Ieri a Rapallo si è tenuto un incontro fondamentale per i balneari liguri: il tema ‘Aree demaniali e stabilimenti balneari‘ (vedi qui) ha messo a confronto il vicepresidente della Regione Liguria Marylin Fusco, il consigliere regionale Armando Ezio Capurro, il presidente di Bagni Marina Genovese spa Roberta Morgano, il presidente e il vicepresidente provinciali del Sib-Confcommercio Giorgio Ciana e Massimo Stasio e il consigliere regionale Ezio Chiesa.
Molto numerosi i balneari presenti: ancora non ci sono certezze sul futuro delle loro imprese che l’Europa vuole mandare all’evidenza pubblica, e così la categoria si muove compatta ad ogni incontro di questo genere per cercare risposte e alleanze.
I lavori sono stati aperti dal candidato sindaco di Rapallo Giorgio Costa, che si è detto convinto dell’importanza di risolvere il problema tutelando gli attuali concessionari: il rischio, altrimenti, sarebbe il totale stravolgimento del sistema turistico del Tigullio. Anche il vicepresidente regionale Marylin Fusco ha confermato il suo sostegno ai balneari: «Credo che sia giunto il momento di battere i pugni sui tavoli. Occorre predisporre un documento condiviso con gli operatori del settore da far recepire anche dalle altre regioni». La Fusco ha inoltre confermato la sua partecipazione alla manifestazione che i sindacati stanno organizzando per la fine del mese a Roma, anche se la data non è ancora certa.
Ma la grande incognita sta nel governo italiano, che ancora non si è pronunciato ufficialmente sulla questione. La Fusco è intenzionata a ritornare a Roma per fare pressioni sul ministro al turismo Piero Gnudi: «Il governo deve dire con chiarezza quali sono le sue intenzioni: se non vorrà far sentire la propria voce in Europa, saranno le Regioni a perorare la causa dei balneari liguri e italiani, ai quali lo stesso parlamento europeo ha riconosciuto la specificità».
Le stesse preoccupazioni sono state condivise dai consiglieri regionali Capurro e Chiesa. Il presidente di Bagni Marina Genovese spa Roberta Morgano, invece, ha evidenziato come l’Italia non sia allineata ad altri paesi europei nella salvaguardia e nella manutenzione delle coste: «Questi interventi nel nostro paese sono delegati alla buona volontà dei concessionari demaniali, che sono in prima linea nel preservare il litorale».
Per il Sib, Ciana e Stasio hanno ribadito la necessità che il governo italiano si attivi per risolvere un problema che riguarda tutti i concessionari demaniali: non sono solo i balneari, ha detto Stasio, ma anche gli operatori del settore nautico e turistico e del demanio fluviale.
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