No al disegno di legge del governo che certifica le evidenze pubbliche delle concessioni balneari: questo il messaggio lanciato ieri pomeriggio dall’assemblea di quella che si autodefinisce “base balneare italiana“, organizzata a Riccione da un gruppo di imprenditori che si oppone al ddl attualmente in fase di discussione alla Camera e che è arrivato a invocare una manifestazione di piazza. Molto ampio il tavolo dei relatori, dalla deputata Deborah Bergamini (Forza Italia) al consigliere Angelo Vaccarezza (Regione Liguria), dai presidenti sindacali Fabrizio Licordari (Assobalneari-Confindustria), Giuseppe Ricci (Itb Italia) e Alessandro Riccomini (Cna Balneatori Liguria) ai fondatori del comitato “Salvataggio imprese e turismo” Emiliano Favilla e Rodolfo Martinelli, oltre agli avvocati Ettore Nesi e Massimo Baldini. Hanno seguito l’assemblea circa 150 persone.
I vari interventi hanno proposto le proprie soluzioni alternative al disegno di legge, da una proroga di almeno trent’anni alla sdemanializzazione, dal ripristino del rinnovo automatico all’uscita dalla direttiva Bolkestein, senza risparmiare accese critiche ai due relatori del ddl – i deputati Tiziano Arlotti (Pd) e Sergio Pizzolante (Ncd) – e al sindaco di Rimini Andrea Gnassi, accusati dai balneari di essere i «mandanti del progetto di esproprio delle imprese balneari», come ha sottolineato l’intervento di Rodolfo Martinelli.
Il documento approvato dall’assemblea ribadisce «l’estraneità delle aste della direttiva Bolkestein al settore balneare, trattandosi di bene e non servizi», invocando la parità di trattamento con Spagna e Portogallo e minacciando ricorsi in caso di evidenze pubbliche. «Nel ddl in discussione nelle sedi parlamentari – accusa il documento – non si tiene presente nemmeno il “legittimo affidamento” e la valutazione sulla “scarsità delle risorse” previste dalla sentenza della Corte di giustizia europea» del 14 luglio scorso, ritenendo «del tutto aleatori quelli che vengono considerati i vantaggi come l’indennizzo e la premialità». I balneari firmatari invitano pertanto le organizzazioni sindacali a «contrastare il ddl con ogni mezzo (compresa una forte e concreta mobilitazione di tutta la categoria) e a impegnare tutte le forze politiche perché spingano il governo a confrontarsi seriamente con l’Europa per ottenere il superamento della Bolkestein e a creare le condizioni per dare certezza e tranquillità a tutte le imprese balneari ed al relativo indotto». (clicca qui per scaricare il testo completo).
La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini, in particolare, ha evidenziato la necessità di proseguire le audizioni alla Camera «ascoltando i pareri di altri sindaci oltre a quello di Rimini, della Procura nazionale antimafia per valutare gli eventuali rischi che comporterebbero le evidenze pubbliche, e soprattutto del signor Frits Bolkestein, autore della famigerata direttiva, il quale ha in seguito affermato che il settore balneare non doveva rientrarci». Tuttavia, ha accusato la deputata, «tutte queste richieste sono state respinte, perché la sinistra ha fretta di fare cassa distruggendo, per un tozzo di pane, l’intero comparto balneare italiano. E lo vuole fare tra giugno e luglio, quando i balneari saranno impegnati con il loro lavoro». Secondo la Bergamini, «la materia è complessa e merita maggiori approfondimenti, come ha dimostrato soprattutto la ridicola e imbarazzante audizione dell’Agenzia del demanio che non è stata in grado di fornire dati fondamentali. A mancare è soprattutto il principio di reciprocità, per cui gli imprenditori di Spagna e Portogallo potrebbero presto partecipare alle gare in Italia, ma non viceversa, dal momento che in quei paesi sono state istituite proroghe fino a 75 anni».
Argomento, quest’ultimo, toccato dalla relazione di Fabrizio Licordari (presidente Assobalneari-Confindustria), che ha effettuato una comparazione normativa tra i tre paesi, evidenziando la disparità di trattamento «senza che dall’Europa nessuno si sia mai opposto alle lunghe proroghe istituite sulla penisola iberica. Almeno, però, l’ufficio giuridico della Camera dei deputati ha pubblicato un’analisi che dà ragione alla nostra istanza, costituendo un primo passo in avanti verso la verità».
In conclusione, ha incitato Emiliano Favilla (Comitato salvataggio imprese e turismo), «occorre un’azione apolitica trasversale con l’unico scopo di salvare le nostre imprese dalle aste. I sindacati che sostengono che questo ddl è positivo dicono pura follia».
Particolarmente accesa è poi la questione della vicina Bellaria Igea Marina, con l’amministrazione comunale – a maggioranza centrodestra – che ha più volte comunicato di voler anticipare le evidenze pubbliche già da quest’anno per risolvere dei presunti abusi edilizi. Il sindaco Enzo Ceccarelli, presente in sala, si è allontanato prima di pronunciare il suo intervento ed è stato in seguito attaccato da alcuni chioschisti della località che hanno espresso la loro preoccupazione in merito a questo progetto.
Qui di seguito, una playlist con tutti gli interventi integrali pronunciati dai vari relatori, per chi volesse ripercorrere i passaggi in maniera approfondita.
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