Si è svolta ieri a Favignana (Trapani) la prima Conferenza nazionale sul turismo costiero e marittimo (vedi notizia precedente), durante la quale si è parlato anche del futuro dell’imprenditoria balneare e delle strategie di sopravvivenza dai numerosi fattori di crisi (non solo la minaccia di evidenze pubbliche dovuta alla direttiva Bolkestein, ma anche l’erosione costiera, il maltempo, le elevate tassazioni).
Il presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio, il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio e il vicepresidente di Ucina Pietro Vassena, a capo delle tre associazioni organizzatrici dell’evento, hanno parlato dell’importanza di questo segmento anche alla luce della recente pubblicazione della comunicazione della Commissione europea dal titolo “Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero”. Per individuare le azioni da intraprendere per promuovere una crescita sostenibile del turismo marittimo e costiero è stata inoltre organizzata un’interessante tavola rotonda dal titolo “La crescita blu: le coste e il mare legate al turismo e alla sostenibilità”.
Particolarmente importanti, nel corso della conferenza, sono stati gli interventi di Ignazio Abrignani (deputato Forza Italia e presidente dell’Osservatorio parlamentare sul turismo) e di Cristiano Radaelli (commissario straordinario dell’Enit)
Abrignani ha sottolineato l’urgenza di risolvere il nodo di incertezza delle concessioni: «Ritengo che sia il momento opportuno per risolvere il problema delle concessioni demaniali, portuali e soprattutto quelle degli stabilimenti balneari, utilizzando il semestre di presidenza europea, ma soprattutto i contenuti della direttiva europea 2014/23 che a mio parere svincola tali concessioni dalla direttiva Bolkestein. Il governo si impegni».
Questo invece l’intervento di Radaelli: «Oltre 8 milioni di turisti stranieri (pari al 17% del totale) che visitano l’Italia scelgono le destinazioni marine per le loro vacanze, con una spesa che, nel 2013, ha registrato 3.586 milioni di euro, secondo le ultime rilevazioni della Banca d’Italia. L’industria balneare e nautica è uno degli assi portanti del sistema turistico italiano e l’Unione europea, nel febbraio di quest’anno, ha individuato proprio nel turismo costiero e marittimo uno dei motori fondamentali della creazione di crescita e di occupazione e il perno dell’economia di molte regioni costiere, in particolare nel sud Italia. Sottolineo dunque la necessità di un intervento efficace, finalizzato a incentivare un’offerta che riesca a destagionalizzare i flussi turistici nelle località balneari, andando a incidere su target di clientela specifici (anziani, disabili, appassionati di sport acquatici, eccetera), valorizzando anche l’enorme patrimonio artistico e culturale delle zone costiere italiane. Il governo italiano, con la legge 106/2014 (l’Art-Bonus, vedi notizia) ha messo a disposizione delle leve importanti per lo sviluppo dell’imprenditoria turistica. È di primaria importanza che, non appena rilasciati i decreti attuativi, questa occasione non venga persa da tutte le persone e gli operatori interessati a sviluppare un proprio business. L’Enit, da parte sua, sta continuando nella sua attività di promozione internazionale dell’Italia turistica e, nel quadro della trasformazione dell’ente, darà un impulso nuovo alla promozione dell’industria del mare, agendo anche con le metodologie di digital marketing».
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