Attualità

Balneari, Pd: ”UE chiarisca parole di Frits Bolkestein”

Gli eurodeputati dem chiedono alla Commissione europea di esprimersi sulle eclatanti parole dell'ex commissario.

Le parole di Frits Bolkestein sono arrivate fino al Parlamento europeo, dove i deputati democratici hanno presentato un’interrogazione scritta per chiedere alla Commissione UE di smentire le parole dell’ex commissario.

Pochi giorni dopo che il 18 aprile mr. Bolkestein è intervenuto a Roma, a un convegno organizzato da Donnedamare, sostenendo che le spiagge non dovrebbero rientrare nella sua direttiva sulla liberalizzazione dei servizi (vedi notizia), il 23 aprile un nutrito numero di eurodeputati italiani S&D (Socialisti e Democratici, il gruppo politico europeo di appartenenza del Partito democratico) ha chiesto chiarimenti alla Commissione, chiedendole di «esprimersi attraverso una nota ufficiale, sia chiarendo la natura delle dichiarazioni e dell’interpretazione fornita dall’ex commissario, sia esplicitando se eventuali norme nazionali in linea con tale interpretazione possano dare luogo a una riapertura della procedura di infrazione». Un tentativo, insomma, di ridimensionare la portata delle eclatanti parole di Frits Bolkestein.

Riportiamo qui di seguito il testo integrale dell’interrogazione, firmata da Andrea Cozzolino, Damiano Zoffoli, Renata Briano, Elena Gentile, Mercedes Bresso, Daniele Viotti, Silvia Costa, Michela Giuffrida, Brando Benifei, Paolo De Castro, Isabella De Monte, Nicola Caputo, Pina Picierno, Luigi Morgano, Patrizia Toia. Al momento la Commissione UE non ha ancora presentato risposta, ma terremo i nostri lettori aggiornati sugli sviluppi.

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione (rif. E-002235-18) – fonte

Oggetto: Chiarimenti in merito alla direttiva 2006/123/CE e al settore balneare

L’articolo 12 della direttiva 2006/123/CE sembra vietare il rilascio di concessioni di durata «illimitata» e il rinnovo automatico.

Dal 2009 sono stati compiuti atti nei confronti dell’Italia, sulla peculiare vicenda delle concessioni balneari, che hanno determinato una pronuncia della Corte di giustizia europea (cause riunite C-458/14 e C-67/15);

Detta pronuncia non è entrata nel merito di alcune questione irrisolte, demandando alle autorità degli Stati membri l’individuazione dei meccanismi per garantire soluzioni a tutela del «legittimo affidamento», oppure per valutare la presenza di «risorse naturali scarse», e ha altresì riconosciuto che le concessioni demaniali rientrano nel novero delle «concessioni di servizio».

Invero, Frits Bolkestein ha contraddetto questa affermazione, asserendo che «le concessioni balneari non sono servizi ma beni, e quindi la direttiva non va applicata». Detta affermazione ha prodotto nuove e legittime attese negli operatori, smentendo quanto già detto e sentenziato e inficiando il dialogo in corso tra autorità nazionali ed europee.

Ciò premesso, può la Commissione far sapere se non ritenga opportuno esprimersi attraverso una nota ufficiale, sia chiarendo la natura delle dichiarazioni e dell’interpretazione fornita dall’ex Commissario, sia esplicitando se eventuali norme nazionali in linea con tale interpretazione possano dare luogo a una riapertura della procedura di infrazione?

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