Federbalneari

Federbalneari: ‘Migliorare il turismo con le evidenze pubbliche’

Pubblichiamo qui di seguito un comunicato stampa dell'associazione di Renato Papagni.

«Il modello della Cooperativa Bagnini Cervia, che si basa sulla costituzione di un consorzio che unisca diversi attori economici di una filiera turistica, e che si fonda sul principio che “l’unione fa la forza” in una prospettiva di procedura di evidenza pubblica (vedi notizia), è ciò che Federbalneari sta provando a spiegare all’Italia balneare da circa due anni, e non perché la posizione assunta dalla federazione sia a favore delle “aste”, come afferma qualcuno che vuole strumentalizzare in pubblico». Lo afferma l’associazione Federbalneari.

«Dopo anni di interlocuzione governativa in cui si è avanzata ogni soluzione, dal doppio binario con evidenze pubbliche per i km di costa non in concessione, all’uscita dalla Bolkestein per il settore balneare, Federbalneari ha assunto la consapevolezza che le istituzioni sono per le evidenze pubbliche e non hanno intenzione di concedere alcuna proroga», prosegue l’associazione.

«Due anni fa, dopo l’ennesima fumata grigia del governo, abbiamo deciso di optare per il “Piano B” – spiega il presidente Renato Papagni – ovvero intraprendere un percorso, rispettando le vigenti leggi in attesa della nuova, per non arrivare impreparati alle evidenze pubbliche. Per questo, ora diciamo basta a quelle associazioni di categoria che con i loro consulenti legali e con i partiti di opposizione contrastano ogni iniziativa del governo ed esasperano gli operatori del settore senza alcuna iniziativa realmente costruttiva. Il demanio marittimo attende una riforma dal 1994, e ora che si è a un passo dalla legge, molte associazioni fanno ostruzionismo».

«La costituzione di un consorzio rappresenta una risposta seria che tutta l’Italia costiera dovrebbe seguire – sostiene Federbalneari – e sposa la visione di “distretto turistico balneare” che manca in questo Paese e di cui c’è già garanzia normativa, grazie a un decreto del Consiglio dei ministri del 13 marzo 2014. Seguendo questo modello, anche le piccole realtà balneari, i chioschi o le spiagge libere attrezzate potranno competere contro grandi realtà come le multinazionali in una procedura di evidenza pubblica, costituendo reti di impresa e sviluppando nuovi servizi. Non esiste una realtà costiera in Italia che non abbia bisogno di interventi di ammodernamento di pubblica utilità. Così, per esempio, i concessionari balneari potranno unirsi sui ripascimenti, risolvendo e monitorando le dinamiche erosive, o potranno migliorare i lungomari, o ancora studiare con gli albergatori nuovi modelli di sviluppo turistico o urbanistico dove c’è necessità di nuova viabilità. Anche solo un semplice intervento di manutenzione può essere ragione di un piano programmatico, in una realtà che ha una valenza turistica già sviluppata».

Conclude il comunicato dell’associazione: «L’esempio portato da Milano Marittima, località turistica balneare che presenta un’organizzazione che molte realtà invidiano, specialmente nel sud Italia, è emblematico. Federbalneari Italia non è “a favore delle aste”, ma ha compreso già da tempo la necessità di un “Piano B” e non vuole che i propri associati si trovino impreparati alle evidenze pubbliche. In Toscana, con questa procedura, si sono già ottenute centinaia di concessioni di vent’anni. A chi è interessato, i nostri presidenti regionali potranno mostrare concessioni demaniali per stabilimenti della Toscana con il titolo a scadenza 2036. Lo stesso presidente Papagni, che proviene da questa esperienza, ha una concessione che scade nel 2028. Di casi come questo se ne contano più di 20 solo a Roma. Questa è la strada».

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Federbalneari Italia

Federbalneari Italia è un'associazione di categoria che riunisce le imprese del turismo balneare italiano.
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