di Alex Giuzio
I lavori del governo per mettere le spiagge all’evidenza pubblica non accennano a fermarsi. Giovedì riprenderà l’iter dell’atteso decreto legge che il ministro al turismo Piero Gnudi sta preparando per regolamentare le concessioni demaniali, oggetto della direttiva europea Bolkestein che apre alla loro messa all’asta.
Gnudi incontrerà dopodomani la decima commissione del Senato – quella di industria, commercio e turismo – per esaminare il testo del decreto ancora sconosciuto alla categoria balneare, da anni in uno stato di attesa che ha determinato il blocco totale degli investimenti. Le uniche anticipazioni sono state fornite da una proposta di legge del Partito Democratico (leggila qui), che lo stesso Gnudi ha affermato essere molto simile al suo decreto.
Infatti il Pd continua ad appoggiare le evidenze pubbliche delle concessioni demaniali. Lo ha affermato anche ieri il senatore Vidmer Mercatali: «Il nostro obiettivo è salvaguardare la direttiva Bolkestein e allo stesso tempo il valore delle imprese attuali, nel rispetto della normativa. Questo stato di incertezza è il peggiore per la categoria, perché non consente ad alcuno stabilimento di programmare la propria attività e, a lungo andare, rischia di compromettere l’immagine turistica del nostro Paese».
Una posizione contestata da Nevio Salimbeni (Cna Ravenna), che così ha commentato su Facebook: «Salvaguardare la Bolkestein sarebbe uguale a salvaguardare le imprese balneari? Prima di tutto bisogna salvaguardare i diritti delle imprese balneari che tanto rappresentano per economia e turismo. Poi provare davvero, magari con gli strumenti della stessa Bolkestein, a non fare o a depotenziare le evidenze pubbliche. Questa linea di cedimento senza combattere non mi trova d’accordo». Immediata la risposta di Armando Cirillo, responsazile nazionale del turismo per il Pd: «Stiamo combattendo, con coerenza, per tutelare le imprese. In coerenza con il Trattato europeo bisogna da un lato evitare di finire in infrazione e dall’altro salvaguardare le imprese che hanno investito. Cosa pensa la Commissione europea in materia di concessioni demaniali è noto: non a caso era stata aperta una procedura d’infrazione».
Certo è che la posizione del Pd sta mettendo in difficoltà molti esponenti locali: i sindaci Pd dei comuni costieri si trovano in mezzo tra la salvaguardia della propria economia, che non comprende certo le evidenze pubbliche delle spiagge, e la linea di partito che impone il contrario. Una contraddizione che potrebbe mettere in seria difficoltà il Pd.
Nel frattempo, continua la mobilitazione dei balneari di tutta Italia per organizzare assemblee, proteste e manifestazioni contro le evidenze pubbliche delle spiagge. Un primo appuntamento è domani per la riunione nazionale del Comitato Salvataggio imprese e turismo. Seguirà la calda giornata di giovedì: a Roma da una parte ci sarà, come detto, Gnudi in Senato per discutere del suo decreto, e dall’altra la riunione tra Anci e sindacati di categoria per individuare le prossime mosse contro il piano del governo.
Sabato inizierà inoltre la fiera Sun di Rimini, quest’anno boicottata da Sib, Assobalneari e Fiba, nonché da circa cinquanta fornitori di attrezzature (in piena crisi per il blocco degli investimenti) e da tanti balneari italiani (che, con questo clima di incertezza, non hanno nulla da acquistare). Non mancheranno però alcuni convegni di interesse per la categoria: domenica alle 11.30 c’è l’incontro di Oasi-Confartigianato di Giorgio Mussoni – unico favorevole alle evidenze pubbliche, ma rappresentativo di appena il 2% dei concessionari italiani – intitolato "La direttiva Bolkestein e il futuro delle imprese balneari – L’impegno e tutta la nostra determinazione per valorizzare la categoria e l’intero modello turistico ". Seguirà il direttivo nazionale di Cna Balneatori, in programma lunedì alle 11, e l’incontro aperto al pubblico di Itb Italia "Nuovi paletti e vecchie trappole: quale futuro per il nostro turismo balneare?", al quale parteciperanno l’eurodeputato Magdi Allam e altre personalità politiche e istituzionali.
Giornata ancora più intensa quella di martedì 9: a Senigallia i sindacati Sib, Fiba, Cna e Assobalneari organizzeranno una manifestazione nazionale di protesta contro le evidenze pubbliche e l’immobilismo del governo. La scelta della località, lontana dai palazzi del potere a Roma, ha lasciato qualche dubbio a una fetta della categoria, ma l’adesione sarà certo massiccia: nessuno può permettersi di disertare questi appuntamenti.
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