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I bambini persi in spiaggia ora si ritrovano con Whatsapp

Grande successo in Versilia per la chat ideata dai balneari: oltre cento i soccorsi in un'estate

Whatsapp in spiaggia? Non solo una chat per restare in contatto con gli amici anche quando si è in vacanza, bensì un utile strumento che quest’estate ha salvato più di cento bambini. È accaduto in Versilia, dove gli imprenditori balneari di Lido di Camaiore hanno ideato il gruppo “Sos Bambino” che ha permesso – come riferisce il quotidiano Il Tirreno – di ritrovare decine di minorenni perdutisi in spiaggia, sostituendo il tradizionale altoparlante e i suoi appelli che hanno sempre colorato le estati di tutti i lidi italiani.

Questo il tono dei messaggi che hanno viaggiato nella chat: «È stato smarrito un bambino con il costumino rosso all’altezza del Bagno Venezia e risponde al nome di Filippo», oppure «Un anziano di 80 anni non è rientrato dalla passeggiata sulla spiaggia. Riuscite a trovarlo?». In questo modo il gruppo “Sos Bambino” faceva attivare la macchina delle ricerche, permettendo di ritrovare in pochi minuti il figlio, il nonno o l’amico perduto.

«Dall’inizio dell’estate circa 100 bambini sono stati restituiti ai rispettivi genitori grazie alla chat di Whatsapp “Sos Bambino” che i balneari hanno creato per tenersi in contatto», scrive Il Tirreno. «Oltre a questo, anche alcuni anziani che si erano smarriti. A leggere i messaggi non solo i proprietari degli stabilimenti balneari ma anche i bagnini, i vigili urbani, i carabinieri e la polizia. I tempi sono piuttosto stretti: appena quattro minuti».

Il sistema è tanto semplice quanto geniale: se un genitore perde proprio figlio, come spesso capita nelle caotiche spiagge d’estate, può chiedere aiuto al personale dello stabilimento balneare che, scrivendo un semplice messaggio nell’apposita chat di Whatsapp, fa attivare un tam tam immediato tra tutti i lavoratori in spiaggia nell’individuare il minore, secondo le descrizioni fornite (colore dei capelli, caratteristiche, colore e tipo costume).

«A smarrirsi negli ultimi mesi sono stati principalmente bambini dai 3 agli 11 anni – riferisce Il Tirreno – ma sono stati recuperati anche quattro anziani oltre i 75 anni. Lo strumento si è dimostrato utile anche per i nostri amici a quattro zampe in vacanza con i loro padroni: sono stati due i cagnolini che si erano persi sul lungomare e che sono stati ritrovati nell’estate con questo sistema».

E i balneari ora stanno pensando di estendere il servizio a tutta la Versilia. «Una soddisfazione per tutti noi – ha detto al Tirreno il titolare del Bagno Venezia, Marco Daddio – Questa è la dimostrazione che quando uniamo le forze si possono raggiungere dei risultati. Con questo servizio abbiamo reso il soggiorno nei nostri stabilimenti più sicuri. Questa operazione, che già era entrata in funzione l’anno scorso, quest’estate ha trovato la sua applicazione migliore. Abbiamo ritrovato oltre cento bambini. Importante è il contributo delle forze dell’ordine che si sono rese disponibili a partecipare al progetto».

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