Il consigliere comunale di Pescara Enzo Del Vecchio (nella foto) ha presentato oggi una proposta di delibera per l’acquisizione al patrimonio indisponibile del Comune di Pescara di aree di proprietà dello Stato, vale a dire di aree marittime. L’argomento è caldo, perché, com’è noto, la direttiva europea Bolkestein impone la messa all’asta delle concessioni demaniali marittime: una misura che sconvolgerà il turismo locale, mettendo gli stabilimenti balneari a conduzione familiare nelle mani dei grandi gruppi economici. Per evitare questo, molte città si stanno tutelando autonomamente con dei provvedimenti locali, proprio come quello proposto da Del Vecchio.
Spiega il consigliere del Pd: «Voglio tutelare il settore balneare con la mia proposta, che oltre a favorire gli operatori permetterà al Comune di Pescara un aumento di introiti. Ciò avverrà con la sclassificazione di una parte delle aree demaniali marittime, in particolare quelle dove sorgono le attività di ristorazione e commerciali, per concederle in locazione per una durata più o meno lunga ad un prezzo di mercato. Inoltre, con la legge numero 85 del 2010 sul federalismo, potremo acquisire le stesse. In questo modo gli operatori potrebbero mettere in atto dei piani di industrializzazione ben definiti».
La città di Pescara, ha sottolineato Del Vecchio, gode del vantaggio di avere gli stabilimenti balneari all’interno del centro urbano: una possibilità che non tutti i Comuni possiedono.
Subito è arrivato l’assenso dei balneari, da parte del segretario regionale abruzzese del Sib Riccardo Padovano: «Se la politica non farà demagogia, si potranno tutelare gli interessi di tutti».
Contrario, invece, il capogruppo Pdl del Comune di Pescara, Lorenzo Sospiri: «Un semplice atto di indirizzo, anche se approvato dal consiglio comunale, purtroppo non può salvare gli stabilimenti balneari dalla direttiva Bolkestein. Per decidere e rendere effettiva la sdemanializzazione o sclassificazione occorre una legge dello Stato».
(fonte: PagineAbruzzo)
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