ieri a L’Aquila, durante la seduta della IV commissione consiliare alle politiche europee, presieduta da Luciano Monticelli, si è infatti tenuta un’audizione delle associazioni balneari proprio per discutere dell’imminente riforma annunciata dal governo.
Oltre a Monticelli, all’incontro hanno partecipato Giovanni Lolli (vicepresidente della giunta regionale e coordinatore delle Regioni italiane in materia di turismo), Cristiano Tomei (coordinatore nazionale Cna Balneatori), Giuseppe Susi (presidente regionale Fiba-Confesercenti) e Riccardo Padovano (presidente regionale Sib-Confcommercio).
Questo il commento di Monticelli: «Occorre una soluzione sostenibile che, senza entrare in contrasto con il principio della libera concorrenza, permetta comunque di tutelare una realtà tutta italiana, fatta di piccoli balneatori che tanto hanno investito in una forma di imprenditorialità familiare in cui la caratteristica fondamentale è il legame affettivo con la realtà marittima. È questo l’impegno che la Regione Abruzzo è tornata oggi a rinnovare nel corso dell’audizione delle associazioni di categoria interessate al demanio marittimo. L’idea, condivisa da tutti i presenti alla discussione, è quella di tentare la via del doppio binario proponendo da una parte di creare bandi sulle nuove concessioni demaniali marittime che prevedano però delle proroghe, e definendo dall’altra parte un lasso di tempo congruo agli esercenti per continuare a esercitare la loro attività. Si tratta di una sfida importante, di cui noi amministratori regionali non possiamo non tenere conto: dalla corretta applicazione di questa direttiva dipende, infatti, una buona fetta dell’economia dell’Abruzzo, in particolare sulla questione del turismo balneare. Regione e associazioni di categoria sono concordi nell’esigenza di assicurare una libera concorrenza e un mercato aperto, cercando tuttavia un’alternativa in cui essa conviva la realtà economica e sociale nostrana, dove la concorrenza è certo fondamentale, ma non è e non può essere l’unico valore che ci si propone. Questo è un patrimonio della tradizione italiana che non può e non deve essere disperso, soprattutto a causa dell’applicazione di una disciplina che non fornisce alcuna garanzia su quale sarà il futuro dell’attività balneare e su quali saranno le garanzie per la tutela del bene demaniale. Non si tratta di sfuggire alla normativa o ai principi del diritto dell’Unione europea, quanto piuttosto di legittimare la maniera di tutelare questo patrimonio imprenditoriale italiano nel quadro dei principi europei. La sfida politica è dunque quella di trovare una soluzione equilibrata».
Anche Cristiano Tomei ha commentato l’incontro con soddisfazione: «Si è trattato di un confronto positivo e costruttivo. Adesso è importante che la Conferenza delle Regioni dia un forte impulso a sostegno della proroga al 2020, fondamentale per il proseguimento del negoziato europeo sul doppio binario. È necessario prevedere un periodo transitorio lungo e adeguato per le attuali imprese balneari, durante il quale trovare soluzioni giuridiche che escludano aste ed evidenze pubbliche, senza abbandonare la lotta sindacale».
© Riproduzione Riservata