di Alex Giuzio
VICENZA – Il turismo universale è civiltà, buonsenso, progresso del paese. E perché sia tale, è necessario che la progettazione delle strutture ricettive tenga conto delle esigenze di tutti, senza applicare misure “standard” bensì mettendo al centro l’inclusione e l’accessibilità per chiunque. È una questione di qualità, di etica e di responsabilità. Questi concetti sono racchiusi in un termine, “Universal design”, di cui si è parlato ampiamente durante la prima giornata del Move!, il salone professionale del turismo e dell’ospitalità universale che ha inaugurato oggi alla Fiera di Vicenza. Un evento giunto alla quinta edizione – fino allo scorso anno si chiamava Gitando.All – con stand dedicati alle attrezzature e all’arredamento per le strutture ricettive accessibili e alla promozione delle località turistiche leader in questo settore, nonché con una convegnistica di alto livello che si è concentrata nella giornata di oggi, a partire dal Meeting internazionale sul turismo accessibile che si è concentrato intorno al concetto di design universale.
Ha battezzato l’evento l’assessore al turismo della Regione Veneto Marino Finozzi, che rappresenta la regione leader in Europa per il turismo accessibile, «senza che questo sia un obbligo normativo, bensì un passo nel futuro nell’ottica dell’ospitalità di tutti e dell’ammodernamento delle nostre strutture». Il Veneto ha lanciato proprio in questi giorni un portale turistico all’avanguardia, EasyVeneto.it, dove i turisti possono trovare le strutture ricettive più adatte alle proprie esigenze.
Per fare questo, la regione ha applicato le “Linee guida del turismo inclusivo” studiate dall’architetto Robert Piccolo per la città di New York, da lui stesso illustrate in persona alla platea del Move! e in particolare agli studenti dell’Istituto europeo di design. Ma in Italia queste linee guida si sono dovute riadattare «per tenere conto dell’elevata presenza di beni monumentali che hanno bisogno di una particolare attenzione», come ha spiegato l’architetto Francesco Tencalla che si è occupato dell’esperienza veneta.
Anche per l’incontro “Smart Veneto: le nuove opportunità di lavoro con il turismo accessibile”, una sala gremita di pubblico interessato agli appassionanti interventi dei relatori che hanno parlato delle smart cities, o meglio delle “clever cities”, come ha puntualizzato Roberto Vitali di V4A®: «L’intelligenza degli uomini dovrebbe mettere la tecnologia al servizio di tutte le persone, che devono diventare i protagonisti. Anche l’Onu, all’art.30 della Convenzione dei Diritti delle Persone con Disabilità, sostiene il diritto di tutte le persone all’inclusione, e quindi a poter vivere l’esperienza che desiderano. Se vogliamo cambiare quello che abbiamo oggi, dobbiamo cambiare punto di vista, concentrandoci sui bisogni delle persone. Per questo V4A® non si basa sul rispetto della normativa e sulla standardizzazione, proprio perchè le esigenze delle persone sono così diverse l’una dall’altra che non si possono standardizzare; bensì sulla raccolta dei dati oggettivi per dare alle persone la possibilità di scegliere autonomamente il posto adatto alle proprie esigenze. Mettendo al centro la persona, il risultato cambia. Tutto questo senza dimenticare che il turismo accessibile è un mercato di 140 milioni di persone in Europa, e rappresenta una grande opportunità economica pronta per essere colta dagli imprenditori turistici. Le persone disabili che fanno turismo sono turisti: stesso prezzo, stesso luogo, più turisti e più qualità per tutti».
Nel pomeriggio al Mita sono intervenuti anche Marina Diotallevi, manager del Programma turismo etico e responsabile dell’Onu, e l’eurodeputata spagnola Rosa Estaras Ferragut, che hanno parlato della loro attività per far sì che l’ospitalità turistica diventi universale, accolga tutti e diventi accessibile senza nemmeno il bisogno di definirla tale, ma semplicemente cominciando a progettare gli spazi e le attrezzature affinché siano adatte alle esigenze di chiunque, dai disabili ai ciechi, dai sordi agli intolleranti alimentari. In particolare, all’eurodeputata Ferragut abbiamo posto alcune domande su cosa dovrebbero fare gli imprenditori balneari per estendere la loro accoglienza e rendere le loro spiagge aperte a tutti, senza barriere né ostacoli. Di questo e di tanti altri temi emersi nel corso della giornata parliamo nel video qui di seguito, dando appuntamento per domani e domenica al Move! per continuare a parlare di turismo accessibile soprattutto applicato alla spiaggia.
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