di Ludovico Fontana
Lo stabilimento balneare «smart» ha tre caratteristiche: permette di ricaricare il cellulare direttamente dall’ombrellone grazie a una presa usb, ha un’app da cui si può ordinare un cocktail senza alzarsi dal lettino, e ha ombrelloni dotati di un sistema per l’apertura e chiusura a distanza. È su questi tre elementi che si basa Smart Beach, startup marchigiana che da quest’estate sarà presente in una ventina di strutture tra Marche, Abruzzo ed Emilia-Romagna.
I primi ombrelloni «smart» sono stati montati ai Bagni Andrea di San Benedetto del Tronto, città da cui provengono i tre fondatori: l’ingegnere edile Fabio Traini, 29 anni, e i fratelli Daniele e Cristiano Ascani (ingegnere biomedico di 29 anni il primo, ingegnere informatico di 25 anni il secondo).
Il progetto è stato finalista del concorso eCapital (promosso da enti pubblici e privati marchigiani), e selezionato dalla Mind the Bridge Foundation per un corso di tre settimane a San Francisco (a cui ha partecipato Daniele Ascani). Gli ombrelloni sono stati testati la scorsa estate e sono pronti per questa stagione. La startup prevede, dunque, tre servizi: l’ombrellone che si ricarica a energia solare e ha una presa usb, un’app che permette di ordinare cocktail al bar, e un motore che permette l’apertura automatica. Strumenti già diffusi da tempo nelle spiagge di tutto il mondo.
«Non è l’idea del secolo, ma questi servizi non sono ancora arrivati nelle spiagge adriatiche», spiega Traini. «I servizi offerti dagli stabilimenti italiani – continua – sono rimasti pressoché inalterati negli ultimi 50 anni. Le strutture balneari di ultima generazione, o eventualmente l’ammodernamento di quelle più vecchie, hanno portato design nuovi e accattivanti focalizzando l’attenzione maggiormente su nuovi tipi di materiali e forme, ma i servizi da erogare alla clientela sono stati totalmente ignorati».
fonte: Corriere della Sera
© RIPRODUZIONE RISERVATA