Il caso di Bellaria Igea Marina, con l’amministrazione comunale a maggioranza centrodestra che intende anticipare le evidenze pubbliche delle concessioni balneari, in contrasto con le posizioni assunte a livello nazionale da Forza Italia (vedi notizia), è arrivato ai massimi vertici del partito di Berlusconi – che intanto torna sulla vicenda attaccando il governo con una nota ufficiale che pubblichiamo in calce a questo articolo.
Come informa Riccardo Pazzaglia, presidente della Cooperativa bar di spiaggia di Bellaria Igea Marina, «martedì pomeriggio, presso la Camera dei deputati, una delegazione della Cooperativa bar di spiaggia è stata ricevuta dall’onorevole Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia».
La delegazione dei bar di spiaggia era composta dal presidente Riccardo Pazzaglia, dai consiglieri Giorgio Grassi e Stefano Buda, dal legale della cooperativa Stefano Zunarelli e dal consulente tecnico Gilberto Facondini. Il confronto è avvenuto a margine della conferenza stampa in cui Forza Italia, con i capigruppo al Senato Maurizio Gasparri e alla Camera Renato Brunetta, ha ribadito la contrarietà al disegno di legge-delega varato dal governo.
«Ai concessionari di bar di spiaggia interessava sottoporre all’esponente di Forza Italia la situazione dell’arenile di Bellaria-Igea Marina, alla luce della decisione del Comune, retto da una maggioranza di centrodestra, di mettere all’asta, a breve, le concessioni. Peraltro l’onorevole Bergamini, che nelle scorse settimane aveva intrattenuto un cortese scambio di opionioni via mail con la nostra cooperativa, conosce in dettaglio la realtà di Bellaria-Igea Marina. Alla delegazione dei chioschisti la parlamentare ha ribadito, con decisione, il noto “no” di Forza Italia alle evidenze pubbliche. Ovviamente la delegazione ha sottolineato, per l’ennesima volta, la stranezza del “caso Bellaria” e ha chiesto alla parlamentare azzurra di adoperarsi per risolvere la contraddizione nel suo schieramento».
«L’onorevole Bergamini, alla quale va il ringrazimente della Cooperativa bar di spiaggia per l’interessamento, è parsa consapevole della situazione di complessità dell’arenile di Bellaria-Igea Marina. La Cooperativa, certa che l’incontro abbia fatto emergere elementi tali da meritare una ulteriore riflessione tecnica e politica, auspica che anche dai gruppi parlamentari di Forza Italia possa arrivare un contributo per evitare che l’arenile di Bellaria-Igea Marina venga messo all’asta».
Intanto, dopo la conferenza stampa di cui abbiamo dato notizia martedì, è arrivata ieri la nota ufficiale del gruppo Forza Italia che pubblichiamo integralmente qui di seguito (fonte).
Le ragioni del no di Forza Italia al ddl balneare
Nelle Commissioni Finanze e Attività Produttive si discute del riordino delle concessioni demaniali marittime, e dunque del futuro degli stabilimenti balneari italiani, ma sembra che né governo né maggioranza abbiano del tutto compreso il valore delle conseguenze di questo riordino, e tantomeno l’importanza di questo comparto per l’economia del nostro Paese. Se guardiamo invece oltre i confini nazionali il quadro è molto diverso. Dalla normativa spagnola ad esempio, varata con il consenso delle istituzioni europee e con la proroga delle concessioni trentennali in scadenza nel 2018, fino a 75 anni a decorrere da tale data, si coglie chiaramente la volontà del governo spagnolo di tutelare coloro che erano diventati concessionari con la Ley de Costas del 1988. Per non rischiare di decidere in modo superficiale, prima di esprimere il nostro parere, noi di Forza Italia abbiamo studiato approfonditamente la realtà balneare in tutta la sua complessità per capire come un settore tanto strategico per l’Italia, un modello di imprenditoria nazionale, possa esser valorizzato attraverso una riforma ben studiata. Molti rappresentanti del settore, le cui opinioni abbiamo ascoltato attentamente in questi ultimi mesi, chiedono alle Commissioni di effettuare una verifica comparativa dei quadri normativi degli altri Paesi Comunitari, ponendo particolare attenzione proprio alla vicenda spagnola.
Analizzare casi di successo e avere un quadro esaustivo delle discipline relative alle concessioni demaniali marittime turistico-ricreative è fondamentale per un’azione politica che si muova in linea con l’idea di una concreta difesa dei rilevanti interessi nazionali in gioco. Per questo Forza Italia ha presentato negli scorsi mesi la richiesta di nuove audizioni nelle commissioni per approfondire il ddl di riforma del demanio marittimo, richiesta però puntualmente rifiutata. Nei paesi Iberici permane una concreta tutela per gli attuali concessionari balneari, mentre in Italia questo disegno di legge delega ed altri provvedimenti normativi sembrano essere, al contrario, la dimostrazione di quanto il governo non comprenda appieno la forza di questo comparto. Con questo ddl si consegnano al mercato dei grandi interessi economici internazionali e nazionali e dei fondi sovrani degli stati UE con surplus finanziari, le concessioni demaniali italiane dove operano, oltre alle aziende balneari, quelle dei porti turistici, delle terme, dei campeggi, degli alberghi, dei concessionari dei pontili galleggianti o degli ormeggi, dei costruttori navali, le cave di marmo, ma anche i commercianti ambulanti e i taxisti.
Forza Italia è contraria a questo ddl perché ritiene che tale materia non debba essere sottratta ad un legittimo, opportuno e approfondito dibattito parlamentare come previsto per una proposta di una legge organica di settore, in considerazione delle rilevanti implicazioni sociali ed economiche sottese al provvedimento. L’attuazione di questo ddl porterebbe praticamente all’esproprio di migliaia di piccole e medie aziende italiane. Non vi sono giustificazioni per chi porterà alla estinzione di un comparto produttivo che costituisce una peculiarità nazionale. Riteniamo infatti che un provvedimento di legge come quello presentato dal governo porti con sé un rischio estremamente pericoloso: la morte di migliaia di aziende balneari. Cosa che Forza Italia non vuole permettere in nessun caso.
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