Attualità Emilia-Romagna

In Romagna si progetta il lungomare del futuro

L'ambizioso progetto di Bellaria Igea Marina per creare un nuovo spazio urbano sostenibile in riva al mare. Diventando un'attrazione turistica per il rilancio del territorio.

Da Bellaria Igea Marina parte un’interessante riflessione sulla rigenerazione delle coste romagnole per dare più spazio a bici e pedoni, bandendo le auto dai lungomari: con il “Masterplan del piano dell’arenile”, promosso dalla Cooperativa Bar di spiaggia di Bellaria Igea Marina e firmato dall’architetto Cristian Gori del Coworking Studio, si stanno infatti aprendo nuovi orizzonti in merito agli sviluppi di rigenerazione delle spiagge e dei lungomari nella riviera romagnola. Il progetto consiste in breve in un woonerf marino, riprendendo il termine olandese che indica le strade dove pedoni e ciclisti hanno la precedenza e dove, grazie a una serie di accorgimenti, gli automobilisti sono costretti ad adottare comportamenti di guida più prudenti. E il tutto è declinato “alla romagnola”, integrando cioè le varie energie del territorio – stabilimenti balneari e alberghi in primis – per realizzare un nuovo spazio urbano sostenibile e di massima attrattività turistica.

I riconoscimenti alla qualità di questo progetto sono già notevoli e prestigiosi: dopo quello della Società italiana di urbanistica alla Sapienza di Roma (vedi notizia), il masterplan è stato ospitato anche al convegno organizzato dall’Istituto nazionale di urbanistica presso l’Università Federico II di Napoli, in occasione del Festival delle città metropolitane. Due vetrine di prestigio, in cui il progetto per Bellaria Igea Marina ha saputo proiettare concetti e temi del mondo balneare romagnolo nell’ambito del dibattito urbanistico nazionale.

«La proposta – spiega l’architetto Gori – affronta in modo organico il possibile riassetto dell’intera fascia costiera della città, partendo da un’analisi critica che evidenzia il contesto territoriale dell’arenile di Bellaria Igea Marina, il cui sistema insediativo è caratterizzato dalla compenetrazione tra tessuto abitativo e dimensione produttiva, e dove l’altissima concentrazione di strutture alberghiere medio-piccole, frammiste a residenze e servizi sull’arenile quali spiagge, bar e ristoranti, sintetizza la rapida evoluzione di un modello culturale, oltre che economico e sociale. Questo è il segno distintivo su cui sono state impostate le linee guida del masterplan, cercando di valorizzare come punti di forza quegli elementi infrastrutturali che permettono di offrire contemporaneamente la naturalezza dell’arenile con la fisicità della dimensione urbana».

«Il percorso che abbiamo intrapreso nasce dalla necessità di avanzare una proposta in qualità di operatori balneari particolarmente interessati al rinnovamento delle proprie attività», ricorda il presidente della Cooperativa Bar di Spiaggia Riccardo Pazzaglia. Tanto che, oltre all’idea configurata nel progetto, gli imprenditori committenti hanno già indicato anche un possibile processo operativo per dare seguito alla realizzazione degli interventi.

«Tale progettualità intende affrontare adeguatamente la riflessione sui caratteri prestazionali, sulla localizzazione dei contesti urbani, sulla quantificazione degli ambiti di intervento – prosegue l’architetto Gori – per arrivare poi a definire in modo concertato la qualificazione dei luoghi e delle strutture. Si tratta di cinque fasi distinte che connotano, con sviluppi sequenziali, il passaggio concettuale dalla dimensione territoriale-paesaggistica a quella edilizia dei singoli interventi privati. Una modalità operativa che consente di raccogliere, assemblare e coordinare le informazioni derivanti dal contributo proprio di un percorso partecipativo che dovrà coinvolgere, oltre all’amministrazione e agli investitori, l’intera cittadinanza».

Rendering del progetto

In concreto, la soluzione avanzata contempla la zona a mare dell’asse ferroviario come un woonerf marino, ovvero un ambito urbano condiviso e prevalentemente dedito alla dimensione turistica con fruizione ciclopedonale. «I contenuti di progetto sono strutturati su cinque caratteri prestazionali – illustra Gori – sui quali qualificare l’arenile e la fascia alberghiera esistente: salubrità ambientale, sicurezza urbana, servizi, socialità e soggettività. Tali requisiti sono l’obiettivo per promuovere un nuovo modo di vivere la linea di costa. Con lo slogan “Live the coast line“, che ha dato il titolo al progetto stesso, si vorrebbe infatti sintetizzare l’obiettivo ideale di una nuova immagine ideologica per la futura realtà marittima di Bellaria Igea Marina».

Conclude Gori: «Questa tipologia di spazio urbano, mai trattata precedentemente, rilancerebbe il sistema turistico balneare bellariese valorizzando le energie del territorio, grazie all’inclusione nelle potenziali risorse energetiche locali non solo degli elementi naturalistici ambientali, ma anche di quei caratteri prestazionali di natura antropologica. Il progetto concepisce infatti la sostenibilità ambientale come la messa a sistema di diverse forme: da quella economica che verifica la fattibilità dell’investimento, a quella finanziaria che attesta la gestione dei costi nel tempo; dalla sostenibilità urbana che assicura l’integrazione al tessuto costiero, a quella culturale che garantisce l’accettabilità verso i valori antropologici ed estetici della comunità». Insomma, un masterplan che proietta il sistema balneare di Bellaria Igea Marina nel futuro.

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