di Alex Giuzio
La commissione europea e il governo italiano stanno continuando con successo a lavorare sul doppio binario di riforma delle concessioni balneari, ma prima di valutare un ulteriore periodo transitorio per le imprese esistenti, occorre attendere la sentenza della Corte di giustizia europea sulla proroga al 2020. Sentenza che era attesa per settembre, ma che potrebbe slittare all’inizio del 2016. È quanto emerso dalla serie di incontri che Cna Balneatori ha avuto ieri a Bruxelles, nella sede della Commissione europea al mercato interno, con Jurgen Tiedje, capo unità alla Politica dei servizi per i consumatori nonché diretto interlocutore del governo italiano sulla questione balneare.
«Durante l’incontro con la commissione – spiega il coordinatore di Cna Balneatori Cristiano Tomei – abbiamo affrontato il nodo più urgente, quello di ottenere un lungo periodo transitorio per le attuali imprese balneari. I membri della commissione ci hanno confermato che occorre attendere la pronuncia della Corte di giustizia europea sulla validità della proroga al 2020 (messa in dubbio da due sentenze dei Tar Lombardia e Sardegna, NdR) prima di valutare ulteriori proroghe. La commissione ci ha inoltre informato dell’eventualità che la sentenza della Corte Ue, prevista per settembre, slitti all’inizio del 2016. Questo perché c’è la possibilità che i due processi, uno sulle concessioni lacuali e uno sulle concessioni marittime, siano unificati in quanto si tratta in entrambi i casi di concessioni balneari. Tale ritardo – aggiunge Tomei – ci permetterebbe di avere più tempo per definire i dettagli della riforma delle concessioni demaniali italiane, per la quale è stata comunque confermata la volontà di procedere con il ‘doppio binario’: subito all’asta le spiagge libere e proroga per le attuali concessioni».
Ma c’è un’altra importante novità emersa nel corso del negoziato: «Con la commissione europea abbiamo approfondito gli aspetti legati alla nuova Direttiva concessioni, che ci permetterebbe di trasformare le concessioni balneari in contratti di affitto, limitatamente all’area su cui insistono i manufatti. Approfondiremo questo aspetto con uno studio specifico». Cna Balneatori ha infatti in programma di realizzare una nuova documentazione in cui calcolare, tra l’altro, l’entità economica del settore balneare italiano «per dimostrare l’impossibilità di mandarlo in dissoluzione a causa della scongiurata possibilità delle evidenze pubbliche», precisa Tomei.
Lo studio di Cna Balneatori è stato al centro del secondo incontro di ieri, quello con la delegazione permanente italiana a Bruxelles. «Con il consigliere Nicola Misasi abbiamo condiviso – prosegue Tomei – la necessità di realizzare la documentazione tenendo conto delle dieci diverse tipologie di stabilimento balneare indicate nello studio di settore dedicato, il VG60U».
Il lavoro sarà preparato e presentato entro l’autunno, quando è in programma un nuovo incontro del sindacato a Bruxelles: «La commissione europea – spiega Tomei – ci ha infatti esortato a continuare la costante interlocuzione tra la nostra associazione, il governo italiano e l’Unione europea, che ci sta permettendo di portare avanti una proficua ricerca di soluzioni per la questione balneare italiana».
«Siamo soddisfatti per l’esito dell’incontro – conclude Tomei – e soprattutto per avere presentato i nostri interventi di opposizione in Corte di giustizia europea che, insieme a quello dell’Avvocatura di Stato, potranno aiutare a ottenere una sentenza favorevole. Per il resto, il confronto tra il nostro sindacato, il governo italiano e la commissione europea sta continuando a reggersi sulla proposta di doppio binario, che finora si è rivelata l’unica strada con uno spiraglio positivo sul futuro delle nostre concessioni. Il negoziato naturalmente rimane aperto e proseguirà per definire tutti i dettagli, a partire da un nuovo incontro con il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi che richiederemo il prima possibile».
La delegazione Cna Balneatori recatasi ieri a Bruxelles era composta da Claudio Cappellini (responsabile nazionale dell’Ufficio politiche comunitarie Cna), Cristiano Tomei (coordinatore nazionale Cna Balneatori), Elisa Vitella (responsabile Cna Bruxelles), Ettore Nesi (autore del “Memorandum sulla questione balneare italiana” e coordinatore, con i colleghi avvocati Righi e Morbidelli, delle iniziative legali promosse da Cna Balneatori), Elisa Muratori (coordinatrice regionale Cna Balneatori Emilia-Romagna) e Lorenzo Marchetti (presidente Cna Balneatori Toscana).
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