Le riforme organiche, è risaputo, non sono una specialità per il nostro legislatore che, in un settore trainante dell’economia nazionale come quello delle concessioni balneari, ha preferito rinviare a data futura l’adozione di un sistema di norme chiare e precise, lasciando gli operatori economici in un limbo di incertezze.
Abbiamo assistito a proroghe di concessioni sino al 2033, incertezze giurisprudenziali e interventi sovrannazionali con una procedura di infrazione comunitaria nei confronti dell’Italia. Risultato: le concessioni balneari dovranno andare a gara.
Il 27 agosto scorso è entrata in vigore la legge n. 118/2022 (“legge concorrenza”), prevendendo una serie di novità normative che gli operatori dovranno fronteggiare per arrivare preparati alle nuove sfide. I potenziali affidatari dovranno acquisire dimestichezza, per esempio, con locuzioni come “criterio premiale” e “clausola sociale”; dovranno saper preparare una offerta tecnica senza violare la lex specialis e dovranno fronteggiare le esclusioni dalla gara quando illegittime. In altri termini, un “mondo balneare” pieno di insidie.
Per avere un quadro generale sull’argomento, Legal Team ha redatto e pubblicato un paper gratuito che viene tempestivamente aggiornato in caso di novità.
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