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Latina, il Comune nega ai balneari l’apertura invernale

Il commissario Barbato, nonostante la legge lo preveda, si è opposto al mantenimento invernale delle strutture balneari.

Il Comune di Latina ha negato il mantenimento delle strutture balneari durante la stagione invernale. La notizia non è piaciuta affatto a Gianni Chiarato, ex consigliere comunale e probabile candidato sindaco per Latina, che si è scagliato contro la decisione presa dal commissario prefettizio Giacomo Barbato, definendola «a dir poco sconcertante».

Così Chiarato ha spiegato la sua contrarietà: «Lo sconcerto viene dal fatto che nella gestione commissariale ci si aspettava che le norme di legge venissero applicate e/o comunque assunti quei provvedimenti necessari alla loro attuazione, tanto più se finalizzati a un interesse collettivo». Una norma regionale infatti, spiega Chiarato, autorizza il mantenimento delle strutture balneari per promuovere la destagionalizzazione dell’offerta turistica e lo svolgimento di attività collaterali alla balneazione per finalità turistiche e ricreative.

Continua l’ex consigliere: «Se una legge prevede tale facoltà, non si comprende quali possano essere le invalicabili motivazioni per cui ciò non si possa attuare a livello locale: è forse sbagliata la legge? L’unica lettura amara che rimane è che non si vuole consentire la destagionalizzazione dell’offerta turistica, o forse che il burocrate di turno ritenga che sia più agevole la strada dell’apparente comodo e lasciare che se la sbrighino altri (il Tar?). Ciò è assurdo e inconcepibile in uno Stato di diritto dove una legge stabilisce che ‘le strutture degli stabilimenti balneari possono essere autorizzate dal comune’ e il Comune si rifiuta di autorizzare, o meglio non fa nulla per dare attuazione alla legge e soprattutto per dare una mano all’economia che è, a dir poco, in affanno».

Per Chiarato il commissario Barbato deve ritornare sulla sia decisione e mettere in atto la legge regionale, perché «è alla base della promozione dello sviluppo di una risorsa importante per l’economia del Paese e investe un numero considerevole di aziende locali, finora sane, che non possono essere lasciate in un mare di guai, sotto comminatoria della revoca delle concessioni, o meglio ancora essere obbligate a rivolgersi al tribunale per ottenere, chissà quando e a quale costo per loro e per la collettività, ciò che la legge stabilisce e che può essere agevolmente attuato con un po’ di volontà».

fonte: OnlineNews

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