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”Erosione costiera, i ripascimenti non bastano”

L'appello dell'Ordine dei geologi alla Regione Emilia-Romagna: ''Serve un tavolo di confronto, politiche da ripensare insieme''

Convocare subito dopo l’estate un tavolo di confronto sulla costa romagnola e ferrarese per riunire tutti gli attori della filiera, dalle istituzioni pubbliche agli operatori privati, e arrivare alla definizione di strategie e politiche condivise e innovative. Con un unico obiettivo finale: la salvaguardia delle nostre spiagge. È questa la proposta avanzata dall’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna (OGER) che di concerto con il Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) chiede alla Regione Emilia-Romagna di farsi promotrice di questa iniziativa.

«Le recenti mareggiate si sono rivelate ancora una volta un grosso danno per le imprese turistiche della riviera romagnola, in particolare di quella ravennate e cervese – sottolinea Gabriele Cesari, presidente di OGER -. Il problema però non riguarda soltanto il litorale della nostra regione: è tutta la costa italiana a essere molto fragile e a dover fare i conti con erosione, subsidenza e fenomeni meteorologici sempre più intensi. Se poi consideriamo i report e gli studi sugli impatti dei cambiamenti climatici nelle zone costiere, il quadro diviene ancor più preoccupante. Siamo davanti a una debolezza strutturale che non può più essere affrontata solo con gli interventi di ripascimento».

Secondo il presidente Cesari, «occorre attivare una gestione ‘anti-fragile’ della nostra costa, passando da interventi di carattere emergenziale a un vero e proprio piano di investimenti per salvaguardare e valorizzare la nostra costa per i prossimi decenni. La costa adriatica è un ‘asset’ fondamentale per l’indotto turistico regionale. Per questo chiediamo alla Regione la convocazione subito dopo l’estate di un tavolo di confronto dedicato alla costa al quale ci diciamo disponibili a partecipare, portando il nostro contributo in termini di competenza ed esperienza sul campo: senza conoscenze geologiche non ci può essere una strategia economica sostenibile».

Aggiunge Gabriele Ponzoni, consigliere CNG: «Il tavolo sulla costa rappresenta anche l’occasione per confrontarsi su questo tema con i nuovi sindaci delle città di riviera. Le nostre spiagge sono un bene pubblico da salvaguardare, ma tale salvaguardia non può prescindere da una strategia corale che comporti interventi strutturali da parte delle istituzioni pubbliche e degli imprenditori del turismo; occorre inoltre tenere ben presente che gli scenari da prendere in considerazioni sono di medio e lungo periodo, e non certo di una sola stagione estiva. Noi geologi ci mettiamo a disposizione di tutti i soggetti interessati a questa tutela per unire le forze in difesa delle nostre bellezze naturali e del nostro turismo. La risoluzione di questo problema non può essere delegata in bianco all’istituzione pubblica, ogni attore coinvolto deve assumersi la propria parte di responsabilità secondo le proprie competenze e prerogative. D’altra parte anche in campo internazionale sono sempre più numerosi gli interventi e i progetti innovativi, capaci di coniugare le esigenze di fruizione turistica con gli equilibri fragili delle aree di costa. Le riqualificazioni delle aree di costa sono quindi un’occasione per promuovere una diminuzione del carico antropico, in linea con principi di sostenibilità ambientale sul lungo periodo».

comunicato stampa Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna

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