di Alex Giuzio
Il governo ha salvato la sua faccia: ieri Marcello Di Finizio, il concessionario che è salito su una gru alta 80 metri per protestare contro la direttiva Bolkestein, è stato ricevuto dal ministro agli affari europei Enzo Moavero Milanesi. Il colloquio è durato tre ore, e tutti i partecipanti ne sono usciti soddisfatti: sembra che ci sia la volontà di evitare le evidenze pubbliche, anche se i fatti continuano a mancare.
Di Finizio, titolare di una concessione demaniale a Trieste, era sceso dalla gru in cui aveva passato tre giorni e tre notti solo quando aveva ricevuto una promessa dal capo di gabinetto Francesco Tuffarelli: «Entro Pasqua verrà ricevuto dal ministro». Poi, il silenzio. Dal dicastero non è arrivata la conferma dell’appuntamento, e Di Finizio si stava preparando ad altri atti di protesta (la situazione di Marcello è più grave rispetto a quella degli altri balneari: leggi la storia completa).
Ma qualche giorno fa è arrivata la buona notizia: Di Finizio sarebbe stato ricevuto dal ministro Milanesi nella giornata di ieri; una giornata particolarmente importante per i balneari, dato che il Consiglio dei ministri aveva in agenda un esame preliminare per le modifiche e le integrazioni del decreto di recepimento della direttiva europea Bolkestein, la quale impone l’evidenza pubblica delle spiagge italiane.
All’incontro con Milanesi (nella foto) hanno partecipato Gianni Botta (Comitato Balneari Liguria), Graziano Giannessi (vicepresidente Sib), Giuseppe Ricci (presidente Itb), Luca Marini (presidente Afib) e gli avvocati Laila Di Carlo e Chiara Consani. Fuori non è mancato un piccolo presidio dei vari comitati balneari. «Ma i grandi assenti sono stati i sindacati», ha denunciato Di Finizio, che ha accusato in particolare il presidente del Sib Riccardo Borgo: «Ho vissuto sulla mia pelle non solo l’indifferenza della politica, ma anche l’indifferenza di un sindacato, il Sib. Si tratta di un grande paradosso: un sindacato al quale ho chiesto più volte aiuto e puntualmente si è sempre defilato, un sindacato che più di tutti aveva il dovere di correre in nostro soccorso. Ho chiesto aiuto quando facevo lo sciopero della fame a Trieste contro la Regione Friuli, che era riuscita persino a peggiorare la direttiva nazionale sulle concessioni demaniali, ma il presidente Borgo si è defilato. Ho chiesto aiuto quando ero sulla gru, ma Borgo non si è fatto vedere. E anche per l’incontro con il ministro Milanesi ho chiesto a Borgo e a tutti i miei colleghi di mettere da parte qualsiasi rivalità pur di arrivare davanti al ministro uniti e compatti, cosa che tutti hanno capito senza grandi discorsi. Ma Borgo ha di nuovo declinato l’invito, questa volta con la motivazione che lui ha già aperto un tavolo tecnico con i ministri e le Regioni…!». Borgo aveva provveduto a far accreditare Pietro Gentili, il segretario nazionale del Sib, ma Di Finizio, non essendo stato avvertito della sua presenza, lo ha fatto cancellare dalla lista.
Positive le impressioni da parte dei partecipanti, anche se ci si è resi conto che, se le belle parole di supporto arrivano da chiunque, i fatti concreti continuano a mancare. Questo il racconto di Marcello Di Finizio: «Sembra che il ministro Milanesi avesse realmente compreso l’urgenza e la gravità del problema: manifestava una sincera apertura, la volontà di voler risolvere nel più breve tempo possibile l’annosa questione che ha paralizzato il nostro settore. Almeno nelle parole sembrava sincero, poi saranno solo i fatti a dimostrarlo. Spero che per questa mia diffidenza non me ne vogliano, ma visto come sono andate le cose fino adesso, il dubbio e la paura sono più che giustificabili (non mi piacerebbe proprio per niente dover rischiare ancora una volta la vita). Si sono anche impegnati a lavorare insieme a noi (in quanto parti interessate) per costruire un documento che metta in sicurezza le aziende esistenti e che sia anche digeribile per l’Europa. Tra 15 giorni ci sarà il prossimo appuntamento insieme al ministro al turismo Piero Gnudi. Nel complesso posso dire che la mia opinione su questo incontro è positiva: speriamo che si continui su questa strada. Noi possiamo solo continuare a essere ottimisti, senza ovviamente mai abbassare la guardia».
