La sua azione più importante: «Avere stanziato 73 milioni di euro per la riqualificazione delle imprese turistiche e dei lungomari». Il suo obiettivo se sarà rieletto: «Un bando da 10 milioni di euro solo per gli stabilimenti balneari e un nuovo “Piano paesistico regionale” per regolamentare la realizzazione di giochi d’acqua, piccole piscine e vasche idromassaggio». Andrea Corsini, assessore regionale al turismo nei primi cinque anni della giunta Bonaccini, è di nuovo in corsa per essere rieletto nelle file del Partito democratico (circoscrizione di Ravenna).
Con Corsini proseguiamo il nostro ciclo di interviste ai candidati per il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, in occasione delle elezioni del prossimo 26 gennaio (nella puntata precedente abbiamo dialogato con Andrea Dionigi Palazzi di Forza Italia).
Corsini, quali sono le azioni a favore del comparto balneare che ha portato avanti come assessore regionale?
«Due su tutte: il bando da 40 milioni di euro per la riqualificazione di alberghi, campeggi e stabilimenti balneari, che non ha precedenti in nessun’altra regione italiana, e lo stanziamento di 33 milioni di euro per il completo rinnovo dei lungomari emiliano-romagnoli, dai lidi ferraresi a Cattolica: si tratta del più grande investimento ecosostenibile mai realizzato sulla costa italiana. Senza dimenticare gli ingenti investimenti pubblici in promozione e grandi eventi, come Ironman e Giro d’Italia».
Quali sono i punti del suo programma che riguardano il settore turistico costiero?
«Innanzitutto vogliamo aprire un nuovo bando da 10 milioni di euro dedicato solo agli stabilimenti balneari. Inoltre intendiamo approvare, una volta per tutte, il nuovo “Piano paesistico regionale” che definisca le regole per la realizzazione di giochi gonfiabili in acqua, strutture temporanee per il mare d’inverno, piccole piscine e vasche idromassaggio: le Sovrintendenze hanno un ruolo importante nella tutela e nella salvaguardia del paesaggio, ma non è più accettabile che per gli stabilimenti balneari vi siano divieti alla realizzazione di piccole strutture ecocompatibili, peraltro previste dai piani spiaggia comunali approvati dalla Regione. Infine, abbiamo in programma un grande piano di investimenti per combattere l’erosione costiera con risorse regionali, nazionali e comunitarie: nella nuova programmazione dei fondi strutturali europei destineremo una misura specifica a questa emergenza».
Il primo impegno per i balneari, se sarà eletto?
«Spingere il governo a varare una riforma completa del settore, che inserisca la proroga al 2033 in un contesto normativo tale da renderla inattaccabile. Occorre dare certezza agli operatori e ai lavoratori del comparto balneare con una legge che riconosca il valore commerciale di mercato dell’azienda e affronti altri nodi irrisolti da tempo, come i canoni e la definizione delle opere di facile e difficile rimozione. Solleciterò inoltre la circolare del Ministero della sanità che accetta la nostra proposta di dimezzare i tempi per le analisi delle acque di balneazione, così da evitare i problemi sorti durante l’ultima estate».
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