È stato approvato ieri all’unanimità l’ordine del giorno della Regione Liguria che chiede al governo di varare subito una nuova legge sulle concessioni balneari che conceda almeno 30 anni di periodo transitorio per le attuali imprese. E ora la giunta ligure vuole fare ancora di più: l’assessore al demanio Marco Scajola ha infatti già annunciato una bozza di legge regionale per assicurare agli stabilimenti balneari liguri la continuità d’impresa.
L’ordine del giorno, proposto dai consiglieri di Forza Italia Angelo Vaccarezza e Claudio Muzio (vedi notizia precedente), è stato dunque sostenuto da tutte le forze politiche con 22 voti a favore. Unici astenuti, i sei consiglieri del Movimento 5 Stelle. Il testo integrale dell’ordine del giorno è disponibile cliccando qui.
Gli imprenditori balneari liguri sono accorsi in massa ad assistere in diretta alla votazione. Questo il commento a caldo del governatore Giovanni Toti: «Il governo non può continuare a tacere sulla Bolkestein. La Liguria vive di turismo con le sue 3800 concessioni balneari. Noi siamo dalla parte di tutti quei lavoratori che da sempre operano con dedizione nel settore. Non possiamo e non vogliamo lasciarli soli. Il tempo delle attese è finito abbiamo preparato un ddl per assicurare alle categorie la giusta dignità, perché non si può pensare di risolvere i problemi mettendo la polvere sotto il tappeto. Se non si muoveranno il governo e il parlamento siamo pronti ad andare avanti da soli».
La buona notizia, oltre al voto che rimane comunque un importante impegno nei confronti del governo, sta infatti nell’annuncio di una legge regionale per salvare le imprese balneari della Liguria. Si tratta di un impegno difficile: altre regioni, come l’Emilia-Romagna, hanno infatti già tentato questa strada ma sono state bloccate dalla Corte costituzionale. Ma in Liguria pare si voglia comunque tentare, e ad anticipare la proposta è l’assessore Scajola: «Stiamo preparando la bozza di un disegno di legge ad hoc per assicurare alla categoria balneare la continuità lavorativa e la possibilità di investire nelle loro strutture a favore del turismo. Per la Regione Liguria il governo deve fare la propria parte, ma vista la lentezza con la quale procede, se continuerà a non affrontare con decisione e rapidamente la questione dei balneari, la giunta Toti è pronta a fare la sua parte. Siamo fra le regioni più colpite, con cento chilometri di spiagge e 3800 concessioni balneari, dobbiamo difendere aziende che si portano dietro tante storie familiari, anni di lavoro e di sacrifici che non possono essere bruciati dalla prima multinazionale tedesca che arriverà grazie alle aste della Bolkestein, contiamo davvero in un intervento rapido del governo che con l’aiuto dei parlamentari liguri e del parlamento. Il rinvio alla Corte di giustizia europea della decisione sulla legittimità della proroga al 2020 ha ulteriormente peggiorato alla situazione. I tempi di tale decisione non sono fissati e le scadenze si avvicinano. Il governo italiano non può lasciare migliaia di cittadini in balia di una sentenza, qualunque essa sia».
Molto soddisfatto per l’esito del voto di oggi è il ligure Riccardo Borgo, presidente nazionale del Sindacato italiano balneari – Confcommercio, presente anch’egli in aula: «Si tratta di un ordine del giorno molto importante per la nostra categoria e che dà certamente vigore rispetto alle nostre richieste sulle concessioni demaniali. Un segnale forte da parte della Regione e della Liguria nei confronti dei balneari e che potrebbe fare da apripista per altri ordini del giorno nelle Regioni italiane maggiormente interessate dal problema. Una presa di posizione, del resto, già in parte anticipata dal recente convegno nazionale di Rimini nel quale la stessa Emilia-Romagna, per esempio, si era espressa con forza a difesa delle imprese balneari».
Anche da Fiba-Confesercenti arriva un commento positivo tramite Gianmarco Oneglio, presidente provinciale a Imperia: «L’impegno che la Regione si è assunto a tutela delle imprese balneari è di grande importanza per la nostra categoria. Di fatto l’assessore Scajola ha nuovamente ribadito la disponibilità a fare fronte comune con i balneari perfettamente in linea con quanto aveva già espresso a Rimini e nelle altre occasioni di incontro. Per questo motivo lo ringraziamo».
Per quanto riguarda le dichiarazioni di voto, riportiamo di seguito quanto scritto in maniera esauriente da IVG (fonte).
