di Alex Giuzio
La giornata di oggi è cominciata con una bella notizia: il decreto liberalizzazioni del governo Monti, come promesso, non impone la messa all’asta delle concessioni demaniali marittime. Per discutere la via di uscita da questo pericolo imposto dall’Unione Europea, che sconvolgerebbe il turismo italiano, occorre prima aspettare l’incontro tra sindacati balneari, Regioni e ministri Gnudi e Moavero in programma per il 23 febbraio.
E proprio su questo tema c’è un po’ di tensione: il governo, infatti, ha imposto ai sindacati di inviare una proposta unitaria entro il 31 gennaio. I balneari, desiderando sapere qualcosa di più su questo documento, hanno individuato come prima occasione di colloquio con i rappresentanti sindacali quella del 27 gennaio a Spotorno.
In merito a tale incontro, il Comitato Balneari Liguria ha fatto una precisa richiesta tramite i rappresentanti Michela Tarigo, Bruno Buzzone e Giovanni Botta, che hanno tuonato:
«Non abbiamo ancora notizia del documento che dovrà essere consegnato al governo entro il 31 gennaio. Sappiamo però che i tecnici del Comitato Salvataggio Imprese e Turismo hanno ultimato da tempo la loro stesura e l’hanno consegnata ai consulenti dei sindacati, i quali sembra stiano riflettendo. Riteniamo che alla valutazione tecnica di base debba seguire quella dei vertici sindacali, che dovrebbe conferire al documento la sua fisionomia definitiva. Ma non ci risulta che si sia in questa fase e, soprattutto, non risulta che i quattro sindacati abbiano chiarito come e quando intendano sottoporre il documento agli iscritti, gli unici che, in quanto destinatari diretti degli effetti della proposta, sono legittimati a decidere in merito. Il tempo a disposizione è finito. Negli organismi democratici quali sono le associazioni di categoria non esiste una delega in bianco rispetto a una decisione straordinaria come quella che qui stiamo discutendo. Il documento dovrà essere necessariamente sottoposto alla verifica degli iscritti, o dei soggetti da loro specificamente delegati, prima che possa essere considerato definitivo, e questo dovrà essere fatto in tempo utile per consentire eventuali modifiche o l’assunzione di diverse determinazioni. Nello spirito di massima collaborazione che il momento richiede, ci sembra che l’unica via percorribile, a questo punto, sia quella di trasformare in assemblea nazionale deliberante, con opportuno ordine del giorno, l’incontro indetto per venerdì 27 gennaio a Spotorno».
I presidenti dei sindacati (vedi i comunicati di Cna Balneatori e Assobalneari) hanno replicato informando che il documento per il governo si appoggerà a quello già approvato lo scorso 22 ottobre a Rimini (leggilo qui), con eventuali integrazioni per le quali le proposte sono aperte. Ma i balneari non hanno approvato tale scelta. Il Comitato Balneari Liguria ha inviato una seconda comunicazione ai sindacati:
a Riccardo Borgo (Presidente SIB-Confcommercio)
a Vincenzo Lardinelli (Presidente FIBA-Confesercenti)
a Fabrizio Licordari (Presidente ASSOBALNEARI-Confindustria)
a Cristiano Tomei (Presidente CNA Balneatori)
Varazze, 19 gennaio 2012
Oggetto: PIATTAFORMA SINDACALE 31 GENNAIO 2012
Gentili presidenti,
la bozza 17 gennaio 2012 del decreto liberalizzazioni cita il nostro settore solo a pagina 3, riga 8, menzionando le "attività turistiche su beni demaniali", ma non ci dedica altro spazio. E’ difficile pensare che la citazione sia frutto di una svista, dovuta ai molti cambiamenti di un documento in elaborazione. Sembra più logico pensare a un’indicazione di massima, da riprendere e sviluppare anche in relazione alle proposte della categoria. Ecco l’importanza di presentare un progetto unitario, organico, convincente, giuridicamente ineccepibile, autorevole, in linea con la normativa europea, economicamente interessante per lo Stato. Qualcosa di più e di meglio del documento di Rimini, sul quale sembrate attestarvi. Questo documento ancora non esiste, ma gli estensori della proposta tecnica che vi è stata presentata ieri a Roma sono in grado di allestirlo rapidamente. Perché avete assegnato al documento tecnico un ruolo subordinato? Ne risulta una proposta pasticciata e difficilmente leggibile, soprattutto per interlocutori che siano abituati ad un’esposizione coerente, come quelli del governo attuale. Temete forse di perdere credibilità, adottando un documento elaborato da un gruppo autonomo? Pensate di stralciare la proposta tecnica all’ultimo momento? Se la trattativa dovesse fallire o incagliarsi perdereste molto più della credibilità e fallireste irrimediabilmente il vostro compito istituzionale. Rifletteteci. Il tempo è quasi scaduto.
Rimane dunque aperta la trattativa sul documento, di cui si parlerà senz’altro il 27 gennaio a Spotorno. Il governo, infatti, continua a rimanere ambiguo sulla questione, come dimostrano le parole del ministro al turismo Piero Gnudi riportate ieri dall’Ansa:
(ANSA) – ROMA, 18 GEN – ”C’è un problema con gli stabilimenti balneari perchè in quell’ambito come si fa si sbaglia, ma certamente non si possono dare concessioni di 4 anni perchè così facendo si rischia di bloccare gli investimenti, e in 4 anni non si ammortizza neanche una sdraio”: lo ha detto il ministro del Turismo Piero Gnudi rispondendo ad alcune domande al termine del suo intervento in Commissione Industria. ”Bisogna stare attenti con l’Ue – ha avvertito il ministro – a non incappare in una nuova procedura d’infrazione e forse bisogna anche dire che in passato le concessioni sono state date a prezzi a troppo bassi e anche che gli adempimenti fiscali non sempre sono stati perfetti; detto questo pero’ – ha osservato – credo che l’allungamento delle concessioni potrebbe essere un’occasione per ridare tranquillità a questi imprenditori, consentendo loro di far meglio gli investimenti”
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