Assobalneari-Confindustria

DDL Spiagge in Senato, Assobalneari: ”Qualcuno sta mentendo”

Il presidente dell'associazione in seno a Confindustria incalza il governo: ''Se è vero che la riforma non andrà in porto, perché discuterla oggi in commissione?''

«Alcuni rappresentanti di governo e maggioranza sostengono che il disegno di legge sulle concessioni balneari non sarà portato ad approvazione, eppure il testo è stato calendarizzato oggi pomeriggio per la discussione alle commissioni 6^ e 10^ del Senato. Mi sembra che ci sia qualcosa di strano in tutto ciò». Lo afferma Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari – Federturismo Confindustria, in merito alle ultime dichiarazioni di alcuni importanti esponenti politici. «Mi riferisco in particolare al segretario del Partito democratico Matteo Renzi, che la scorsa settimana a Viareggio ha incontrato una delegazione di balneari toscani, e al sottosegretario alle infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, che è intervenuto lunedì a Napoli a un convegno in materia di concessioni demaniali (vedi notizia, NdR). In entrambe le circostanze, alla nostra categoria è stato assicurato che l’attuale disegno di legge per il riordino delle concessioni demaniali non sarà portato a conclusione: allora perché oggi pomeriggio ci saranno due commissioni del Senato a lavorare congiuntamente a un testo che secondo il governo e la maggioranza non arriverà da nessuna parte?», si domanda il presidente di Assobalneari.

«Ci viene spontaneo chiederci dove sia la verità – prosegue Licordari – e in ogni caso, sappiamo che qualcuno sta mentendo sapendo di mentire, prendendo in giro migliaia di imprenditori che da dieci anni sono tenuti sulle spine in attesa di sapere quale sarà il loro futuro lavorativo e di vita».

«Se è vero che il disegno di legge non sarà mai approvato – incalza Licordari – perché tenere impegnate due commissioni su questo provvedimento, quando invece potrebbero occuparsi di altre questioni importanti da risolvere entro la fine della legislatura? Questa è una presa in giro non solo nei confronti dei balneari, bensì di tutti i cittadini. E Assobalneari non è disposta a stare a questo gioco: invitiamo la categoria a non abbassare la guardia e, da parte nostra, stiamo continuando a monitorare i lavori parlamentari e abbiamo già avuto contatti con alcuni membri delle commissioni 6^ e 10^ per fornire un’ampia documentazione sulla materia, che ribadisce quanto già detto durante le audizioni alla Camera: è inutile cercare di costruire una casa se mancano le fondamenta. Senza dati certi sul numero di concessioni demaniali marittime e sui chilometri di litorale occupato, mancano i presupposti per approvare questo disegno di legge».

«Una cosa ben diversa continua a fare la Spagna, che ancora una volta ci ha dimostrato di essere molto più attenta alle peculiarità e al valore delle proprie imprese balneari come elemento fondante dell’economia dell’intero paese», prosegue Licordari. «Tramite la rete Efebe (la Federazione europea degli imprenditori balneari di cui Assobalneari è socio fondatore, NdR), abbiamo contattato Fernando Mesores Peña, presidente dell’Associazione degli imprenditori di spiaggia della provincia di Cadice, per approfondire la notizia riportata nei giorni scorsi da Mondo Balneare in merito al passaggio di titolarità delle concessioni dal Comune agli attuali gestori: ebbene, il problema amministrativo subìto dai colleghi di questa zona, che impediva loro di essere legittimi proprietari delle loro aziende, è stato prontamente risolto dalla municipalità di Cadice, consentendo anche a loro di beneficiare, come il resto del paese, degli effetti della Ley de Costas che vanno dalla proroga di 30-75 anni all’apertura annuale. Si tratta dell’ulteriore conferma – conclude Licordari – che la Spagna tutela le proprie imprese balneari, e c’è un’ampia documentazione che lo dimostra anche a chi continua strumentalmente e in malafede ad affermare il contrario. Dobbiamo registrare tutto questo con un pizzico di amarezza e ci chiediamo perché lo stesso principio non possa essere compreso dal legislatore italiano».

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