«I problemi ambientali ai mari e alle coste italiane non conoscono sosta e crescono i reati contestati dalle forze dell’ordine: nel 2017 sono state 17mila le infrazioni contestate, oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5%». Lo afferma Legambiente, nel comunicato che annuncia la nuova campagna di Goletta Verde. «Le minacce sono sempre le stesse – prosegue l’associazione – a partire dalla mala depurazione che in Italia continua a essere un’emergenza irrisolta. E se gli scarichi illegali riguardano un abitante su quattro di questo Paese, non va meglio sugli altri fronti: tonnellate di rifiuti, nella stragrande maggioranza plastiche non gestite correttamente, continuano a finire in mare e invadere le nostre spiagge; il cemento abusivo che non viene demolito e che invade anche i tratti costieri di maggior fascino del Belpaese e, ancora, l’assurda corsa alle trivellazioni petrolifere che mettono a rischio il Mediterraneo. Infine, i diritti dei cittadini continuano a non essere garantiti anche sul fronte dell’informazione e dell’accesso ai tratti di spiaggia liberi. E altri pericoli arrivano dai pescatori di frodo che fanno razzie e dai diportisti che sfrecciano senza alcun rispetto per il codice della navigazione».
Per combattere questo assalto, è salpata venerdì scorso dalla Liguria Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che da oltre trent’anni ogni estate effettua il periplo delle nostre coste per denunciare e contrastare i “pirati del mare”, nonché per informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di salvaguardare questo prezioso ecosistema e le sue bellezze. Un viaggio in 22 tappe, da Chiavari a Trieste, che quest’anno avrà tra le priorità anche quella di affermare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza e integrazione, affinché recuperi il suo ruolo di cerniera tra culture e mondi che cooperano.
La fotografia del mare illegale è stata scattata come ogni anno dal dossier Mare Monstrum 2018 di Legambiente, basato sul lavoro delle forze dell’ordine e delle capitanerie di porto, presentato venerdì in occasione della partenza dell’imbarcazione ambientalista. Crescono dell’8% rispetto allo scorso anno le persone denunciate e arrestate, che sono 19.564, così come i sequestri – arrivati a 4.776 – che segnano una crescita significativa in termini percentuali del 25,4%. Quasi il 50% dei reati si concentra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Sicilia, Calabria), che insieme al Lazio sono anche quelle che dominano la classifica nazionale. I reati più contestati sono quelli legati all’inquinamento delle acque e del suolo, derivanti da scarichi fognari fuorilegge, depuratori malfunzionanti o assenti, spandimenti di idrocarburi e contaminazioni del suolo: da soli raggiungono il 35,7% del totale delle infrazioni accertate. Seguono con il 27,7% la pesca illegale, quindi il cemento abusivo con il 19,5%, e infine le infrazioni al codice della navigazione della nautica da diporto, che valgono il 17,1% della torta.
«Mare Monstrum ci restituisce uno spaccato di illegalità purtroppo ancora troppo rilevante, a dimostrazione che contro i “nemici del mare” è necessario alzare il livello non solo della repressione dei reati, ma anche della vigilanza preventiva – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente –. Le minacce ai nostri mari non sono gli esseri umani che scappano dai loro Paesi a causa di carestie, guerre e disastri, ma sono altre e ben note da tempo: le trivellazioni di petrolio, di cui non si parla più dopo il referendum ma che sono ancora lì a minacciare l’economia del mare; la mala depurazione per cui siamo stati condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola. Soldi che avremmo potuto spendere più utilmente per aprire nuovi cantieri per la depurazione e realizzare sistemi efficienti e moderni, creando nuovi posti di lavoro. O ancora il cemento legale o illegale, il marine litter, le plastiche usa e getta. È ora di dire basta a ogni forma di alibi – conclude Ciafani-. L’Italia deve intervenire immediatamente a partire dalla gestione delle acque reflue e dall’adeguamento del nostro sistema depurativo per contrastare questa emergenza che causa danni all’economia, al turismo e soprattutto all’ambiente. Questo, insieme a progetti di qualità e innovativi a tutela del mare, deve diventare una delle priorità dell’agenda politica e lo ribadiremo inquesti due mesi di viaggio di Goletta Verde».
