Sulla “questione balneare”, «l’assessore Scajola tende a scorrettezze elettorali e fake news»: lo dice l’europarlamentare del Partito democratico Brando Benifei (nella foto), rispondendo alle dichiarazioni dell’assessore regionale al demanio della Liguria Marco Scajola che nei giorni scorsi, citando uno studio commissionato dal Parlamento europeo in materia di concessioni balneari italiane, ha evidenziato come tale ricerca giustificherebbe la legge regionale ligure che estende le concessioni di trent’anni (e che due giorni fa è stata impugnata dal governo italiano, vedi notizia).
Queste le dichiarazioni di Benifei: «Ho letto con sconcerto le dichiarazioni dell’assessore regionale Scajola a proposito di una posizione ufficiale dell’UE sulle concessioni balneari e sulla presunta inattività del governo italiano. Tale posizione, secondo l’assessore, darebbe ragione alla Regione Liguria nel suo accusare il governo di non avere fatto nulla per risolvere i problemi di affidamento delle concessioni balneari, conseguenti a una normativa europea che sarebbe svantaggiosa per i concessionari liguri».
«Partiamo dal primo e più preoccupante punto – prosegue Benifei – tale posizione, citata dall’assessore, non esiste: egli si riferisce infatti a uno studio, affidato ad accademici dalla Commissione petizioni del Parlamento europeo, che nella sua prima pagina recita: “Le opinioni espresse nel presente documento sono di responsabilità esclusiva dell’autore e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo“. Farla passare per una posizione dell’UE significa essersi abbandonati o a una allarmante superficialità di lettura dei documenti, o a una sconcertante malafede strumentale».
«L’assessore – aggiunge Benifei – riporterebbe poi delle critiche all’esecutivo italiano contenute in quello studio. Ebbene, leggendo le carte si scopre che è vero l’esatto contrario, cioè che a più riprese viene scritto come le criticità esistano ancora nonostante numerosi “interventi istituzionali” e si citino diverse azioni legislative avviate proprio dal governo».
«La questione delle concessioni balneari è seria e reale – conclude Benifei – e va affrontata con collaborazione istituzionale e misura, cioè l’opposto di quanto messo in campo dall’assessore Scajola, il quale o deve farsi assistere meglio nella lettura di studi e documenti europei, o deve scrollarsi di dosso la tendenza alla scorrettezza elettorale e alle fake news».
Immediata è giunta la replica dell’assessore Scajola, che recita così: «Scopro con piacere che il signor Brando Benifei è un europarlamentare della Liguria. Ad oggi il suo lavoro non è pervenuto, come nemmeno la sua presenza. Sarebbe opportuno che questi signori si facessero vedere e sentire nei momenti opportuni con atti concreti e in questo caso per difendere e tutelare le imprese balneari liguri e italiane. Le accuse di Benifei nei miei confronti sono talmente scontate e banali che non meriterebbero risposta, ma ritengo sia profondamente ingiusto che chi ogni giorno lavora tra mille difficoltà, che probabilmente Benifei nemmeno immagina e conosce, non riceva sostegno da chi dovrebbe rappresentare questo Paese, in questo caso in Europa».
«Non accettiamo lezioni da chi non ha ad oggi fatto nulla per la Liguria e per i liguri – conclude l’assessore – e inoltre vorrei ricordare all’europarlamentare che le nostre due leggi impugnate avevano ricevuto il sostegno dei consiglieri regionali del suo stesso partito, quindi, criticando il nostro lavoro, di fatto critica anche i suoi colleghi di partito. Se i balneari ad oggi non hanno ancora certezze, è perché il governo italiano non ha ancora una legge nazionale e di questo si dovrebbe preoccupare il signor Benifei. E non invece criticare e offendere chi cerca di aiutare le imprese, i lavoratori e tante famiglie liguri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA