di Alex Giuzio
La natura stagionale del canone demaniale permetterà ai balneari di ridurre i costi di un terzo: a permetterlo è la sentenza 623/2010 del tribunale di Civitavecchia, ripresa ieri dal blog di Angelo Siclari, consulente specializzato in demanio marittimo.
Questa la spiegazione di Siclari: «Alcuni Comuni hanno deliberato le linee di indirizzo per l’applicazione dei canoni demaniali assimilando le attività balneari a quelle del terziario (e non più a destinazioni commerciali) nel calcolo dei valori OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare): giusto quanto disposto dall’agenzia ATECO 2007, la quale assimila le attività balneari ad attività terziarie, e nello specifico individua la "Gestione di stabilimenti balneari marittimi, locali e fluviali" nelle "Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento". Perciò risulta legittima l’applicazione dei valori OMI al solo settore terziario e non commerciale. Ciò permetterebbe agli operatori di risparmiare circa un terzo del canone rispetto al passato. Sarebbe dunque opportuno che i Comuni che ancora non hanno adottato e definito i criteri di calcolo e determinazione dei suddetti canoni, dessero mandato ai propri uffici competenti di procedere al calcolo dei canoni per le pertinenze destinate ad attività commerciali, terziario-direzionali e di produzione dei beni e dei servizi che insistono sul pubblico demanio marittimo del Comune, applicando i valori OMI di quotazione riferiti al terziario del Comune in ragione dell’effettivo periodo di utilizzo dell’arenile. Ciò permetterebbe di dare una risposta agli operatori balneari già in sofferenza per la crisi economica, alleggerendo il peso delle loro difficoltà e permettendo un incentivo per le attività turistico-balneari».
Per chi volesse approfondire, questo è l’indirizzo del blog di Angelo Siclari: www.aessedemaniomarittimo.it.
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