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Dopo il voto spunta un nuovo interlocutore per i balneari

Il centrosinistra dovrà dialogare con l'emergente forza del Movimento 5 stelle per riuscire a governare. Per le associazioni di categoria è già il momento di iniziare le trattative con i grillini.

di Alex Giuzio

Le elezioni politiche di domenica e lunedì hanno riportato un risultato estremamente variegato, che indubbiamente si ripercuote sulla categoria balneare. La coalizione di centrosinistra, anche per colpa della sfavorevole legge elettorale, ha ottenuto uno scarso vantaggio che non le permette di governare con sicurezza, condividendo il Senato in semiparità col centrodestra, e il Movimento 5 stelle ha ottenuto un boom di consenso dagli elettori indecisi o delusi dalla "vecchia" classe dirigente.

Lasciando le analisi politiche alle testate che se ne stanno occupando da giorni, proviamo a immaginare come questo scenario frammentato e difficile può ripercuotersi sulla questione balneare. La direttiva europea Bolkestein, è ormai noto, apriva alle evidenze pubbliche delle concessioni demaniali marittime entro fine 2015, ma una proroga ottenuta lo scorso novembre ha spostato la scadenza al 2020 affinché del problema si potesse occupare con più calma il successivo governo.

Tutti i partiti hanno riconosciuto, in ogni caso, la necessità di aprire già da quest’anno un tavolo di discussione con le associazioni di categoria e di risolvere la questione all’inizio del nuovo governo (leggi il nostro ultimo approfondimento). Ma visto l’attuale scenario, è molto probabile che il tema subirà per l’ennesima volta un rallentamento. Per mettersi d’accordo sulla formazione della nuova coalizione di governo, è infatti necessario che il centrosinistra – forza che ha guadagnato solo un lieve vantaggio – definisca gli interlocutori con cui dialogare e gli obiettivi comuni da portare avanti. E se appare remota un’alleanza tra Pd e Pdl, che non sono mai andati d’accordo, è invece possibile portare avanti una buona strategia con il Movimento 5 stelle. I grillini, come l’alleanza Pd-Sel, sono mossi da un forte spirito riformista e hanno già dichiarato di essere pronti a votare le leggi contenute nel loro programma o con le quali si dichiarano d’accordo, indipendentemente dal partito che le proporrà.

Sulla questione balneare, il Partito democratico ha già espresso chiaramente le sue proposte e ha già cominciato il dialogo con la categoria. Meno conosciuta appare la posizione del Movimento 5 stelle in merito, anche se sono state apprezzate le recenti dichiarazioni di Beppe Grillo e di alcuni suoi candidati in merito all’intenzione di trattare l’esclusione delle concessioni demaniali marittime dalla direttiva europea Bolkestein. Del Movimento non è poi da dimenticare l’attenta posizione ambientalista, che certo si ripercuoterà anche sulle spiagge, magari favorendo delle politiche verdi a favore degli stabilimenti balneari. In questo aspetto, una voce importante nel centrosinistra l’avrà anche Nichi Vendola con Sinistra ecologia libertà.

Per i balneari, insomma, sembra che in questi giorni di attesa occorra tentare di instaurare un dialogo con i candidati a camera e senato del Movimento 5 stelle, in modo da far loro capire tutte le problematiche del settore e ottenere un’immediata iniziativa parlamentare congiunta verso l’uscita dalle evidenze pubbliche. Le trattative tra i partiti sulla formazione del nuovo governo continueranno per qualche giorno, ma Grillo è un interlocutore nuovo e oggi anche molto influente, visto il 25% di voti guadagnati che lo pongono come ago della bilancia dell’intero parlamento. Di sicuro le associazioni di categoria, dopo avere già portato avanti durante la campagna elettorale delle interessanti trattative con Pd e Pdl, sapranno muoversi per cercare di capire la posizioni di questa nuova forza politica.

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