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Mancati ripascimenti, i balneari chiedono i danni

Accade nelle Marche: senza il ripristino dei danni erosivi, alcuni stabilimenti balneari non hanno potuto piantare lo stesso numero di ombrelloni degli anni passati.

Gli operatori balneari non possono piantare lo stesso numero di ombrelloni della scorsa stagione a causa dell’erosione, e chiedono i danni al Comune colpevole di non avere effettuato i ripascimenti necessari. Accade a Fano, nelle Marche, dove Oasi-Confartigianato ha annunciato di pretendere un risarcimento dai 45mila ai 60mila euro per ogni concessionario.

La situazione riguarda la spiaggia a nord di Sassonia, con tre stabilimenti a essere particolarmente danneggiati: si tratta dei Bagni Maurizio, dei Bagni Gabriele e dei Bagni Carlo. Aziende che avevano urgente bisogno del ripascimento, perché l’erosione subita è stata dovuta «al ritardo – fa presente Oasi – nella realizzazione delle ultime tre scogliere, dall’anfiteatro Rastatt al Porto. Alcuni di questi stabilimenti hanno perso due file di ombrelloni e non sono in grado di garantire i lettini agli alberghi, ai turisti e ai clienti giornalieri», tanto da essere stati costretti a mandare via i clienti nell’importante weekend del 2 giugno.

Oasi-Confartigianato fa notare anche che «i bagnini hanno scritto più volte al sindaco Seri e all’assessore ai lavori pubblici Cristian Fanesi per puntualizzare diverse cose: avere ampie assicurazioni sull’immediata realizzazione delle ultime tre scogliere fino al porto; anticipare i tempi dei lavori di ripristino degli arenili (invece di anticiparli li hanno posticipati); garantire delle soluzioni, dove possibile, per fare recuperare ai balneari interessati almeno una parte dei numerosissimi ombrelloni perduti».

«Questo è il modo con cui l’amministrazione comunale ringrazia Oasi-Confartigianato per essere stata decisiva nella realizzazione del complessivo intervento di Sassonia (3 milioni di euro che, come Oasi, abbiamo fatto sbloccare, da soli, in Regione grazie all’aiuto di Vittoriano Solazzi, ex presidente del consiglio regionale delle Marche, e dell’ex assessore regionale ai lavori pubblici Giorgi). Per non dire che la categoria ha anche finanziato i rilievi batimetrici per ultimare in tempo utile il progetto esecutivo salvando il finanziamento statale che, altrimenti, sarebbe andato perso», conclude la nota dell’associazione.

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