Sono partiti nei giorni scorsi gli importanti lavori di ripascimento e difesa della costa ravennate, per un importo totale che supera i 6 milioni di euro. Le operazioni sono finanziate in gran parte da Eni (che con le sue attività estrattive al largo della costa di Ravenna è causa principale della subsidenza della spiaggia di Ravenna, aggravando di conseguenza i fenomeni erosivi) e in misura minore da fondi della Protezione civile e del Comune di Ravenna.
Nello specifico, i lavori prevedono il ripascimento della spiaggia, la ricalibratura delle scogliere e il ripristino degli argini in diverse località costiere:
- Punta Marina, con il primo stralcio di lavori finalizzati alla difesa (1.460.000 euro) e con il secondo stralcio per la ricalibratura delle scogliere (1.200.000 euro) e l’argine invernale a protezione delle mareggiate (500.000 euro);
- Lido di Dante, con il primo stralcio di lavori finalizzati alla difesa, salvaguardia e fruibilità della zona sud (2.500.000 euro);
- Lido di Savio e Lido Adriano, con la ricalibratura delle scogliere danneggiate (360.000 euro) e il ripascimento del litorale (99.000 euro).
Il valore complessivo degli interventi in corso ammonta a 6.119.000 euro. Inoltre, per il 2021 sono già stati programmati i lavori di modifica e ricalibratura di alcune scogliere emerse a protezione dell’abitato di Casalborsetti (200.000 euro); di sopraelevazione dell’argine destro dei Fiumi Uniti a protezione dell’abitato di Lido di Dante (100.000 euro); di sopraelevazione del tratto terminale di alcune passerelle poste sulla duna di Marina di Ravenna (85.000 euro); di ripascimento e riposizionamento sabbia proveniente dalla pulizia degli arenili a Casalborsetti (184.000 euro); di ripascimento mediante dragaggio della spiaggia di Lido di Classe (188.500); e di ripascimento e riposizionamento sabbia proveniente dalla pulizia degli arenili a Punta Marina (185.500 euro). Il totale di questa seconda tranche di lavori ammonta a 943.000 euro.
Al fine di tarare con maggiore precisione la modellazione numerica che normalmente si utilizza per la progettazione delle opere di difesa a mare, lungo la costa di Ravenna si stanno inoltre collocando alcuni strumenti all’avanguardia come i correntometri e le boe ondametriche, con i quali si effettuerà l’acquisizione di dati sulle correnti long shore e sul clima meteomarino tipico della costa ravennate.
Gli investimenti a difesa della costa già intrapresi negli ultimi cinque anni sulla costa ravennate ammontano a ben 14 milioni e 690 mila euro, di cui 950.000 euro nel 2016, 5.400.000 euro nel 2017, 3.900.000 euro nel 2018, 3.020.000 euro nel 2019 e 1.420.000 euro nel 2020.
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