La classifica Mare Monstrum 2018
A livello regionale primato assoluto spetta alla Campania, che come l’anno precedente ha il record delle infrazioni (2.715, ossia il 15,9% del totale), così come quello delle persone denunciate e quello dei sequestri. Al secondo posto c’è la Puglia, che sale di una posizione rispetto al 2017, con il 12,3% dei reati, mentre scende di un gradino ma resta sul podio la Sicilia, con il 12%. Stabili, al quarto e quinto posto, ci sono il Lazio con il 10,3% e la Calabria con l’8,7%. Seguono, con numeri non trascurabili, la Toscana e la Liguria, con il 7,6% dei reati, e la Sardegna con il 6,3%.
Il Molise scalza la Campania dal primo posto se si valuta, invece, il numero di reati per chilometro di costa, sommando ben 6,1 reati a chilometro (erano 5,8 nel 2017).
Clicca qui per scaricare il dossier integrale Mare Monstrum 2018 (pdf, 15 pagine).
Le tappe e le novità 2018 di Goletta Verde
Quest’anno la storica imbarcazione di Legambiente farà tappa a Chiavari (Genova); Marciana Marina (Livorno); Giannutri (Isola del Giglio); Santa Teresa di Gallura (Oristano); Ostia (Roma); Vico Equense (Napoli); Marina di Camerota (Salerno); Maratea (Potenza); Giardini Naxos (Messina); Marzamemi (Siracusa); Pozzallo (Ragusa); Roccella Jonica (Reggio Calabria); Otranto (Lecce); Polignano (Bari); Peschici (Foggia); Termoli (Cambopasso); Vasto (Chieti); Pesaro; Lido di Dante (Ravenna); Porto Garibaldi (Ferrara); Chioggia (Venezia) e concluderà il suo viaggio il 12 agosto a Trieste.
Un’edizione, quella del 2018, che sarà realizzata grazie al sostegno di Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli mineraliusati, e dei partner Novamont e Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio. La Nuova Ecologia e rinnovabili.it saranno invece media partner.
Tra le battaglie che saranno portate avanti durante l’estate da Goletta Verde c’è anche la messa al bando delle plastiche usa e getta e in generale la lotta al marine litter, una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici. Secondo l’ultimo rapporto Beach Litter di Legambiente, solo sulle spiagge italiane il 31% dei rifiuti censiti è stato creato per essere gettato immediatamente o poco dopo il suo utilizzo. Non solo plastica: parliamo di imballaggi di alimenti, carte dei dolciumi, bastoncini per la pulizia delle orecchie, assorbenti igienici, barattoli e latte alimentari, mozziconi di sigaretta. In particolare i rifiuti plastici usa e getta sono stati rinvenuti nel 95% delle spiagge monitorate, a dimostrazione della gravità del problema.
Inoltre, durante la tappa toscana all’Isola d’Elba, Goletta Verde farà da madrina alla seconda edizione del progetto Vele Spiegate che quest’anno raddoppia: oltre all’arcipelago toscano – insieme all’associazione Diversamente Marinai – centinaia di volontari si alterneranno nei campi di volontariato di Legambiente in programma anche nel Cilento, e per tutta l’estate condurranno un monitoraggio specifico su marine litter e biodiversità e saranno impegnati in azioni di sensibilizzazione ambientale.
Come sempre, con il servizio Sos Goletta, Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, a cui chiede di segnalare situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Per inviare basta collegarsi al sito www.legambiente.it/golettaverde oppure scrivere a sosgoletta@legambiente.it.
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