di Alex Giuzio
CERVIA – Le mareggiate del 1° novembre che hanno danneggiato gli stabilimenti balneari di tutta Italia (vedi notizia) stanno scatenando focose polemiche sul litorale di Milano Marittima, dove due stabilimenti balneari sono stati distrutti, subendo danni per circa centomila euro, perché non avevano davanti a sé la duna di protezione eretta nel resto della spiaggia di Cervia.
«La colpa è della Regione Emilia-Romagna – spiega una nota di Sib-Confcommercio Cervia – responsabile di una grave omissione proprio in un tratto di spiaggia particolarmente sensibile come quello di Milano Marittima, dove la spiaggia è particolarmente corta e a rischio».
Il bagno Patti (nella foto) è stato completamente distrutto, con le cabine spazzate via, il bar crollato e il solarium sbriciolato: i danni ammontano a circa ottantamila euro, e il proprietario dovrà ricostruire la sua attività ripartendo da zero. Il vicino bagno Biondi, invece, se l’è "cavata" con diecimila euro di danni.
Continua la nota di Sib-Confcommercio: «Il competente servizio regionale dell’Agenzia di bacino, pur avendo predisposto sulla carta un piano di intervento, non lo ha poi realizzato in tempi utili. Tale ritardo, dovuto a incomprensibili ragioni di natura burocratica, è ancora più difficile da accettare poiché riguarda il tratto di costa cervese più a rischio di erosione».
La richiesta dell’associazione è ora quella di riparare al più presto i danni ed effettuare un adeguato ripascimento. In questo senso si è attivata anche la Cooperativa bagnini di Cervia, che mira a far riaprire il bagno Patti entro la prossima estate, seppure l’obiettivo sia molto arduo da raggiungere. Nel frattempo sono arrivati i circa ottomila metri cubi di sabbia necessari a innalzare la duna davanti agli stabilimenti di Milano Marittima non ancora protetti. Anche se, ormai, il mare ha già distrutto tutto ciò che poteva.
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