Angelo Vaccarezza (Forza Italia): «In virtù del ruolo di ruolo Toti (è anche vicepresidente della Conferenza Stato-Regioni, NdR) la Regione Liguria è impegnata a portare sull’arena nazionale alcuni temi vitali per la Liguria. In questa Regione, quindi, è cambiato qualcosa: c’è una cultura dei balneari e non è solo nella maggioranza. Quello che noi chiediamo, quindi, assume maggiore forza se ottiene il voto di tutto il consiglio regionale. I balneari fino al 2009 avevano due leggi che li tutelavano e che sono state abrogate. I gestori avevano fatto degli investimenti perché si fidavano dello Stato e lo Stato aveva dato loro delle garanzie. Il terreno non è il loro, ma hanno creato un’azienda che è di loro proprietà e che assicura lavoro. Ma questo non è stato tutelato. Ci sono state soltanto azioni pavide. Esiste una bozza di legge in merito, ma oggi il governo dice che il Tar ha fatto una richiesta alla Corte europea e che occorre aspettare che i giudici decidano, ma io sono contro alla politica decisa dai giudici. Noi vogliamo che il governo approvi un documento che vada in Europa nel quale si preveda che le attuali aziende abbiano un periodo transitorio di almeno 30 anni per consentire loro di uscire da una follia. Non c’è più la possibilità di rinvio: il tempo stringe ed è necessario varare subito il documento».
Luigi De Vincenzi (Pd) ha affermato di essere d’accordo con Vaccarezza: «Perseguiamo lo stesso fine, lo stesso risultato». Il consigliere ha ricordato che un ordine del giorno su questo tema era stato approvato anche alla fine della precedente legislatura, in cui la maggioranza era diversa: «È importante combattere questa battaglia tutti insieme». De Vincenzi ha ribadito che si prosegue su un doppio binario: da un lato l’evidenza pubblica per le nuove concessioni, dall’altro il lungo periodo transitorio per quelle già esistenti. Ha quindi evidenziato la nascita al Senato di un intergruppo (vedi notizia, NdR) del quale fanno parte parlamentari liguri che si sono espressi contro la penalizzazione del settore turistico occupazionale. “Occorre concedere ai balneari un lungo periodo transitorio, in considerazione degli investimenti effettuati e che dovranno continuare a pagare».
Andrea Melis (Movimento 5 Stelle) ha convenuto sul fatto che il tema sia importante e ha espresso riserve sull’applicazione della cosiddetta Bolkestein: «Il settore balneare è una ricchezza da salvaguardare, però è un tema complesso sotto il profilo normativo. Propongo, quindi, di ritirare il documento e di aprire un tavolo tecnico di confronto in Commissione per fare ulteriori approfondimenti». Ma la proposta di ritirare l’ordine del giorno non è stata accolta da Vaccarezza che ha spiegato che i tempi sono troppo stretti e che era necessario un atto immediato del Consiglio.
Giovanni Pastorino (Rete a sinistra) ha annunciato il proprio voto favorevole al documento: «Tuttavia, al di là dell’ordine del giorno – ha aggiunto – occorre costruire una rete fra gli operatorio economici, la politica deve fare massa critica rispetto ad settore sconosciuto che svolge una funzione importante di tutela del nostro ambiente e sotto il profilo occupazionale. C’è quindi un lavoro da fare in futuro. Preferisco, infatti, un’impresa a gestione familiare piuttosto che le nostre spiagge siano rapinate da multinazionali».
Claudio Muzio (Forza Italia) ha sottolineato: «Credo che questo ordine del giorno di cui sono firmatario, abbia una grande importanza. È sufficiente ascoltare i timori per il futuro, e per quello dei dipendenti, espressi dagli operatori del settore, che ogni giorno si confrontano con grandi sacrifici, per renderci conto che finora la politica ha fatto azioni pavide. Con questo documento, invece, la politica ha avuto il coraggio di assumere delle responsabilità. Confido nell’efficacia di questo ordine del giorno, che fa seguito al documento già approvato quest’anno dal Cal e inviato alla Regione Liguria. Ho fiducia che abbia esito positivo, ma questa fiducia mi viene dal fatto che oggi la Regione Liguria conta di più, molto di più. La vicepresidenza della Conferenza Stato-Regioni attribuita a Toti è un elemento di forza che prima non c’era. Io confido molto in questo e confido nella volontà di andare oltre le dichiarazione di intenti».
Matteo Rosso (Fratelli d’Italia) ha fatto appello a Toti, in qualità di vicepresidente della Conferenza Stato-Regioni affinché sostenga la difesa del settore e gli ha chiesto di aggiornare il consiglio regionale e le categorie sugli sviluppi.
Raffaella Paita (capogruppo Pd) ha stigmatizzato che al voto non abbia partecipato il presidente Toti il quale ha replicato che, vista la larghissima adesione dell’assemblea all’ordine del giorno, il suo voto non era necessario.
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