Liguria

Liguria come la Spagna: ‘Proroga di 30 anni per i balneari’

L'assessore Scajola presenta il suo progetto di legge alle associazioni di categoria. Il plauso di Assobalneari-Confindustria.

La Liguria sta portando avanti con determinazione il suo progetto di legge per assicurare una proroga di 30 anni agli imprenditori balneari di tutta la regione. È di venerdì scorso l’incontro che l’assessore all’urbanistica Marco Scajola ha convocato con i rappresentanti di tutte le associazioni balneari, al fine di presentare la proposta che intende evitare agli stabilimenti liguri gli effetti del disegno di legge presentato lo scorso 27 gennaio dal consiglio dei ministri, che prevede le evidenze pubbliche dopo un “periodo transitorio” non ancora definito.

Come Scajola aveva dichiarato subito dopo l’approvazione del ddl governativo, la strada della Regione intende garantire una proroga trentennale secca agli attuali concessionari. «Doveva essere il governo a prendere una posizione chiara presso Bruxelles – ha spiegato l’assessore – ma ora siamo costretti a intervenire come Regione, visto che siamo l’unica altra istituzione che ha potestà legislativa in materia». Una posizione confermata dal consigliere Angelo Vaccarezza, anch’esso presente all’incontro, che ha confermato: «Il governo ha portato in consiglio dei ministri un documento senza nessun passaggio di condivisione e confronto, pertanto ha prodotto un disegno di legge inaccettabile nei modi e deludente nei contenuti». Il momento della verità arriverà giovedì 16 febbraio, quando è previsto a Roma un incontro tra tutti gli assessori regionali competenti in materia, al fine di decidere se prendere una posizione comune.

Sull’iniziativa della Regione Liguria è arrivato il convinto plauso di Fabrizio Licordari, presidente nazionale Assobalneari-Confindustria, che a margine dell’incontro ha dichiarato a Mondo Balneare: «Con molta coerenza e determinazione, e soprattutto senza farsi intimidire, l’assessore Scajola sta portando avanti la posizione che ha sempre sostenuto per salvaguardare gli attuali imprenditori balneari con una proroga secca di 30 anni. Questo come Assobalneari non può che gratificarci, poiché riflette la tesi che la nostra associazione sta portando avanti a livello nazionale, quella cioè di un sistema normativo che rispecchi quello di Spagna e Portogallo, dunque pienamente inserito nel contesto giuridico europeo, come il governo italiano avrebbe dovuto fare anziché presentare un disegno di legge che ci porta dritti alle evidenze pubbliche».

«La posizione della Regione Liguria – prosegue Licordari – deve essere un esempio per tutte le altre amministrazioni che a parole ci dichiarano la loro vicinanza, ma senza mai tradurla in fatti concreti. Ora auspichiamo che la legge della Regione Liguria esprima la sua precisa volontà politica attraverso un testo snello, che non si perda nei meandri normativi che che anzi vada dritto al risultato promesso. Da quanto ci risulta tramite i nostri rappresentanti territoriali, tra gli operatori balneari c’è molto scontento sia per il disegno di legge-delega presentato dal governo, sia per le posizioni favorevoli espresse da altri sindacati. Assobalneari non può condividere tutto questo, avendo una precisa coerenza fondata sugli approfonditi studi che come Efebe (la Federazione europea degli imprenditori balneari di cui Assobalneari è co-fondatrice, NdR) abbiamo svolto in merito ai sistemi normativi di Spagna e Portogallo».

«Ringraziamo il governatore Giovanni Toti per avere conferito a Scajola un incarico così preciso, che dà agli operatori balneari un segnale forte, e ci complimentiamo con lo stesso assessore per avere sempre coinvolto le associazioni di categoria prima di presentare qualsiasi provvedimento, al contrario di quanto ha fatto il governo. Siamo consapevoli la legge ligure non avrà un percorso facile, ma fin da ora siamo a disposizione per offrire la nostra piena collaborazione e tutto il materiale tecnico in nostro possesso per consentire allo staff giuridico-legislativo della Regione Liguria, che sulla materia ha davvero maturato una elevata preparazione, per addivenire alla formulazione di un testo che possa essere sostenuto anche in eventuale fase di analisi della Corte costituzionale», conclude Licordari.

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