di Angelo Siclari
Il 3 agosto in tutta Italia è prevista la protesta dei balneari per manifestare contro il silenzio del governo riguardo ai problemi delle concessioni demaniali marittime. L’agitazione è stata decisa dai sindacati di categoria Fiba-Confesercenti, Sib-Confcommercio, Cna Balneatori, Assobalneari-Confindustria, insieme a un pacchetto di iniziative che verranno attuate nel corso del mese di agosto su tutte le spiagge.
Quella mattina i clienti degli stabilimenti dovranno aspettare le 11 per potersi riparare dal solleone. Anche se saranno regolarmente garantiti i servizi di salvataggio. In particolare, la protesta mira a dire no alle aste delle concessioni previste dall’Unione Europea a partire dal primo gennaio 2016, secondo il disposto della direttiva Bolkestein. Al governo viene chiesto in particolare ”la riapertura del tavolo di confronto per redigere un documento condiviso con le misure da mettere in campo per superare la condizione di difficoltà che sta paralizzando il settore nautico-balneare già fortemente provato dagli effetti della crisi economica.
In tale giornata i concessionari di posti barca aderenti ad Aco Liguria (Associazione concessionari ormeggi) parteciperanno all’iniziativa attraverso forme di comunicazione del problema e volantinaggio riportanti le motivazioni del grave stato di preoccupazione in cui si trova il comparto. Non si riesce più a lavorare con serenità, e questo stato d’animo ricade a volte sulla qualità dei servizi che si sono sempre dati a chi sceglie i nostri porti.
Lo standard professionale è sempre stato elevato in Liguria, in quanto gli operatori del settore hanno continuamente investito risorse non solo economiche ma anche di manodopera sempre più specializzata. Aco Liguria è un’associazione nata da due mesi, e già raggruppa circa 50 imprese del settore nautico, attualmente comprese nel comprensorio tra Moneglia e Camogli. La politica è, tuttavia, quella di crescere e proiettare la presenza nell’immediato futuro su altre aree della Regione.
Solo creando sinergia tra le imprese e fornendo disponibilità collaborativa agli enti pubblici potremo affrontare questo momento storico difficile e preoccupante. Occorre, infatti, che anche il settore privato faccia la sua parte attivamente. Il settore pubblico deve, a sua volta, necessariamente tenerne conto, perché gli sforzi se saranno uniti potranno servire a raggiungere gli obiettivi perseguiti. Viceversa diventerà sempre tutto più complicato.
Noi contrasteremo al fianco dei balneari la direttiva Bolkestein perchè il rischio che molte persone restino a casa è davvero concreto, e questo, soprattutto in un periodo di grave crisi, è davvero intollerabile.
Angelo Siclari (presidente Aco Liguria)
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