Attualità

Balneari, legge in parlamento entro una settimana

Imminente la presentazione della legge delega: lo afferma un rappresentante di governo. L'iter dipenderà dalla sentenza europea.

di Alex Giuzio

«La riforma delle concessioni balneari sarà presentata in parlamento entro una settimana, per evitare che gli stabilimenti diventino abusivi dopo la sentenza europea»: lo afferma un alto rappresentante istituzionale, contattato da Mondo Balneare, che ci ha fornito rivelazioni scottanti sugli imminenti intenti del governo.

Il consiglio dei ministri – afferma la fonte governativa – intende portare nei prossimi giorni in parlamento la legge delega per farla approvare il prima possibile da Camera e Senato, in modo da avere il mandato per varare la riforma.

L’unica incognita riguarda l’iter parlamentare, che dipenderà dall’esito della sentenza europea sulla proroga al 2020, attesa per il 14 luglio. «Se la pronuncia sarà negativa come preannunciato – aggiunge la nostra fonte – il governo presenterà una norma temporanea di emergenza come emendamento al ddl Enti locali, di prossima approvazione». In questo caso, infatti, la questione avrebbe la massima urgenza perché le concessioni balneari tornerebbero alla precedente scadenza del 31 dicembre 2015.

Nel caso meno probabile di una sentenza positiva, invece, il nostro interlocutore ci riferisce che «il governo seguirà l’iter parlamentare classico, presentando la legge delega in parlamento per farla approvare entro settembre». In entrambi i casi, dopo l’approvazione da parte del parlamento, «il governo agirà entro 18 mesi per varare la riforma».

I contenuti della proposta di legge sono ancora ignoti al pubblico: il ministro agli affari regionali ne ha divulgato i punti principali (riconoscimento del valore commerciale, equo indennizzo, periodo transitorio), ma senza mai dichiarare il numero di anni che il governo intende concedere agli attuali concessionari prima dell’applicazione delle evidenze pubbliche. Quel che è certo, invece, è che il governo finora ha portato avanti questa fase preliminare senza essersi ancora confrontato con le associazioni balneari.

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