Il turista che frequenta gli stabilimenti balneari italiani ha a cuore quattro elementi principali: il mare pulito, la pulizia della spiaggia, la buona qualità dei servizi e delle strutture balneari, il panorama e paesaggio. Lo afferma l’indagine su “La percezione turistica delle spiagge italiane“, condotta dal Gruppo nazionale per la ricerca sull’ambiente costiero (Gnrac) in collaborazione con Legambiente.
La ricerca è stata presentata lo scorso 10 agosto a Rispescia (Grosseto), nell’ambito di Festambiente, quando si è tenuta la tvola rotonda su “I turismi dell’eccellenza: buone pratiche per il Piano strategico nazionale“, cui sono seguite la consegna delle 5 Vele (vedi notizia) e la presentazione di un volume speciale della serie “Studi costieri“, edito da Ilaria Rodella, Corinne Corbau e Kizzi Utizi dell’Università di Ferrara, che raccoglie i risultati dell’indagine su “La percezione turistica delle spiagge italiane”.
L’indagine, promossa da Umberto Simeoni dello stesso ateneo, è stata realizzata durante la stagione balneare 2015 grazie al lavoro dei soci delle due associazioni e di numerosi ricercatori, studenti, tecnici del settore costiero e turistico regionali, provinciali e comunali, nonché alla disponibilità di operatori turistici e gestori. La ricerca ha toccato 41 spiagge italiane, nelle quali sono stati raccolti 5.168 questionari. Grazie alle risposte fornite dagli utenti italiani delle spiagge, è stato possibile ricavare un quadro nazionale sul profilo dei turisti, sulle criticità gestionale degli arenili, sulla conoscenza delle tecniche di intervento per contrastare l’erosione e sulla gestione integrata della zona costiera (ICZM).
Nella costa italiana il turismo è prevalentemente di tipo familiare, abituale e con soggiorni prolungati. La maggioranza degli utenti non è residente nel comune in cui trascorre le vacanze, ma sceglie la località turistica per il mare e la spiaggia, per trascorrere momenti di relax e per la sua vicinanza. In merito agli elementi che qualificano una spiaggia nelle risposte degli intervistati, è emersa una forte concentrazione su solo quattro elementi: mare pulito, pulizia della spiaggia, buona qualità dei servizi e delle strutture balneari, panorama e paesaggio.
La buona qualità della spiaggia, dei servizi e della sicurezza sono principalmente riscontrate dai turisti nelle spiagge urbane e limitrofe, veri fulcri del turismo nazionale. I servizi hanno la meglio sul paesaggio, apprezzato dagli utenti ma non fondamentale nella scelta della spiaggia, nonostante il nostro paese offra panorami naturali o architettonici ineguagliabili. Nonostante l’utente vada alla ricerca di comfort, servizi e buona qualità delle spiagge e che frequenti abitualmente le stesse spiagge, dall’indagine emerge come non vi sia una conoscenza profonda della gestione delle spiagge e delle opere che si realizzano per la protezione degli arenili. Secondo i ricercatori, questa scarsa conoscenza dei fenomeni fisici e naturali legati alla spiaggia e delle criticità affrontate dagli operatori del settore e dalle amministrazioni implica la necessità di una vera e propria educazione alla spiaggia. Inoltre, misurare il livello di conoscenza e le aspettative dei fruitori dell’ambiente costiero è un presupposto essenziale per l’impostazione di politiche condivise di sviluppo e tutela di questa importante parte del territorio.
Nella presentazione del volume, Enzo Pranzini, direttore della collana, ha sottolineato come, a fronte di una secolare tradizione del turismo balneare in Italia e dell’elevato livello dei servizi offerti ai clienti negli stabilimenti balneari, sia scarsa l’attenzione delle amministrazioni verso le spiagge libere, meglio definite come “spiagge sociali”, dove i servizi sono decisamente scarsi. Pranzini ha poi rimarcato l’autoreferenzialità del sistema turistico-balneare italiano che, proprio per la lunga storia e le eccellenze raggiunte, non guarda alle esperienze di altri paesi, talvolta emergenti nel settore, dalle quali potrebbe trarre ispirazione per ulteriori sviluppi e una migliore tutela della risorsa “costa”.
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