Stessa soddisfazione con nota di prudenza anche per Emiliano Favilla, presidente del Comitato Salvataggio Imprese e Turismo: «Le tre ore di incontro con il ministro Milanesi si sono tenute in un clima di ascolto e di attenzione sui problemi dei balneari. Parole ancora astratte da parte del ministro, ma importanti perché non abbiamo trovato una chiusura sull’ipotesi che gli sono state presentate, tutte indirizzate ad evitare le aste. Il ministro si è raccomandato di far pervenire a breve una sintesi di tutte le proposte a sostegno delle nostre richieste, che si è dichiarato disponibile ad affrontare insieme al ministro Gnudi. La delegazione ha valutato positivamente l’incontro, ma con la convinzione che la mobilitazioni dei balneari devono continuare».
Infine Gianni Botta, presidente del Comitato Balneari Liguria, nel suo blog ha raccontato così la mattinata: «Un incontro di notevole interesse, iniziato alle 10.30 e concluso intorno alle 14. Anzitutto, per chiarezza, non abbiamo accennato ai problemi personali di Marcello, se non per precisare che la sua situazione di estrema difficoltà anticipa quella che colpirebbe tutti i balneari se il settore dovesse andare ad evidenza pubblica. Il ministro e il suo capo di gabinetto si sono dimostrati consapevoli della patata bollente che la questione rappresenta, e seriamente intenzionati a fare quanto è in loro potere per risolverla in tempi brevi. Sono stati chiari e amichevoli, animati da una tangibile volontà di collaborare in una materia difficile e complessa, che hanno ammesso di conoscere solo per gli aspetti giuridici. Ci hanno chiesto di elaborare in tempi brevissimi un documento che sintetizzi le soluzioni ritenute accettabili dalla categoria e che illustri le peculiarità del settore più utili ai fini del nostro inquadramento normativo. Questo documento, nelle intenzioni di Milanesi, dovrebbe essere discusso tra la nostra delegazione, il ministro stesso e il ministro Gnudi, al quale è stata trasferita la delega Fitto, circostanza che fa di Gnudi il nostro interlocutore istituzionale. Gnudi, da parte sua, in qualità di ministro agli affari regionali dovrà chiedere alle Regioni costiere la redazione urgente di un censimento delle coste non occupate, potenzialmente destinabili ad attività balneare, dato mancante e indispensabile per dimostrare che i litorali italiani non sono una risorsa naturale scarsa, come afferma la Commissione europea, e per poter sostenere in Europa che il settore non può e non deve essere inquadrato nell’articolo 12 della direttiva Bolkestein. Un’ulteriore nota di cronaca, sulla quale è opportuno che ciascuno di noi rifletta: Riccardo Borgo (presidente nazionale Sib) e Cristiano Tomei (coordinatore nazionale Cna Balneatori), nonostante siano stati avvisati tempestivamente, hanno declinato l’invito a partecipare all’incontro. Non entriamo nel merito delle loro motivazioni, che non possiamo condividere. Borgo, tuttavia, ha delegato Graziano Giannessi, vicepresidente nazionale Sib, che è intervenuto in sua vece e che gli riferirà. Auguriamoci che, nelle prossime decisioni di questi due importanti rappresentanti sindacali, gli interessi di categoria prevalgano su qualsiasi altra considerazione».
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