Si è tenuto questa mattina a Pescara un importante incontro in vista della missione a Bruxelles per discutere sulle azioni che enti locali e sindacati possono mettere in atto per la riapertura, direttamente in Ue, del tavolo della trattativa sulla direttiva servizi, la cosiddetta Bolkestein (vedi notizia).
«L’intera delegazione dei parlamentari italiani che siede nell’Europarlamento vuole difendere le peculiarità del sistema turistico del nostro Paese, ed è impegnata a tutelare questa importante risorsa dell’economia nazionale», ha detto il parlamentare europeo del Partito Democratico Andrea Cozzolino (al centro, nella foto), rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, prima dell’incontro convocato dalla Cna abruzzese, nella sua sede di via Ciglia, sull’annosa questione delle concessioni demaniali marittime.
Alla riunione – aperta dal presidente regionale della Cna, Italo Lupo, e conclusa dal direttore regionale, Graziano Di Costanzo – hanno preso parte, tra gli altri, anche il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa; i sindaci dei Comuni di Montesilvano (Attilio Di Mattia), Pineto (Luciano Monticelli, quest’ultimo anche nelle vesti di responsabile nazionale dell’Anci per i problemi del demanio), Alba Adriatica (Franchino Giovannelli); l’assessore al turismo del Comune di San Salvo Oliviero Faienza; il consigliere regionale del Pd Giuseppe De Luca e il capogruppo dello stesso partito nel consiglio provinciale di Teramo Robert Verrocchio.
Quello che si apre, nel difficile e tormentato percorso del confronto in corso ormai da anni tra Unione europea e imprese turistiche italiane, sull’applicazione della direttiva servizi (la cosiddetta Bolkestein), è forse il momento decisivo. Ragione, questa, che spinge le associazioni che rappresentano 600 imprese abruzzesi (30 mila a livello nazionale) a ricercare alleanze: «L’obiettivo resta evidentemente quello di sospendere l’applicazione della Bolkestein – ha detto Cozzolino – e per farlo stiamo costruendo un dossier ricco di argomenti e proposte in grado di difendere il nostro sistema di piccole imprese turistiche».
Da parte sua, il responsabile nazionale di Cna Balneatori Cristiano Tomei ha puntualizzato: «Qui non si tratta di liberalizzazioni, come per farmacie o taxi, ma della chiusura pura e semplice di migliaia di attività di piccoli imprenditori, che hanno ragione di esistere solo nei luoghi in cui hanno iniziato la propria attività, stabilendo un rapporto irripetibile con il proprio territorio. Se il problema è allargare l’area delle concessioni, crediamo che già in una regione come la nostra sia possibile arrivare a crearne il 10% in più, e sempre salvaguardando aree protette e spiagge libere».
«Occorre lavorare su più fronti, prospettare diverse soluzioni – ha spiegato nel suo intervento conclusivo Cozzolino – magari puntando anche su una legge nazionale di interpretazione della direttiva Bolkestein, che salvaguardi alcuni principi basilari come la storicità delle concessioni, la mole degli investimenti prodotti, il rapporto con l’ambiente, il rapporto con la clientela, la ragionevole durata delle concessioni, che non può essere inferiore a sei anni rinnovabili. Ma nel frattempo la trattativa con la Commissione deve farsi serrata, facendo sì che al lavoro di lobbyng partecipino anche le realtà istituzionali, a cominciare della Regioni».
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