Sindacati e associazioni

Nasce Federterziario Balneari, nuova associazione del settore

Salgono a undici le sigle sindacali che rappresentano la categoria

È nata Federterziario Balneari, nuova associazione che vuole rappresentare gli imprenditori balneari. Con questa, salgono a undici le sigle sindacali del settore. Presentata ieri a Lecce, Federterziario Balneari sorge per accogliere e difendere le istanze degli imprenditori balneari mentre si delinea uno dei passaggi cruciali della discussione sulla direttiva Bolkestein e sulla mappatura delle coste nazionali. Presidente della nuova associazione è l’imprenditore balneare pugliese Giuseppe Mancarella, mentre l’ufficio legale sarà rappresentato dall’avvocato Danilo Lorenzo.

«La voce degli imprenditori balneari potrà contare sull’autorevolezza e l’esperienza di Federterziario, organismo datoriale che da trent’anni è un punto di riferimento per oltre 85mila realtà produttive nazionali», afferma una nota di Federterziario Balneari. «La nuova federazione sarà in prima linea per fornire il giusto supporto a un comparto che secondo Nomisma, considerando anche l’indotto, vale circa il 9% del Pil nazionale. Inoltre, sul lungo periodo Federterziario Balneari sarà impegnata su più fronti, dalle reti tra gli imprenditori balneari alla possibilità di avviare delle realtà consortili».

Commenta Alessandro Franco, segretario generale di Federterziario: «Abbiamo ascoltato il grido d’aiuto di una categoria fondamentale per il nostro paese eppure a rischio tracollo, perché sulle concessioni si gioca una partita strategica che potrebbe finire per penalizzare coloro che per anni hanno investito nella propria attività e che adesso rischiano di veder svanire tutto dall’oggi al domani. Infatti troviamo ragionevole la strada avviata dal governo nazionale, che prevede una mappatura del territorio che evidenzi le quote di spiaggia libera e in concessione, punti di partenza per impostare un discorso più ampio che prenda in considerazione due aspetti che reputiamo decisivi: tutelare le realtà delle piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte dei nostri aderenti, e puntare su una legge di riordino nazionale che consenta, nel nome della concorrenza e in rapporto alle quote disponibili, anche nuovi ingressi».

Un impegno scandito dalle parole del neo presidente di Federterziario Balneari, Giuseppe Mancarella: «Lavoreremo quotidianamente per supportare i nostri associati con servizi e informazioni, puntando anche sulla formazione, uno dei tratti distintivi di Federterziario, e non mancheranno nemmeno le battaglie a più ampio raggio per snellire la burocrazia che rappresenta un vero macigno sull’operatività dell’intero comparto: oggi anche per pulire una spiaggia servono molteplici passaggi». In ballo, ovviamente, resta la questione delle concessioni: «Noi siamo per proteggere i tanti che in questi anni hanno investito un patrimonio per migliorare i servizi e le infrastrutture – prosegue Mancarella – e chiediamo che si riparta con una nuova legge che preveda uniformità sul territorio nazionale anche sul rapporto tra spiagge libere e concessioni che attualmente varia da una Regione all’altra».

A seguire dal punto di vista tecnico le vicende della federazione ci sarà anche l’avvocato Danilo Lorenzo, consigliere Federterziario Balneari e legale specializzato in diritto amministrativo, che afferma: «Pensiamo che sia fondamentale tutelare lavoro e impresa anche con la nostra presenza al tavolo interministeriale che ci vedrà protagonisti assieme alle altre associazioni di categoria e alle Regioni». Una presenza irrinunciabile per un momento storico che potrebbe decidere le sorti del comparto: «Ci aspettiamo una norma che permetta di regolare definitivamente il settore a livello nazionale nell’ambito del completamento della mappatura delle coste italiane che permetterà di definire la scarsità o meno della risorsa, perché in quest’ultimo caso, quindi qualora non dovesse rilevarsi la “scarsità”, si potrebbe bypassare la Bolkestein, e quindi procedere lungo l’auspicato doppio binario: preservare e tutelare chi ha tanto investito in questi anni, e garantire ad altri la possibilità di avviare un’attività».

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