Il successore di Riccardo Borgo sarà eletto entro un mese al massimo, e in pole position ci sono già alcuni nomi molto in vista all’interno del sindacato. Le dimissioni del presidente del Sib-Confcommercio, annunciate ieri pomeriggio (vedi notizia), aprono al toto-nomine sui vertici dell’associazione: dopo ben tredici anni di guida, Borgo ha infatti deciso di farsi da parte.
Una decisione che lo stesso ormai ex presidente pare avesse preso in anticipo, accettando di ricoprire in via eccezionale il terzo mandato consecutivo da presidente del Sib: come ha dichiarato lo stesso Borgo, infatti, «mi ero reso disponibile a quel terzo mandato con un chiaro ed esplicito limite temporale che doveva coincidere con l’auspicata e necessaria approvazione della riforma delle concessioni demaniali o, comunque, con la fine della legislatura prevista per la primavera del 2018». Ma non avendo l’ultimo governo portato fino in fondo l’iter del disegno di legge (che, per inciso, non era gradito a tutta la categoria), Borgo ha ritenuto che «le vicende politiche di questi ultimi giorni sono un chiaro segnale che per arrivare alla fine di questa tormentata, complessa e drammatica vicenda occorrerà ancora tempo». E ha quindi deciso di dimettersi.
Ora, come detto, c’è grande curiosità sul nome del successore di Borgo: in base alle indiscrezioni raccolte nei corridoi di Confcommercio, in prima linea ci sarebbe Alberto Bertolotti, presidente regionale del Sib-Confcommercio Sardegna. Il suo profilo avrebbe tutte le carte in regola: imprenditore balneare, 49 anni, gradito ai vertici della confederazione, molto in vista negli ultimi tempi anche al di fuori della sua regione.
Un altro nome che circola negli ambienti con insistenza è poi quello di Antonio Capacchione, fedelissimo di Borgo nonché suo vicepresidente vicario: in questo caso siamo davanti non solo a un imprenditore balneare, ma anche a un avvocato di professione e profondo conoscitore della materia demaniale marittima, la cui esperienza potrebbe essere determinante nel negoziato che le associazioni balneari dovranno affrontare con il nuovo governo – non appena si sarà formato.
In base alle informazioni in nostro possesso, intorno a questi due nomi ci sarebbe una sufficiente compattezza del sindacato, i cui vertici potrebbero essere chiamati a decidere già entro la fine di maggio. Ma non sono da escludere sorprese.
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