Attualità Toscana

La famiglia Prada acquista spiaggia in Maremma

La tenuta di Cala di Forno diventerà di proprietà della coppia a capo della nota maison di moda: fonti bene informate parlano di un esborso di 18,4 milioni di euro

Dopo Giorgio Armani, anche la famiglia Prada diventa proprietaria di una spiaggia italiana. Ma se il noto stilista milanese lo scorso agosto ha acquistato uno stabilimento balneare in Versilia con l’intento di renderlo un locale di lusso sul mare, nel caso di Patrizio Bertelli – marito della stilista Miuccia Prada nonché amministratore delegato della maison – si tratta invece di un’enorme tenuta situata su un tratto di costa privato nel cuore del Parco regionale della Maremma, dove la coppia vorrebbe trasferire la propria abitazione. A darne notizia è il quotidiano locale Il Tirreno, che ha fornito tutti i dettagli della trattativa ancora in corso.

La spiaggia su cui starebbe mettendo le mani la famiglia Prada si chiama Cala di Forno, ed è un vero e proprio paradiso terrestre stretto tra i monti dell’Uccellina, dove è presente una florida colonia di daini e cinghiali grazie alla naturalezza dell’area protetta. Situato nel territorio del Comune di Magliano in Toscana, questo luogo – racconta Il Tirreno – «dal 1500 è proprietà della famiglia Vivarelli Colonna, uno dei tanti privati tra i quali, come un puzzle, è diviso il Parco regionale della Maremma. La proprietà delle sorelle Antonella, Francesca e Sabina Vivarelli Colonna si estende per ettari dalla ferrovia al mare, per campi e boschi, e comprende la casa patronale e la struttura ricettiva con appartamenti per turisti alle spalle della spiaggia, le torri, l’antica Dogana. E non solo. Questa proprietà ha anche gli unici passaggi per l’accesso da terra alla spiaggia di Cala di Forno, finora sempre consentito dalle Vivarelli Colonna grazie a convenzioni stipulate con il Parco, e sospeso solo negli ultimi tempi a causa del covid. Ma presto il campanello della tenuta potrebbe cambiare etichetta in “Bertelli”».

Da alcuni anni, infatti, le sorelle Vivarelli Colonna stavano cercando di vendere la tenuta e negli ultimi mesi avrebbero finalmente trovato un acquirente interessato all’acquisto, Patrizio Bertelli appunto, che secondo il quotidiano Domani avrebbe sborsato ben 18,4 milioni di euro per l’acquisto. Originario di Arezzo, Bertelli sarebbe da sempre innamorato della Maremma e avrebbe la seria intenzione di mettere su casa in questo luogo incontaminato, dopo avere già stabilito negli scorsi anni nei pressi della vicina e splendida spiaggia di Punta Ala il quartier generale di Luna Rossa.

Dell’interessamento di Bertelli alla spiaggia di Cala di Forno Il Tirreno aveva già scritto la scorsa estate, ma nel frattempo ci sono stati ulteriori sviluppi: il 29 settembre le sorelle Vivarelli Colonna e Bertelli avrebbero concluso il rogito, anche se a causa dei vincoli naturalistici e artistici, il passaggio di proprietà effettivo non potrà compiersi prima di sessanta giorni, ovvero il termine entro il quale il Ministero della cultura e l’ente parco possono esercitare il diritto di prelazione su una parte della proprietà.

Secondo quanto afferma ancora il bene informato quotidiano locale, «il Parco della Maremma potrebbe ottenere due parti di bosco, una a Cala Francese e una limitrofa a Cala di Forno. La presidente del Parco, Lucia Venturi, non ha mai fatto mistero che l’ente da lei presieduto non sia interessato alla prelazione, anche perché l’acquisizione delle due aree non risolverebbe il problema dell’accesso pubblico all’area. I sentieri, infatti, passano altrove. Sulla decisione pesa anche il budget: il bilancio del Parco ammonta a soli 2 milioni di euro. Il Ministero della cultura, invece, potrebbe esercitare la prelazione sulle torri e sull’antica Dogana. Sennonché proprio quest’ultima è stata venduta dal Ministero alle Vivarelli Colonna cinque anni fa. Dal Ministero nessun commento: anche solo far trapelare l’esistenza di un’eventuale istruttoria influenzerebbe il valore della compravendita. D’altro canto, l’attuale proprietà non ci sta a far la parte dell’ostacolo alla libera fruizione della spiaggia. Fonti vicine alle Vivarelli Colonna fanno notare che quella l’area (non la spiaggia) è proprietà privata dal 1500, come altre zone del parco appartengono ad altri privati. Che è stato con l’avvento del Parco nel 1975 che tutte le proprietà sono state inglobate entro i nuovi confini. Ma anche che da sempre si sono trovati accordi e convenzioni per consentire il passaggio di escursionisti e turisti, qui come per tutti gli altri sentieri ricadenti in altre proprietà. Ma Bertelli vorrà mantenere questa consuetudine?», conclude l’articolo del Tirreno.

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