di Alex Giuzio
Sono stati sospesi fino al 15 settembre i pagamenti dei canoni per le concessioni demaniali delle spiagge. Lo ha stabilito un emendamento al decreto ‘del Fare’ approvato approvato la scorsa notte dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato.
Così recita l’ementamento, il cui primo firmatario è il senatore Maurizio Gasparri (Pdl):
Dopo il comma 5 aggiungere il seguente: «5-bis. Sino alla data del 15.09.2013 sono sospesi i pagamenti dei canoni per le concessioni demaniali marittime indicate all’art. 3 del D.L 5 ottobre 1993 n. 400, così come modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dall’art. 1, comma 252, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, anche qualora i relativi importi siano stati iscritti al ruolo esattoriale e siano state emesse cartelle di pagamento da parte degli agenti incaricati alla riscossione. Sino alla stessa data del 15.09.2013 sono sospesi i procedimenti amministrativi avviati dalle amministrazioni competenti, e gli effetti dei medesimi, relativi alla sospensione, revoca o decadenza dalla concessione demaniale marittima derivante dal mancato versamento del canone demaniale marittimo nella misura determinata dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Entro dieci giorni dall’entrata in vigore della presente norma le amministrazioni competenti provvedono a trasmettere all’agente della riscossione l’elenco dei codici tributo interessati dalla sospensione».
La norma sospende insomma fino al 15 settembre il pagamento dei canoni demaniali di spiaggia, anche se la misura è stata assunta in particolare per tutelare i circa 250 concessionari cosiddetti ‘pertinenziali‘, che a causa del nuovo meccanismo di calcolo introdotto dalla Finanziaria 2007, si sono trovati a pagare canoni insostenibili di circa centomila euro all’anno.
L’agevolazione vale infatti per tutti gli imprenditori balneari in ritardo con i pagamenti del canone, anche se con cartelle esattoriali già emesse. Come spiega il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta, si tratta di «una moratoria per l’estate, in attesa di poter lavorare alla riforma generale del demanio marittimo».
Aggiunge Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari-Confindustria: «Questo risultato, senz’altro positivo, è la conseguenza dell’impegno che il senatore Gasparri ha assunto in occasione del nostro ultimo incontro in cui abbiamo ragionato circa la situazione in cui versano i colleghi concessionari pertinenziali, e delle altre questioni provocate dalla direttiva Bolkestein. Vedere approvato in così breve tempo un emendamento che all’interno del ‘decreto del Fare’ va incontro alle nostre richieste ci stimola a continuare il lavoro intrapreso per ridare fiducia a quei colleghi che oggi si trovano in evidente grande difficoltà economica per l’applicazione di parametri relativi al computo del canone di concessione davvero iniqui. Pur comprendendo che il problema non sia risolto, per via della sospensione temporale limitata, c’è da sottolineare l’importanza che questo principio di disparità di trattamento per i concessionari pertinenziali sia stato compreso dalle commissioni che lo hanno analizzato. Ritengo perciò che ci sia la volontà, anche da parte del governo, di rivedere tutti i criteri di calcolo che hanno consentito questa iniqua situazione».
Come fa notare il presidente di Confesercenti Turismo Tullio Galli, comunque, l’approvazione dell’emendamento fornisce «un attimo di respiro per un settore che sta vivendo un calo del 10% di fatturato». In attesa che il governo si metta a ragionare sulla tanto attesa riforma.
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